FINANZA/ Il fuoco amico delle banche può far a pezzi l'Europa
mercoledì 10 febbraio 2010
«L'euro continuerà a costituire uno strumento di sviluppo importante, chi pensa che possa essere rimesso in discussione sarà smentito». Così parlò il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, all'Europarlamento, che ieri ha votato sul nuovo esecutivo comunitario.
Condizione per rafforzare l'unione monetaria, ha indicato ancora Barroso, è che l'Eurozona parli «con una voce sola» nelle istituzioni internazionali e che le politiche economiche siano coordinate: «Certi politici nazionali sono contrari a un approccio più coordinato, se vogliamo rafforzare la nostra base industriale invece bisogna avere un coordinamento economico più forte».
Il periodo è «difficile ed è inutile negarlo», ma la zona euro è «in grado» di gestire la situazione, «l'euro è stato uno dei principali successi della storia dell'Ue e la zona euro ha rappresentato una area di stabilità e di creazione di occupazione», ha sottolineato Barroso, affermando che anche Eurolandia ha risentito della crisi così come paesi, come l'Islanda, che non ne fanno parte.
«La crisi non è stata creata nell'eurozona, ma è venuta da fuori. L'euro ha protetto i paesi che vi aderiscono e la situazione sarebbe stata molto più grave senza la moneta comune», ha insistito Barroso, osservando che «la situazione dei mercati finanziari a volte viene descritta in modo da ingigantire i problemi, ma queste analisi di solito vengono da paesi che non sono nella zona euro».
Per quanto riguarda la Grecia, Barroso ha ricordato l'approvazione da parte della Commissione del pacchetto di risanamento dei conti pubblici, sottolineando che questo richiede «l'azione del governo greco». Il via libera a Barroso, ieri veniva dato per scontato: bene, teniamocelo uno che parla di crisi arrivata fuori dalla zona euro, come se non conoscesse la bomba atomica pronta a esplodere nella pancia delle banche tedesche grazie alla cattiva abitudine teutonica, non solo statunitense o inglese, di agire sulla leva ed esporsi per dieci, venti volte maggiormente della riserve che si hanno in cassa.
Teniamocelo chi parla di «problemi ingigantiti da analisi che di solito arrivano da fuori la zona euro»: e prepariamoci a quanto segue. Ampiamente previsto e temuto, è infatti cominciato il “double dip”, ovvero l’onda recessiva a W, quella creata dall’eccesso di liquidità a costo zero che ha intasato i mercati e dato vita al motto “liquidity turns to equity”: di nuovo crollano le Borse dopo il rally e la speculazione trascina interi Stati sull’abisso del fallimento. Quel che accade l’ha spiegato pochi giorni fa niente meno che Joseph Stiglitz nel modo più semplice possibile: le banche d’affari, salvate dagli Stati che si sono indebitati in modo assurdo per questo, adesso scommettono sull’insolvenza di quegli Stati (e finiscono per provocarla con i loro carichi di posizione sui cds). Per scommettere al ribasso contro il debito di Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda (a quando l’Italia?) gli speculatori usano quei trilioni ricevuti dai contribuenti. Anzi, peggio. Siccome usano i derivati, i futures, possono vendere miliardi di titoli che non possiedono nemmeno, solo anticipando un “margine” insignificante: la vendita allo scoperto, che provocò il crack del 1929, viene moltiplicata dai nuovi strumenti finanziari. A Londra stanno gettandosi in questo marasma suicida la maggior parte degli hedge funds, si scommette sul crollo del debito dei paesi dell’eurozona come su quello della crescita cinese, alimentato da strane mosse politiche che vedono Obama sempre più sulla china di un doppio binario amministrativo, leftist in tema sociale, quasi cheneyano per quanto riguarda il ruolo di superpotenza egemone degli Usa. In Italia - e più in generale in Europa, dove dettano legge tipi alla Barroso - certe cose si finge di non vederle. A Londra, invece, ci si lavora sopra alacremente. Per fare soldi prima che sia troppo tardi. A Barclays Capital lo hanno fatto. E l’ultimo outlook sembra una lista di condannati a morte pronti a mettersi in fila per il death row: le liabilities esterne, ovvero l’esposizione netta verso l’estero, della Grecia sono all’87% sul Pil, uno scherzetto da 208 miliardi di euro. Quelle spagnole si attestano a quota 91% del Pil (950 miliardi di euro), quelle portoghesi al 108% sul Pil (177 miliardi di euro), quelle irlandesi al 63% (123 miliardi), quelle italiane al 23%, ovvero 347 miliardi.
