

venerdì 19 febbraio 2010
Il tempo è galantuomo. I sussidi settimanali di disoccupazione negli Usa salgono a sorpresa di 31 mila unità a quota 473mila, questo nonostante gli analisti si aspettassero un calo di 10mila unità. Ma non basta. I prezzi alla produzione negli Usa salgono dell'1,4% mensile a gennaio, contro un aumento dello 0,4% a dicembre: gli analisti si aspettavano un incremento dello 0,8%. I prezzi alla produzione core, con l'esclusione dei beni energetici e alimentari, crescono dello 0,3%, contro un atteso +0,1%, mentre a dicembre erano rimasti invariati. Su base annuale i prezzi alla produzione Usa avanzano del 4,6%, il balzo in avanti più grande dall'ottobre 2008, contro un atteso +4,4%: circa tre quarti dell'aumento mensile di gennaio è legato al +5,1% dei prezzi dell'energia.
Ecco il frutto, amaro, del dato record sulla crescita economica che ha infiammato le Borse una decina di giorni fa: ora l’iperinflazione attende alla finestra e tra poco chiederà il conto. Ma se gli Usa, nonostante i dati “alla cinese” che ultimamente forniscono, stanno tutt’altro che bene, l’Europa sprofonda nel ridicolo.
Ciò che era, nei fatti, una decisione meritoria - ovvero chiedere conto alla Grecia e a Goldman Sachs degli swap sul monetario posti in essere allegramente nel 2001, ma proseguiti ancora nel tempo, non più tardi dello scorso novembre - si è trasformata nella solita battaglia di retroguardia politica, con i tedeschi scatenati nel voler coinvolgere Mario Draghi, potenziale successore di Jean-Claude Trichet alla Bce e antagonista del teutonico Alex Weber, nell’operazione ellenica al fine di bruciarne la candidatura.
Complimenti, un’operazione geniale in un momento come questo. E se mercoledì Angela Merkel ha giocato a nascondino con le proprie reali intenzioni chiedendo chiarimenti a Goldman, ieri è stato il turno del ministro delle Finanze francese, Christine Lagarde, per alzare la voce sulle operazioni swap sui derivati della Grecia con la banca d'investimenti Usa chiedendo chiarimenti. «È una questione - dice - su cui dobbiamo avere delle risposte. Dobbiamo sapere - aggiunge - se c'è stato un camuffamento dei conti e se, all'epoca, si è trattato di operazioni lecite».
Sulle operazioni sui derivati della Grecia, la Lagarde ha precisato poi che «se erano legali, allora vogliamo sapere se fossero finalizzate alla stabilità e probabilmente non era così». Mercoledì la cancelliere tedesca aveva detto che «sarebbe uno scandalo se dovesse risultare che le banche hanno aiutato la Grecia a nascondere il suo deficit». Ma sempre ieri la stessa Merkel è tornata alla carica affermando che la Grecia e altri paesi dell'area euro devono perseguire politiche di bilancio come quelle della Germania: «Proprio come la Germania - dice - deve perseguire una attenta politica di bilancia, ci aspettiamo che altri paesi membri e in particolare la Grecia facciano altrettanto». E brava la nostra maestrina tedesca, parla bene ma razzola molto male. L’economia della Germania nel 2009 ha infatti attraversato la sua peggiore recessione dalla fine della Seconda Guerra Mondiale perdendo il 5%, stando ai dati che sono stati diffusi dall'Ufficio federale di statistica a Wiesbaden. Per quanto riguarda il Pil, va notato che nel 2009 l'export tedesco è sceso del 14,7%, mentre le importazioni sono calate dell'8,9% e i consumi privati sono cresciuti l'anno scorso dello 0,4%, come nel 2008. Ma questo non basta. Per i titoli pubblici, ma anche per le obbligazioni societarie, gennaio è stato un mese di fuoco. E l'attenzione del mercato si concentra proprio sulla Germania visto che il governo di Berlino ha programmato quattro aste per un totale di 22 miliardi di euro, oltre un decimo dell'ammontare in emissione per l'intero 2010, escludendo i titoli indicizzati all'inflazione. La Germania si candida a essere uno dei protagonisti del mercato, considerando che l'ammontare nominale complessivo