WALL STREET, LA CIA E I COLPI DI STATO
IGLOO IMMOBILIARE, TEMPERATURE POLARI!
Come si legge su Wikipedia, l'ibernazione è quella condizione biologica in cui le funzioni vitali sono ridotte al minimo, il battito cardiaco e il respiro rallentano, il metabilismo si riduce e la temperatura corporea si abbassa.
Sembra proprio che il mercato immobiliare relativo alle nuove abitazioni sia caduto in una sorta di stato di quiescenza, nel quale la sua dinamica è notevolmente rallentata, un lungo letargo nel quale l'organismo si nutre solo della speranza di un nuovo sostegno governativo.
Paradossalmente gli incentivi governativi sembrano aver risvegliato dal lungo terpore il mercato immobiliare delle abitazioni esistenti, sottraendo quindi linfa vitale alle contrattazioni di nuove abitazioni che recentemente hanno stabilito il nuovo record negativo mensile di vendite dal lontano 1966 per quanto riguarda il mese di novembre.
Come abbiamo già visto è fondamentale il contributo che la dinamica delle vendite di nuove abitazioni da all'economia americana, creando occupazione e favorendo tutto l'indotto che circonda il settore edilizio.
E' importante sottolineare che non si tratta solo di occupazione ma anche di investimenti residenziali che come abbiamo visto hanno contribuito a risollevare in parte le sorti della crescita anemica del PIL del terzo trimestre di quest'anno.
L'ultima revisione degli investimenti residenziali ha contribuito a ridurre l'ultima lettura del PIL, quella definitiva. Ho l'impressione che questa dinamica non mancherà di ammortizzare negativamente, anche il rimbalzo relativo all'ultimo trimestre dell'anno.
Inoltre a differenza della maggioranza degli economisti e degli analisti, ritengo che la crescita definitiva e risottolineo definitiva, dell'ultimo trimestre, difficilmente supererà il 3, massimo 3,5 % con il contributo almeno del 50 % della dinamica degli inventari, dinamica che il prossimo anno, verrà spenta dalla mancanza di una ripresa dei consumi finali. Deleveraging e risparmio, contribuiranno a tenere sotto pressione i consumi.
Per il prossimo anno le visioni di una crescita intorno al 4/4,5 % assomigliano più all'ennesimo atto di speranza che ad una razionale analisi della situazione reale, una crescita che in realtà prevedo decisamente recessiva ovvero tra l'1 e il 2 %, con la possibilità di assistere nell'ultima parte dell' anno ad una nuova "double dip recession".
Ma di queste dinamiche dell' economia e di altre questioni fondamentali ne parleremo insieme in LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA, una analisi a tutto campo sulle prospettive macroeconomiche e sui mercati finanziari, dedicata a coloro che hanno contribuito o vorranno contribuire alla navigazione di Icebergfinanza.
Dalle iniziali 430.000 unità comunicate siamo scesi ad una revisione di 400.000 sino al crollo finale che porta il risultato di settembre a 355.000 unità.
This is 11.3 percent (±11.0%) below the revised October rate of 400,000 and is 9.0 percent (±15.3%)* below the November 2008 estimate of 390,000.( Census )
Non solo la revisione diminuisce sensibilmente la precedente rilevazione, ma la percentuale di errore della rilevazione di novembre, ha un margine di errore di un altro 11% in più o in meno. Sarà interessante osservare la dinamica del mese di dicembre, mese storicamente nel quale il numero delle vendite diminuisce drasticamente.
Nel primo semestre o al massimo entro i primi nove mesi del prossimo anno, i fondamentali ritroveranno la giusta considerazione all'interno di un mercato che vive una evidente sovravalutazione fondamentale nell'ordine del 40/50 %.
Alcune evidenti crepe si stanno insinuando tra il sottile ghiaccio delle agenzie governative, Fannie Mae e Freddie Mac, attuale imponente iceberg alla deriva nei conti pubblici americani, dal quale attraverso i suoi analisti proviene l'allarme di un'improvvisa risalita dei tassi ipotecari trentennali al 6 %. Ripeto per l'ennesima volta la mia curiosità nell'osservare le mosse della Federal Reserve in relazione all'annunciata fine del programma di acquisto dei titoli MBS.