Uniamo quel pozzo senza fondo di esposizione non ripagabile causa default tecnico e fine della carità da parte del Fmi e della Banca Mondiale che è l’Est europeo e il titolo di quella che possiano definire eurozona allargata di Club Med, Irlanda e Balcani tocca quota 2 trilioni di euro di esposizione netta. Barroso non lo sa, lui si limita ad accusare chi fa analisi troppo catastrofiche: se lo sapesse - o non fingesse di ignorarlo - forse sarebbe meglio. Siamo a livello, per capirci, della messe di porcherie finanziarie accumulatesi nell’era Greenspan unendo subprime/Alt-A, CDO e SIVS: insomma, una bomba ulteriore pronta a fare boom.
E sulla cui esplosione in molti stanno puntando forte: talmente forte da portare, come conseguenza diretta, il peggioramento “artificiale” della situazione sull’assicurazione del debito e quindi il premio che questo richiede. Siamo al paradosso che se anche la Grecia metterà in atto il suo piano di riforme draconiano - e con essa Portogallo e Spagna - questo non escluderà il rischio di default, poiché i mercati “decidono” chi deve fallire, non si limitano a osservare e comportarsi di conseguenza. Chi opererà in Borsa, nel futuro, potrà fregarsene di conoscere punti di resistenza, triangoli ascensionali e discensionali di un titolo, andamento ciclico, linee di trend e quant’altro: ormai, si gioca duro.
I titoli, le Borse regolamentate, sono preistoria. L’euro, nei fatti, ha trasformato il rischio di cambio in rischio di credito: lo sa Barroso, lo sa Trichet, lo sanno tutti. Visto che Landesbank, in Germania, ha comprato cedole spagnole ritenendole sicurissime, salvo poi vedere il mercato immobiliare iberico esplodere. I titoli subprime AAA a 10 anni pesano nei bilanci esattamente come quelle emissioni avvelenate giunte da Madrid e dal suo paradiso economico artificiale: ora la bomba è innescata, o si scarica in qualche modo - ovvero facendo indebitare ulteriormente i governi - o si salta. E il destino appare poco differente scegliendo tra le due opzioni: non far nulla significa naufragare, metter mano al debito per intervenire la stessa identica cosa. E gli hedge funds, questo lo sanno. La quota di debito statale da ripagare quest’anno per la Spagna è del 17% sul Pil, peggio del 12% della tanto vituperata Grecia: ma Barroso, questo non lo sa. Non vi ricorda qualcosa questa situazione? Non vi ricorda terribilmente l’inizio del 2009 e il rischio di default sistemico dell’Est europeo, con possibile contagio delle borse globali, del mercato delle commodities e degli indici di credito iTraxx? Beh, all’epoca ci pensarono G20 e Fondo Monetario a mettere in campo uno scudo da 750 miliardi di dollari che evitasse il cataclisma: oggi chi può farlo? Pensate davvero che esistano ancora margini per manovre di stimolo a costo zero? Pensate davvero che l’America, alle prese con il rischio iper-inflattivo innescato dal dato di crescita fuori previsione, si farà molte remore nel mandarci a fondo se questo servirà a colpire noi ma soprattutto uina parte del mercato di export e diversificazione monetaria della Cina? I contratti al Chicago Mercantile Exchange (Cme), un barometro molto consultato dai grandi speculatori internazionali, dimostrava dati alla mano che la scorsa settimana le posizioni di short netto contro l'euro sono salite in un giorno da 39.500 contratti a 43.700, per un controvalore di 5,5 miliardi di euro. E la Germania, cosa farà? Accetterà il suo destino insieme agli amichetti europei in nome dello spirito comunitario o scaricherà il Club Med e opterà per un deutsch mark II in logica di peg? Molti di voi si chiederanno: ma allora cosa si dovrebbe fare per evitare questo scenario catastrofico? Occorrerebbe seguire l'esempio di Hong Kong, che durante l'attacco speculativo del 1997-1998 ha alzato i tassi di interesse, e i governi dovrebbero intervenire direttamente sui mercati finanziari. Avranno il coraggio di farlo? Domande che occorre cominciare a farsi, perchè il tempo stringe e nelle sale macchine dei fondi speculativi i motori vanno a tutta forza. Speriamo non disturbino troppo i sonni di Barroso.