delle emissioni programmate per il prossimo anno sarà superiore del 35% rispetto all'anno in corso a causa dell'esigenza di copertura del maxi-piano di spesa pubblica a sostegno dell'economia, prima che venga iniziata l'opera di rientro del deficit. Insomma, Berlino tenta la carta della maxi-emissione perché sa che - come diciamo da mesi su ilsussidiario.net - o si dà vita entro marzo alla bad bank o il sistema bancario - con a cascata quello assicurativo - salterà come un tappo di spumante a Capodanno sotto il peso di circa 300 miliardi di euro di titoli tossici da scaricare. Ma non solo, un'altra bomba è all'orizzonte. Ovvero, prestiti e fidi che le banche dovranno scrivere nei loro libri contabili come inesigibili. A quanto ammontano? Da 70 a 90 miliardi di euro, un livello di svalutazione che sia negli Usa che in Europa toccheranno relativamente il 12% e il 13% del totale. A fare paura è il fatto che una componente molto grande della futura messe di perdite sarà ancora legata ai Cdo, ovvero i subprime che le banche millantavano di non avere in pancia o di avere eliminato e che invece porteranno con sé qualcosa come altri 16 miliardi di dollari di perdite nel primo trimestre. Nonostante non lo si voglia ammettere, ad esempio, Commerzbank, Hsh Nordbank e Bayern Lb - tutte banche tedesche - sono a forte rischio di nazionalizzazione già entro il primo semestre del prossimo anno, lo ha ammesso la stessa Bundesbank che ha chiaramente fatto capire che la strada maestra sarà quella che portò poche settimane fa al salvataggio di WestLB, scherzetto costato quattro miliardi di euro ai contribuenti tedeschi. Quindi, Atene e Goldman Sachs non saranno dei santi e siamo noi i primi a dirlo, ma Berlino la smetta con la sua grandeur passata, visto che resta in piedi a stento e ha ben poco da insegnare agli altri. E, forse, sarebbe il caso che Silvio Berlusconi cominciasse ad alzare davvero la voce in sede Ue per far finire questa sorta di pantomima da dittatura politica. In compenso qualcosa di strano si muove nel mondo delle banche d’affari e guarda caso riguarda proprio Goldman Sachs, la quale ha denunciato sette suoi alti manager che due settimane fa, in fretta e furia, hanno dato le dimissioni per passare armi e bagagli a Credit Suisse, istituto che li ha coperti di milioni di dollari pur di accaparrarsene i servigi. Normale regola di mercato, direte voi. Molto strana, invero. Poiché si sa che difficilmente si lascia Goldman quando ne si fa parte - e soprattutto a certi livelli - e ancor di più perché la Svizzera sta combattendo una guerra strisciante e silenziosa in difesa delle liste nere e del segreto bancario, oltre a porre le basi al trasferimento a Ginevra degli hedge funds pronti a scappare da Londra per sfuggire alle leggi draconiane del governo Brown. Inoltre, uno dei sette dipendenti era capo della filiale di Atlanta, sede particolarmente strategica per certi tipi di operazioni finanziarie: David Fox, questo il suo nome, sarebbe stato pagato 11 milioni di dollari per accettare di passare a Credit Suisse, più uno stipendio faraonico e bonus a pioggia. Qualcosa di strano, molto strano sta bollendo in pentola nella placida Svizzera. Anche perché i segnali di una crisi destinata a proseguire e inasprirsi almeno entro il primo semestre dell’anno ci sono tutti: a New York, infatti, circola un outlook di FXboss.info in base al quale entro i prossimi dodici mesi l’oro toccherà quota millequattrocento dollari l’oncia. Il bene rifugio per eccellenza, quello che tesaurizza le aspettative di crisi reale, cresce e continuerà a crescere di valore: ecco perché la Cina ne ha fatto man bassa sostituendolo nelle riserve al dollaro e costruendo bunker sotto le piste di alcuni aeroporti del paese per stivarlo. I guai sono davanti a noi, non dietro. E l’effetto Grecia, se continueremo a gestire la situazione in questa maniera, rischia di essere una miccia devastante.