La prossima settimana vedremo da vicino se la dinamica di salita dei prezzi delle abitazioni americane avrà un seguito, anche se alcuni segnali anticipatori sono chiari; l'indice S&P Case/Shiller di martedi rivelerà l'inizio di una nuova tendenza.
Sarà inoltre da osservare nel tempo, entro aprile del prossimo anno, la validità dei defibrillatori immobiliari prorogati dal governo americano, dal credito d'imposta di 8000 dollari ( qualcuno sussurra che questa sarà l'ultima estensione per non assistere alla morte del dio mercato ......chi vivrà, vedrà!) , alle moratorie sui pignoramenti, sino a scrutare un ulteriore segnale che giungerà dalle dinamiche di acquisto del Tesoro americano e della Federal Reserve dei Mortgage Backed Securities MBS, titoli con sottostante immobiliare, mercato congelatosi nella madre di tutte le crisi.
Suppongo che per i " capitalisti flessibili ", sia affascinante continuare ad assaporare il gusto del successo senza dovere sopportare il dolore del fallimento, utilizzando il contribuente americano come metadone.
Continuando in questo ambiente decisamente glaciale, l'agenzia di rating S&Poors ha degradato ben cinque agenzie di assicurazioni sui mutui in quanto alcune tipologie di mutuo a basso rischio stanno incominciando a sperimentare maggiori perdite.
Vi ricordate quando qualche illuminato analista urlava la circoscrizione del fenomeno subprime, ritenendo i mutui prime assolutamente indenne da qualsiasi contagio....bene ora la Verità e sempre più figlia del tempo, in ogni settore, attraverso ogni dinamica.
L'analista di S&P ha dichiarato che il basso livello di rischio dei mutui americanio con migliore punteggio sono stati e saranno sempre più compromessi continuando ad essere maggiori di quello preventivato. Figuriamoci quando arriverà la seconda ondata di reimpostazioni ARMs e Alt-A aggiungo io.
Sarà inoltre interessante osservare la dinamica all'interno del settore assicurativo, qualunque esso sia, rimasto stranamente e relativamente indenne in questa vera e propria tormenta immobiliare.
Come più volte ricordato, entro i primi giorni del prossimo anno, vedremo insieme a coloro che hanno sostenuto o vorranno sostenere Icebergfinanza, alcune mappe dal punto di vista tecnico e fondamentale che probabilmente ci aiuteranno a comprendere alcune dinamiche per il prossimo anno, per scegliere in maniera consapevole ognuno la sua rotta in " LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA ".
Per coloro che continuano ad osservare, in alcuni commenti presso altri blog, ( come segnalatomi da alcuni lettori ), che queste analisi " dedicate " sminuiscono la "gratuità" dell'esperienza di Icebergfinanza, ricordo solo che in tre anni di navigazione Icebergfinanza ha condiviso 820 post " liberamente", alcuni dei quali veri e propri poemi, a fronte di una decina di analisi "dedicate". Queste analisi dettagliate sono un ulteriore regalo che io amo condividere con coloro che in questi anni hanno sostenuto anche economicamente il lavoro di analisi e ricerca di questa esperienza.
Ricordo inoltre che spesso per problemi di mail, antispam e mancanza di riferimenti, talvolta le analisi non giungono a destinazione. Non fatevi alcun problema a contattarmi!
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Icebergfinanza come un cantastorie che si esibisce nelle strade e nelle piazze delle città!
La "filosofia" di Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!
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Postato da: icebergfinanza a dicembre 27, 2009 22:26 | link | commenti (3)
http://icebergfinanza.splinder.com/post/21949787/IGLOO+IMMOBILIARE%2C+TEMPERATURE
Energia dal sole: la soluzione finale, una buona idea?
Non c'è niente da fare. Orfani di una eredità gigantesca, che abbiamo dissipato in gozzovigliamenti vari nel giro di una manciata di generazioni, ci continuiamo ad affannare alla ricerca della soluzione UNICA alla crisi energetica che ormai, come il riscaldamento globale, sono in pochi a negare.