Ma noi ne usciremo meglio di altri – 10
Istat comunica che nel mese di dicembre 2009, sulla base degli elementi finora disponibili, l’indice destagionalizzato della produzione industriale italiana ha segnato una diminuzione dello 0,7 per cento rispetto a novembre 2009.
La variazione della media del quarto trimestre rispetto a quello precedente è pari a meno 0,8 per cento. L’indice della produzione corretto per gli effetti di calendario ha registrato a dicembre una diminuzione tendenziale del 5,6 per cento (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di dicembre 2008). Nella media dell’intero anno 2009 l’indice ha presentato una diminuzione del 17,5 per cento.
Ora potremmo dirvi che su base mensile siamo andati meglio della Germania, che ha registrato un calo del 2,6 per cento, in misura non marginale imputabile alle avverse condizioni meteo, ma in quel caso saremmo costretti a segnalarvi anche che, sempre in dicembre, la Francia ha registrato una flessione della produzione industriale di solo 0,1 per cento, con revisione al ribasso del dato di novembre (da più 1,1 a più 0,6 per cento). Anche la Francia ha fatto molto peggio delle attese, che ipotizzavano un incremento dello 0,5 per cento. Il tendenziale francese di produzione industriale a dicembre è pari a meno 2,3 per cento, ma nel quarto trimestre la produzione è almeno cresciuta dello 0,1 per cento.
Oggi è uscito anche il dato britannico, l’unico che abbia battuto il consenso, a più 0,5 per cento mensile, grazie alla maggiore vivacità della produzione manifatturiera (che si somma a quella mineraria e delle utilities per dare il dato complessivo di produzione industriale), che nel mese è cresciuta dello 0,9 per cento.
L’impressione di fondo è che, al netto del rumore statistico mensile, sia in atto un rallentamento generalizzato nell’attività. E, come ben sapete, quando si tratta di rallentamenti, il nostro paese non è secondo a nessuno, come dimostra il “rosso” sul dato del quarto trimestre, che ovviamente peserà sul Pil. E pare che tutto ciò non sia scritto su Topolino.
Update: puntuale come un treno svizzero, ecco lo straniato commento al dato del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ricorda molto le dichiarazioni di Trapattoni su baratro e barattolo:
«L’Istat ci consegna in modo formale quello che abbiamo verificato quotidianamente, nel momento in cui c’è stata una gelata della domanda beni e servizi. Ora confidiamo che la ripresa, pure se in termini di discontinuità e selettività, progressivamente ci consenta di recuperare, come già stiamo facendo per fortuna, anche se purtroppo in modo disomogeneo»
E così spero di voi.
CREDIT DEFAULT SWAP: SCOPERTO IL MONELLO?
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Postato da: icebergfinanza a febbraio 09, 2010 17:54 | link | commenti (14)
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Il "tempismo" del Crac è per Questa Estate al Massimo
- 00:32 10/02/10
- Il "tempismo" del crac è per questa estate al massimo, è quasi matematico che non possa essere oltre, l'incognita è da dove inizi, se dalle borse, dal dollaro o altre valute come la sterlina su cui si crea un panico, dai titoli di stato USA o inglesi o giapponesi. Ma come tempistica da diciamo forse fine aprile per stare sicuri devi fare dei piani precisi perchè può essere un evento traumatico. Il "tempismo" del crac è "da Maggio-Giugno in poi..." per motivi molto semplici: 1) entro Aprile sia la Banca di Inghilterra che la Federal Reserve avranno cessato tutti i loro acquisti di debito pubblico e di debito cartolarizzato lanciato all'inizio dell'anno scorso. La la Banca di Inghilterra ha in realtà già finito con la settimana scorsa e non a caso la prima piccola slavina dei mercati ha coinciso con la decisione degli inglesi di terminare il cosiddetto "quantitative easing" (espressione inglese elegante ed intraducibile in italiano in senso letterale che significa: Stampano-Moneta-e-la-Usano-per Comprare-Titoli di stato e titoli del debito cartolarizzato con dentro mutui e altro) 2) tutti i cedimenti di borsa seri sono sempre iniziati tra Maggio e inizio Settembre, le uniche eccezioni le hai quando hai avuto un crollo giù prima così spettacolare, come nel 2008, che per forza di cose se hai perso un -50% nei 12 mesi precedenti un rimbalzo lo fai poi anche "non stagionale". Ma quando il mercato è orso e nei 6-10 mesi è precedenti è stato positivo il cedimento è sempre concentrato tra giugno e settembre, a volte si anticipa a maggio. 