Ulaan Baatar (AsiaNews/Agenzie) – Un gelido inverno, con pesanti nevicate, tempeste di vento e freddo fino a 35 gradi sottozero, ha già ucciso oltre 2 milioni di capi di bestiame dei pastori mongoli, soprattutto le capre cachemire rinomate per la lana soffice e calda. E’ in pericolo lo stesso tenore di vita dei pastori nomadi, che costituiscono circa un terzo della forza lavoro della Mongolia.
L’estate 2009 è stata molto secca, così che parecchi pastori non hanno potuto costituire grandi scorte di cibo. Ora l’inverno gelido rende più difficile trovare da mangiare per il bestiame.
I pastori mongoli sono abituati a inverni rigidi, ma mai come questo. Khumatai, provincia di Hovd ad occidente, che come molti pastori usa solo un nome, spiega all’agenzia Eurasianet che quando pure ha fatto molto freddo, come nel 2001, almeno “c’era erba sotto la neve. Quest’anno troviamo solo terra”. Nella zona ci sono pochi ripari e stalle, limitati negozi di mangimi e comunque i pastori nomadi non sono abituati ad avere molto denaro con loro. Khumatai tiene le bestie più deboli in un recinto di pietre vicino alla sua casa ma teme che molte non vivranno fino a primavera. In un solo giorno gli sono morte 20 capre, nel recinto coperto dalla nevicata. Gli rimangono 200 animali, ma teme che la gran parte morirà, se il tempo non migliora.
Altri pastori hanno già lasciato al loro destino gli animali più deboli, nel tentativo di salvare almeno i migliori. Vendono la pelle delle bestie morte, ma ne ricavano meno della metà di quanto avrebbe fruttato la lana cachemire a primavera.
Se muoiono molti animali, non ci sarà abbastanza lavoro per tutti i pastori e molti dovranno abbandonare la loro vita nomane e andare nelle città in cerca di lavoro.
Le Nazioni Unite parlano di “disastro umanitario” che ha colpito 19 del 21 province. L’Organizzazione per il Cibo e l’Agricoltura (Fao) stima che moriranno non meno di 4 dei 144 milioni di animali allevati. Le più vulnerabili sono le famiglie con piccoli allevamenti: la Fao ha visitato 8 province e constatato che 21mila famiglie di allevatori hanno perso almeno 50% del bestiame. Vari Paesi, come Cina e Australia, hanno mandato aiuti. Ma i pastori sono sperduti per larghi territori ed è difficile raggiungerli, anche per le ripetute pesanti nevicate che isolano interi villaggi.
Già dopo il gelido inverno del 2001 intere comunità, dopo avere perso tutto il bestiame, sono migrate nella capitale e in altre città. Molti non hanno trovato lavoro né si sono adeguati al modo di vivere e sono caduti in povertà. Il timore è che quest’anno succeda lo stesso.
GEAB N ° 42 è disponibile! Seconda metà del 2010: intensificazione improvvisa della crisi sistemica globale - Rafforzamento di cinque fondamentali tendenze negative
LEAP/E2020 è del parere che l'effetto dei miliardi spesi degli Stati per «contrastare la crisi» sarà un fallimento totale. Tali somme hanno avuto l'effetto di rallentare l'evoluzione della crisi sistemica globale per diversi mesi, ma, come anticipato nelle precedenti relazioni GEAB, questa strategia sarà solamente servita alla fine a trascinare gli Stati in crisi causata dalle istituzioni finanziarie.
Pertanto il nostro gruppo anticipa, in questo numero 42 del GEAB, un improvviso intensificarsi della crisi nella seconda metà del 2010, causata da un doppio effetto di un recupero di eventi che sono stati temporaneamente «congelati» nella seconda metà del 2009 e l'impossibilità di mantenere i rimedi palliativi degli anni passati.
Come un dato di fatto, nel febbraio del 2010, un anno dopo di noi, affermando che la fine del 2009 avrebbe segnato l'inizio della fase di dislocazione geopolitica globale, chiunque può vedere che questo processo è ben consolidato: gli stati sull'orlo del fallimento, implacabile aumenta la disoccupazione, milioni di persone, arrivando alla fine delle loro prestazioni di sicurezza sociale, alla diminuzione dei salari e stipendi, la limitazione dei servizi pubblici e la disintegrazione del sistema di governo globale (fallimento del vertice di Copenaghen, la crescita cinese / scontro Usa, il ritorno del rischio di un Iran / Israele / USA conflitti, le guerre in tutto il mondo ... (1)). Tuttavia, siamo solo all'inizio di questa fase per la quale LEAP/E2020 fornirà probabilmente in un arco di tempo il successivo problema GEAB.