Ecco quindi che qualcuno ha preso alla lettera certi calcoli, che mostravano come un quadrato di un paio di centinaia di km di lato nel mezzo del deserto del Sahara sarebbe stato in grado di fornirci tutta l'energia di cui avevamo bisogno ed è partito con un progetto che DAVVERO si propone di fornire una importante percentuale dell'energia elettrica per la vecchia Europa a partire da un gigantesco impianto solare Sahariano. Il Progetto, il suo nome è Desertec è gigantesco e trovarete in questo articolo di Der Spiegel un'ampia presentazione ( in inglese).
Sinceramente, mi perdonerete, non voglio nemmeno entrare nei dettagli.
Non c'è infatti bisogno di concepire un impianto da decine di GW, basterebbe molto meno.
Basterebbe cominciare a studiare le reti affinchè siano in grado di distribuire in modo intelligente l'energia, molto di più di quanto possano fare ora.
Ci vuole tempo impegno e strategia.
Basterebbe pensare ad aumentare i piccoli bacini irrigui, stabilendo degli standard di realizzazione, in mdo da velocizzarne la realizzazione e l'iter autorizzativo, in modo che siano posti in tandem e possano fare da "volano" di produzione elettrica, questo essendo già una cosa competitiva oggi, anche se solo pochi lo sanno.
Il resto lo farà il costo dell'energia, rapidamente crescente, via via che il prezzo del petrolio tornerà a salire e con lui quello del gas e quello del carbone.
Saranno le mille iniziative private che potranno creare quella resilienza, necessaria alla sopravvivenza del sistema, che attualmente i mega impianti non possono dare. Immaginate quel mega impianto nel mezzo del deserto durante un probabile momento di tensione tra Nord e Sud del mondo e capirete che non sarebbe molto sensato concentrare una percentuale cosi grande della produzione di energia elettrica in un unico posto. Meglio, molto meglio, pensare di trasferire la "tecnologia" ( si tratta di un know-how di certo non eccessivamente rivoluzionario che dovremmo poter cedere con una certa serenità)ai paesi interessati ed aiutarli a realizzare una rete che colleghi le sparse comunità, che diverrebbero ciascuna un centro produttivo. Siccome questo è abbastanza evidente anche ad osservatori superficiali ed occasionali come noi, credo che questo ed altri megaprogetti, in ultima analisi siano in perenne caccia agli investimenti, mentre cercano di essere competitivi, in termini di costi con il nucleare e con il gas.
E' una fatica futile a mio avviso. Sarebbe come cercare di dimostrare che esiste un modo piu' comodo di ottenere liquidità che andare in banca a prelevarla dal conto corrente della ricca eredità che lo zio d'amercia ha avuto la bontà di lasciarci.
Le future fonti di approvvigionamento energetiche saranno TUTTE quelle che riusciremo a preseguire e che saranno ancora disponibili fra trenta o quaranta anni a cifre ragionevoli. Petrolio gas carbone E nucleare non lo saranno.
Cosi come è un esercizio futile cercare di portare le ferrovie in pareggio, in qualunque realtà economica, allo stesso modo è futile pretendere un pareggio economico brutale tra energie rinnovabili e non rinnovabili.
Per il semplice motivo che, ad esempio, nel conto di queste ultime andrebbero messe le guerre, i disastri ecologici, i cambiamenti climatici, senza contare lo sviluppo e l'estendersi del nostro nefasto stile di vita a tutto l'orbe terraqueo.
Non servono i mega progetti. Specialmente se il lro unico vero scopo è quello di dimostrarne la competitività economica a tutit i costi.
Serve la consapevolezza della posta in gioco, diffusa ad ogni livello. A quel punto i progetti e le cose da fare, ad ogni possibile e concepibile livello, non mancheranno.
Perché l'idea di decrescita non trova consenso
Etichette: cassandra
# posted by di Ugo Bardi : 6:19 PM 5 comments links to this post http://aspoitalia.blogspot.com/2009/12/perche-lidea-di-decrescita-non-trova.html#links