3) La Cina ha iniziato una prima stretta del credito a metà gennaio e gli effetti si sentiranno tra circa 3-4 mesi con un crollo dell'immobiliare. la Cina ha "toppato" come mercato con i soliti sei mesi di anticipo come nel 2007, il top dell'indice di Shangai è stato il 2 agosto 2009 e il top delle borse occidentali il 10 gennaio scorso 5 mesi e mezzo prima, nel 2007 furono sei mesi pure di distanza. Se tutto va come previsto dovresti vedere Shangai a -50% dal top del 2 agosto entro maggio-giugno, al momento ha fatto -22% dal top del 2 agosto, non sembra ma sta franando veramente assieme alla Spagna e Grecia. Se entro maggio-giugno hai Shangai a -50% dal top del 2 agosto allora hai la conferma 4) In autunno in USA ci sono delle elezioni per Congresso e Senato e dato il trend catastrofico dell'occupazione un due mesi prima circa i politici con seggi contesi ed Obama andranno nel panico e cominceranno a menare colpi a destra e a sinistra 5) l'effetto delle misure straordinarie (tassi di interesse a zero, "quantitative easing", salvataggi diretti di banche, aumenti di spesa sociale e pubblica...) lanciate tra fine 2008 e inizio 2009 comincerà a ridursi dopo un anno circa e i deficit dei singoli stati USA e dei paesi più indebitati sono tutte bombe ad orolegeria che peggiorano già ora di mese in mese, ci sono almeno 10 stati USA, California, Nevada, New Jersey, Wisconsin... che sono messi come la Grecia 6) Come ciliega sulla torta hai la "tensione con l'Iran" che non rimarrà così sempre sospesa in modo indefinito se leggi le dichiarazioni degli ultimi mesi e settimane e troverà un qualche sbocco. Le guerre in Medio Oriente ed altrove sono state sempre in questo periodo che coincide con quello "Orso" per le borse di giugno-settembre: (I Guerra Mondiale : agosto 1914, II Guerra Mondiale: 2 settembre 1939, Operazione Barbarossa: giugno 1941, Guerra dei Sei Giorni: 10 giugno 1967, Guerra dello Yom Kippur: settembre 1974, Guerra del Golfo in Kuwait: 2 agosto 1990, Strage delle Due Torri: 11 settembre 2001...)
- http://www.cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=1162&reply_id=214983
Le Radici della Crisi
- 02:17 10/02/10
- Quando posso cerco di aggiornare sullo sfacelo di quella che era l'Inghilterra ma sarebbe un lavoro a tempo pieno e d'altra parte sui giornali italiani queste notizie non filtrano quasi mai sia sugli Stati Uniti che l'Inghilterra o Belgio per cui è come fare volontariato
Autista a Londra senza prevviso ferma l'autobus per mettersi a pregare verso la Mecca con la gente chiusa dentro
Uno dei comandanti della polizia inglese ha preso 4 anni di carcere per una sfilza di reati (l'ultima che gli è costata la condanna è che ha fatto arrestare ed incriminare uno a cui doveva dei soldi fingendo un aggressione...). Da anni c'erano denunce contro di lui, ma essendo di nome Ali Dizei i vertici della polizia avevano paura a toccarlo perchè Ali sparava denunce per razzismo e discriminazione. Per fortuna ha commesso reati non solo contro inglesi ma contro altri iraniani e in questo modo hanno trovato il coraggio di incriminarlo (fino a quando le vittime erano solo indigeni inglesi nessuno diceva niente perchè era l'immigrato che aveva fatto più carriera nella polizia inglese ed era sempre citato come esempio positivo di integrazione
Questo Ali Dizaei tra le tante cose era andato a spese dei contribuenti in Iran a sostenere gli ayatollah sotto le elezioni. Questo tipo di ufficiale di polizia è l'ideale verso terroristi islamici
Lo stato spende 80 milioni di sterline in indennità di invalidità per chi è troppo grasso per lavorare (parliamo di lavoro di ufficio in genere)
(E tutto questo succede senza che Berlusconi sia al governo in Inghilterra).