. l'esplosione della bolla dei disavanzi pubblici e un corrispondente aumento delle inadempienze dello Stato . l'impatto fatale del sistema bancario occidentale con default del debito incrementato e il muro di titoli di debito con scadenza . inevitabile l'aumento dei tassi di interesse . l'aumento delle questioni che alimentano le tensioni internazionali . una insicurezza sociale crescente.
In questo numero GEAB il nostro team si espande sulle prime tre tendenze di questi sviluppi, tra cui una anticipazione sulla posizione della Russia nei confronti della crisi, così come, naturalmente, i nostri suggerimenti mensili.
Nel presente bando pubblico, abbiamo scelto di analizzare i « caso greco», da un lato perché sembra indicativo di quello che il 2010 ha in serbo per noi, e dall'altro perché è un esempio perfetto per il modo in cui le notizie e informazioni sulla crisi mondiale si stiano muovendo verso la «finzione delle notizie» tra blocchi e gli interessi che sono sempre in conflitto. Chiaramente si tratta di un «must» per imparare a decifrare le notizie e le informazioni a livello mondiale nei mesi e negli anni a venire, che sarà sempre più un mezzo di attività di manipolazione.
Progressione della percentuale del debito netto dei nuovi US acquistati dalla Cina, l'indebitamento netto US nel nuovo governo, la percentuale di liquidi del Tesoro degli Stati Uniti di proprietà da parte della Cina (2002-2009) - Fonti: Tesoro Usa, Haver Analytics, New York Times
Le cinque caratteristiche che compongono il « caso greco» nella struttura in cui si cerca di nascondere la foresta
Diamo uno sguardo al « caso greco» che ha interessato i media e gli esperti per diverse settimane ormai. Prima di entrare nel dettaglio di ciò che sta accadendo, ci sono cinque i punti chiave della nostra anticipazione sul tema:
2008 confronto tra il deficit e PIL della zona euro del Portogallo, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia e Germania - Fonte: Der Spiegel / Commissione europea, 02/2010
Ruolo di Goldman Sachs in questa tragedia greca ... e le impostazioni predefinite della prossima sovranità
Nel "caso greco", proprio come in ogni storia di suspense, è necessario un "cattivo ragazzo" (o, seguendo la logica di una tragedia vecchio-stile, un «deus ex machina»). In questa fase della crisi sistemica globale, il ruolo del «cattivo ragazzo» è di solito svolto da una delle banche di grande investimento di Wall Street, in particolare dal capo della banda, Goldman Sachs. Il «caso greco» non è diverso in quanto tale, infatti, gli investimenti della banca di New York sono direttamente coinvolti nei trucchi di prestigio di bilancio che hanno consentito alla Grecia di qualificarsi per l'ingresso nell'Euro, mentre il suo deficit di bilancio effettivo sarebbe da squalifica. In realtà è Goldman Sachs che, nel 2002, ha creato uno dei suoi modelli di astuzia finanziaria e di cui detiene il segreto (9) e che, quasi sistematicamente riemerge alcuni anni più tardi, per far saltare il cliente. Ma che importa, dal momento che i profitti di GS (Goldman Sachs), sono stati i beneficiati!
Nel caso di greco i propositi della banca di investimento erano molto semplici: raccogliere un prestito che non compaia nel bilancio (un contratto di swap che ha consentito una riduzione fittizia delle dimensioni del disavanzo pubblico greco (10). Il leader greco al tempo era, naturalmente, al 100% responsabile che poteva, secondo il parere LEAP/E2020, essere sottoposto al processo politico e giuridico Greco ed europeo per aver truffato l'Unione europea e i loro cittadini nel quadro di un grande evento storico, la creazione del moneta unica europea.
Ma, diciamolo chiaramente, la responsabilità della banca d'investimento di New York (come complice) è altrettanto grande, soprattutto quando si è consapevoli del fatto che il vicepresidente della Goldman Sachs per l'Europa era, al momento, un certo Mario Draghi (11), attualmente presidente della Banca centrale italiana e di un candidato (12) per la riuscita, Jean-Claude Trichet a capo della Banca centrale europea (13).
