La crisi economica non accenna a scemare e così le tasche degli italiani rimangono sempre più vuote. A farne le spese soprattutto i consumi, con tutta l’economia che rimane bloccata su se stessa.
Una brusca battuta d’arresta è ora stata registrata anche nel campo del credito alle famiglie, con le relative erogazioni in materia che hanno fatto segnare un meno 11%, mentre la mancanza di denaro ha anche posto un freno ai mutui immobiliari scesi di oltre dodici punti, segno che ormai siamo troppo poveri perfino per indebitarci ulteriormente, ed anche il mattone, storicamente bene rifugio per gli italiani ora sta diventando un lusso per pochi.
Nel primo trimestre di questo annus horribilis a calare vistosamente sono soprattutto i finanziamenti per l’acquisto di autoveicoli, -20,3%, e i prestiti personali, per la prima volta storicamente in calo. Evidenti segni di rallentamento arrivano anche dalla cessione del quinto dello stipendio o della pensione, pur risultando l’unico prodotto ancora in crescita, +8% a fine settembre 2009, con una contrazione del -2,8% dei flussi erogati nel corso del terzo trimestre.
Le difficoltà del momento e quelle del mercato si ripercuotono anche nella qualità del credito, in particolar modo in quello al consumo dove l’indice di rischio di credito di tipo dinamico che misura le nuove sofferenze e i ritardi di sei o più rate nell’ultimo anno di rilevazione, continua nel primo semestre 2009 su un trend di crescita, confermato anche dal dato più recente di settembre che lo attesta al 3,1%.
Secondo le stime fornite dall’osservatorio Assofin-Crif-Prometeia nel prossimo biennio l’evoluzione del mercato dovrebbe evidenziare un ritmo di crescita più contenuto rispetto agli anni precedenti a questa grave congiuntura.
La lenta ripresa del mercato si dovrebbe accompagnare a una evoluzione del comparto del credito al consumo leggermente più vivace rispetto alle altre forme tecniche, favorita dall’evoluzione delle politiche di offerta. Questa grave crisi, colpevolmente sottovalutata dal governo di centrodestra, continua a far sentire i propri effetti tra gli italiani che ora, tra mille difficoltà nell’arrivare alla fine del mese, stanno in tutti i modi cercando di evitare di indebitarsi per non correre il rischio di diventare insolventi.
Urgono riforme di stampo sociale quanto prima, anche se i nostri politici continuano a dire che il peggio è ormai alle spalle. Forse dovrebbero finalmente uscire dai loro dorati palazzi e guardare in faccia la realtà. |
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