Diciamo sempre che i nostri rifiuti dovrebbero diventare una risorsa, ricchi come sono di materie prime perfettamente riciclabili. In Africa ci hanno preso in parola, e infatti recuperano religiosamente ogni materiale nascosto nei vecchi computer.
Purtroppo, questo lodevole lavoro non viene effettuato con tutti i crismi. Riporta lo Spiegel che in Ghana esiste un'enorme discarica a cielo aperto che sta avvelenando tutto il Paese. Nessuno si avvicina, perché i fumi pestilenziali di plastiche, fili e schede madri sono pesantemente tossichi. Si tratta infatti del luogo dove vanno a finire tutti i computer europei che vengono gettati via (pensavamo francamente che sparissero nel nulla), e solo i bambini si azzardano ad avvicinarsi per cercare di guadagnare qualcosa.
Bambini che non hanno mai visto un computer sano in vita loro -né tantomeno hanno avuto la possibilità di usarlo- ma che ogni giorno smontano, rompono e bruciano i nostri rifiuti alla ricerca di preziosi fili di rame, pezzetti di alluminio, viti in acciaio.
Questi bambini vivono tra i rifiuti dell'era Internet, e molti di loro ci muoiono. Fanno a pezzi i computer, infrangono gli schermi con le pietre, e gettano l'elettronica tra le fiamme. I computer contengono grandi quantità di metalli pesanti, e quando bruciano i bambini inalano fumi altamente cancerogeni. I computer dei ricchi avvelenano i poveri del mondo.
C'è qualcosa di molto significativo in questo scontro finale tra le pietre e i computer.
http://petrolio.blogosfere.it/2009/12/dove-finiscono-i-nostri-vecchi-computer-nei-bambini.html
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