Senza voler pregiudicare il ruolo del Signor Draghi nella vicenda del prestito manipolato dalle statistiche della Grecia (14), uno dovrebbe chiedersi se non sarebbe utile mettere in discussione il suo coinvolgimento nella vicenda (15). In una democrazia, la stampa (1), come i parlamenti (in questo caso greca ed europei), si prevede assumano questo compito per se stessi. Considerando l'importanza della GS nelle vicende del mondo finanziario in questi ultimi anni, nulla che questa banca non deve lasciare indifferenti i governi e legislatori. Si tratta di Paul Volcker, attuale capo dei promotori finanziari di Barack Obama, che è diventato uno dei critici più forti nelle attività di Goldman Sachs (17). Abbiamo già avuto occasione di scrivere,che al momento della elezione del Presidente degli Stati Uniti, l'unica persona del suo entourage ad avere l'esperienza e le competenze per far passare provvedimenti duri (18) e che, in questo momento, sa che cosa si parla.
Con questa stessa logica, sulla questione di trasparenza nelle attività finanziarie e dei bilanci dello Stato e con il mal ruolo predestinato di Goldman Sachs e delle grandi banche di investimento in generale ad esempio, LEAP/E2020 ritiene che sarebbe utile per l'Unione europea ei suoi cinquecento milioni di cittadini, di escludere ex dirigenti di queste banche di investimento (19) da qualsiasi posto di controllo finanziario, economico e di bilancio (BCE, Commissione europea, banche centrali nazionali). La miscelazione di questi rapporti può solo portare ad una maggiore confusione tra interessi pubblici e privati, e questo può essere solo a scapito degli interessi pubblici europei. Per cominciare, la zona euro dovrebbe chiedere immediatamente al governo greco di smettere di chiamare i servizi di Goldman Sachs che, secondo il Financial Times del 01/28/2010, sta ancora utilizzando.
Se il capo della Goldman Sachs crede di essere «Dio», come lui stesso ha descritto in una recente intervista (20), sarebbe prudente considerare che la sua banca, e il suo sosia, può seriamente comportarsi come i diavoli, ed è quindi consigliabile trarre tutte le conseguenze. Questo stralcio di consiglio, secondo il nostro team, è valido per tutta l'Europa, così come ogni altro continente. Ci sono «servizi privati» che si scontrano con «l'interesse pubblico»: basta chiedere ai cittadini greci e americani proprietari immobiliari le cui case sono stati recuperate dalle banche!
Per concludere, il nostro gruppo propone un gioco, convincere coloro che cercano la prossima crisi del debito appaia in superficie: basta guardare gli Stati che hanno chiamato servizi di Goldman Sachs in questi ultimi anni e si avranno conseguenze gravi (21)!
Note:
(1) Le recenti dichiarazioni di GW Bush, il segretario al Tesoro, Hank Paulson, per il fatto che la Russia e la Cina hanno complottato per far cadere Wall Street nell'autunno del 2008 mostra i limiti della paranoia dei grandi giocatori a livello mondiale '. Fonte: Daily Mail, 01/29/2010
(2) Nel corso degli ultimi quattro anni il nostro team ha regolarmente esposto le anomalie nel calcolo del PIL degli Stati Uniti. Non faremo ulteriori commenti qui su questo stesso «aspetto greco» delle statistiche americane. Per quanto riguarda lo sviluppo dell'economia americana nei prossimi mesi, è sufficiente rilevare che l'indice dei camion di stazza è andato in caduta libera nel gennaio 2010, proprio come aveva fatto alla fine del primo semestre del 2008. Fonte: USAToday, 02/11/2010
(3) Si veda la tabella qui sotto, che pone il «problema greco» in parte contro la zona euro PNL.
(4) Per quanto GEAB abbia sottolineato la necessità per quattro anni, così come l'ampio sostegno pubblico (una media di oltre il 90% in base ai sondaggi mensili GlobalEurometre) una governance economica della zona euro potrebbe contare.
