Dà da pensare, l'articolo pubblicato su New Scientist. Roba da far venire le crisi di coscienza anche al più talebano degli ecologisti, quello che differenzia scrupolosamente, va al lavoro in bicicletta e mangia solo a filiera corta. Talmente tante sono le nostre abitudini, e talmente pervicace il sistema di produzione e distribuzione da cui dipendiamo, che ciascuno di noi commette almeno cinque "ecocrimini" al giorno. Eccoli qua.
- Il caffé. Una delle "filiere lunghe" che ci si consente a cuor leggero, in fin dei conti qui da noi non si può produrre e lo importiamo da secoli. Eppure, una tazza di espresso è responsabile di ben 125 grammi di emissioni di CO2, inclusi i caffé equi e solidali. E ci vogliono 200 litri d'acqua per una sola tazza di caffelatte con lo zucchero. Incredibile, vero?
- La carta igienica. Nessuno si sogna di poterne fare a meno (le foglie e i giornali lasciamoli per l'eventuale igiene postatomica), ma malgrado la produzione di carta riciclata occorre ammettere che, ehm, l'effetto non è lo stesso. Per questo, per ottenere i dieci piani di morbidezza, si usa ancora legno nuovo. Insomma, si tagliano migliaia di alberi al solo scopo di...
- La moda fast-food. E' bello comprare maglioncini a 5 euro e pantaloni a 10 euro, nei negozietti o sulle bancarelle, dimostrando che non si è schiavi dell'apparenza e non si getta denaro per sciocchezze. La produzione tessile è aumentata del 50% in appena 15 anni, e i prezzi diminuiti grazie alle fabbriche ad alto tasso di sfruttamento. Il risultato sono vestiti che non durano niente: ogni anno in ogni Paese europeo si getta via un milione di tonnellate di abiti fuori uso. Dove finiscono? Nelle discariche, o negli inceneritori.
- I lavaggi. Tutti questi vestitini da poco si ammucchiano nelle case, e si deve pur lavarli. L'abitudine al bianco più bianco, il bisogno indotto dalla pubblicità di lavare ogni cosa anche se indossata per due ore, o anche solo per toglierla dal pavimento, porta a enormi consumi elettrici con conseguenti emissioni. Per tacere dell'inquinamento prodotto dal massiccio uso di detersivi, sbiancanti e inutilissimi ammorbidenti.
- Lo spreco di cibo. Ne abbiamo talvolta parlato, ed è uno scandalo che non ha precedenti nella storia. Nessuno di noi ne è immune, anche i più attenti (io, ad esempio, sono in fissa e sono attentissima) finiscono con lo gettare lo yogurt scaduto, la pasta avanzata e l'arancia che sa di muffa. Gli inglesi, riporta l'articolo, gettano ogni anno 5 miliardi di euro di cibo, e probabilmente gli altri Paesi europei fanno lo stesso.
A meno di andare a fare gli eremiti in una grotta insomma, e vivere di bacche e radici, è impossibile riuscire a mantenere uno stile di vita sostenibile. Figuriamoci imporlo a sei miliardi di persone.
http://petrolio.blogosfere.it/2009/12/anche-tu-un-ecocriminale.html
Nessun commento:
Posta un commento