Banche USA troppo liquide

 

Il titolo sembra quasi paradossale, ma pare proprio che sia così: l’ammontare delle riserve detenute dal sistema bancario statunitense supera il minimo obbligatoriamente richiesto dalla Federal Reserve di ben un trilione di Dollari (per capire meglio: 1.000 miliardi o, se preferite, un “uno” seguito da una sfilza di 12 zero!).

Prima che la crisi si intensificasse, nel settembre del 2008, le riserve in eccesso si dimensionavano in un paio di miliardi di Dollari.

La situazione sta sollevando molti dubbi e preoccupazioni, sia per il potenziale inflazionistico di tutta questa liquidità latente, sia, e soprattutto, perché denota la perdurante bassa propensione delle banche a concedere prestiti.

Sul primo aspetto, infatti, le banche potrebbero cominciare prima o poi ad attivare questi fondi per concedere nuovi prestiti, per sostenere il tessuto economico  e per stimolare la domanda finale, e l’economia in generale, provocando, però, un ritorno delle pressioni inflazionistiche.

D’altro canto, finché permane questo eccesso  di riserve (causato dalla stessa politica della Fed), non si può non pensare che i banchieri siano ancora molto nervosi e poco propensi a fare nuovi prestiti, preferendo attendere e mantenere inutilizzata l’abbondante liquidità disponibile, peraltro remunerata a tassi pressoché nulli.

Le banche USA, quindi, scelgono di sospendere o di limitare la concessione del credito, anziché rischiare di prestare male: ciò rappresenta - unitamente alla perdurante recessione occupazionale - uno dei principali freni alla ripresa del ciclo economico.

http://ac-finanza.investireoggi.it/banche-usa-troppo-liquide-815.html

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