(5) Come un ricordo qui, GEAB N ° 33 è stata una delle rare fonti giornalistiche che, nella primavera del 2008, ha rivelato gli aspetti disonesti e manipolativi del grande paura di uno tsunami «bancario» provenienti dall'Europa dell'Est, che avrebbe dovuto portare via il sistema bancario della zona euro. Al momento, l'euro era sceso a livelli molto inferiori da quelli osservati oggi ... per poi aumentare nuovamente alcune settimane più tardi. Per coloro che desiderano comprendere l'attuale posizione di media, si consiglia una ri-lettura del GEAB N ° 33 comunicato pubblico.
(6) Il fatto che un francese ha la sua testa non cambia nulla.
(7) Fonte: Le Figaro, 02/12/2010
(8) Detto questo, la manipolazione dei media in questo settore è notevole. Questi ultimi giorni si è visto / letto / sentito un po' ovunque che ingenti somme sono state scommesse su una caduta dell' euro, circa otto miliardi di dollari. In realtà questa «somma enorme», è solo una goccia nel mare dei mercati valutari mondiali che si trasformano in diverse centinaia di miliardi di dollari al giorno. Fonte: Financial Times, 02/08/2010
(9) Con la stessa relazione molto costruttiva per i paesi in cui opera, come quella che lo ha condotto, negli Stati Uniti nel 2006/2007, a provocare una caduta, a suo favore, il valore immobiliare a base di prodotti finanziari che aveva venduto a propri clienti.
(10) Fonti: Spiegel, 08/02/2010, Le Temps, 13/02/2010, Reuters, 09/02/2010
(11) Durante la preparazione in Italia per l'ingresso nell'Euro, è stato Direttore Generale del Tesoro italiano. Fonti: Banca d'Italia; Wikipedia, Goldman Sachs.
(12) Fortemente sostenuta da Londra e gli ambienti finanziari americani, a cui abbiamo già accennato qualche mese fa in una delle nostre relazioni ... e, naturalmente, da Silvio Berlusconi. Fonte: Sharenet / Reuters, 02/10/2010
(13) Il suo avversario più forte è Axel Weber, attuale capo della Bundesbank.
(14) Quale sorpresa sarebbe che il capo europeo della banca che effettua un prestito destinato a nascondere una parte del disavanzo pubblico di un paese, e lo stesso ex capo del Tesoro di un paese limitrofo, non dovrebbe essere a conoscenza di una simile impresa.
(15) E, considerando le sue posizioni passate, non si può che apprezzare il suo senso dell'umorismo quando si chiede un rafforzamento della gestione economica della zona euro. Fonte: Les Echos, 02/13/2010.
(16) Che, per il momento, si soddisfa dagli articoli copiati dal lancio della stampa anglosassone sul caso greco nel ruolo di distruttore «dei mercati mondiali» ripetendo a lungo che l'euro cadrà ... mentre a un livello che i media lo stesso pensavano che fosse impossibile ottenere solo quattro anni fa.
(17) Fonte: Reuters, 02/12/2010
(18) Egli appartiene a quella generazione di americani che hanno costruito il «post-guerra dell'impero americano», conoscebdi i suoi punti deboli e come funziona esattamente, al contrario di Summers, Geithner e altri come Rubin. Il nostro team di rado fa i complimenti a Barack Obama, ma se continua ad ascoltare artisti del calibro di Paul Volcker, si sta sicuramente muovendo nella giusta direzione.
(19) La nostra squadra sa, dalla conoscenza di prima mano, che un tempo, trenta anni or sono, quando i banchieri di investimento dovettero intervenire con gli interessi a lungo termine dei loro clienti a cuore. Questo lungo periodo è andato e ora agiscono soltanto nei loro interessi a breve termine. Da questo, si dovrebbero trarre le conclusioni inevitabili e escluderli l'accesso ai posti chiave del servizio pubblico, piuttosto che cercare di riformare il loro comportamento. Se non ci fossero le banche d'investimento dei bambini (in quanto vi sono bambini soldato) si potrebbe, forse, nella speranza di salvare un certo numero di essi dalla loro dipendenza da profitti a breve termine, ma per le banche di investimento per adulti, è troppo tardi.
(20) Fonte: Times, 11/08/2009
(21) Per il settore privato, chiedere Lehman Brothers, AIG ... che confermerà la sua accuratezza.
Martedì 16 Febbraio
Traduzione: Bloggo Blogghino, tutti i diritti riservati.
Fonte: GEAB
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