- Come mai l'economia inglese è stata dissanguata dalla mafia finanziaria senza che i cittadini inglesi che una volta lottavano per la Magna Carta e decapitavano anche Re Giacomo Stewart si opponessero ? Forse perchè ora la gente è distratta ed impaurita nel vedere disintegrarsi sotto i propri occhi il paese in cui era cresciuta tramite un preciso piano messo in atto in particolare dai laburisti (non che liberali e conservatori siano tanto meglio e così i repubblicani in USA, ma la sinistra sicuramente ha spinto di più per la società multiculturale e multirazziale, cioè la versione moderna del "divide et impera" le masse in modo che l'elite finanziaria, politica e mediatica domini indisturbata). Cioè il piano che viene messo in opera è chiaro: in un Inghilterra dove i capi della polizia sono dei gangster islamici il cittadino brittannico, pur vivendo formalmente in democrazia, può solo chinare la testa e prenderlo in quel postoClicca sull'immagine per ingrandirla Clicca sull'immagine per ingrandirla Clicca sull'immagine per ingrandirla Clicca sull'immagine per ingrandirla
- L'"austerità"
- 01:36 10/02/10
- Lo strategista della maggiore banca inglese si schiera oggi per l'"Austerità" come tema del 2010 la quale Austerity implica un S&P sotto 1.000 punti entro fine mese e sotto 800 entro l'estate con possibilità di andare sotto 666 e altre borse su valori proporzionali
A RBS vedono l'"Austerità" cioè i governi che ritirano gradualmente ma inesorabilmente gli stimoli fiscali e monetari per non rischiare di essere travolti da crac stile Grecia o Dubai. Per cui il menu "orso classico" che propone è
Buy Dollaro
Sell Petrolio, Commodities e Oro
Sell S&P DAX MIB CAC FTSE e tutte le borse emergenti o quasi
Buy Bund e Bobl in primo luogo e poi anche Treasury USA
Bob Janjuah, chief strategist at RBS, who is convinced — now more than ever — that the policy-sponsored excess liquidity-enabled buy fest is over. I now think we have begun the 3rd and final leg of the multi-yr bear mrkt which began in 2007 and which SHOULD, hopefully, finish late this yr, but which COULD (hopefully not) drag on deep into 2011. This new bear leg SHOULD see S&P trade sub-1000 this mth. After which we can bounce a little (back up to 1080/1100) over late Q1/early Q2. However, this I think will then be followed by a move down at least into the low 800s in Q2/H2 10, and depending on how policymakers behave, potentially down towards/to New Lows And I think the USD will do OK and Gold won’t – assuming of course the US IS on an austerity path. Look for the iTraxx XO index to trade in the hi-500s in the next few weeks, and if the move to low-800s S&P is correct, XO will be north of 750. At the same time we’ll see old economy 10-yr govvie yields well below 3% – 2.5%? And of course volatility, esp. in risky assets, will rise significantly, with market liquidity falling significantly. I will be forced to chge my mind if S&P reverses in the next few days/wk or so and manages to break out and close above 1120 for 3/4 consecutive days. What then is driving Bob’s thinking? Partly it’s the attack on the European periphery, but also the people: Dear Readers, it seems to me that the events of the last few wks now tend to imply that we ARE headed towards Austerity in the US, something which is already clearly the case in China and the Eurozone. The UK will hopefully make this leap over the next few weeks/mths, before its too late – hopefully. The QE announcement by the BoE last week was a decent step in the right direction. But we need fiscal solutions too – clear and credible ones. We in the UK shud not desire/be happy to be in a Gang of 2, with Japan. Surely policymakers in the UK know that this is NOT a club we want or shud be part of. After all it has ‘failed’ Japan for over 20yrs, and in any case, we do not have the domestic savings or current acct surpluses to afford such reckless luxuries (QE, excessive deficits/debt) for another qtr or 2, let alone another year or 10. In Austerity the game is up for deficit primed grwth and for uber easy money. Grwth and bubble gains in risk assets are relegated to the backseat of the bus. Balance sheet repair and prudence are the new drivers of the bus, in turn driven by The People (the private sector). Policymakers will do what The People want, or risk losing THEIR jobs. In Austerity deflation rules, as do Govvies, very High Quality Credit and only the highest quality big cap global equities/best earnings streams. Currencies do OK. Commodities (gold, crude) don’t. Let’s see what happens. But clearly the events of recent weeks SEEM like a game changer. Time will make it all clear but for me the odds have definitely shifted in favour of Austerity sooner rather than later and in favour of the view that we HAVE already seen the equity highs and spread tights for the post-March 09 risk asset rally. - http://www.cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=6291&reply_id=214993