Montagne di monnezza elettronica. Di chi?

Feb 1023

Restringi post Espandi post

Pubblicato da Debora Billi alle 19:22 in Scenari

ewastechild1.jpg

Avverte uno studio dell'ONU: i Paesi in via di sviluppo, se continuano con questo andazzo, saranno nel giro di pochi anni sommersi dai rifiuti elettronici. Cellulari, computers, e gadget di ogni sorta che contengono anche materiali tossici.

Tali oggetti vengono trattati in modo improprio, senza alcun recupero di materie prime e con inceneritori primitivi in Cina e in India. Per il 2020, si prevedono aumenti dei rifiuti elettronici nell'ordine del 500%, 18 volte più cellulari gettati via in India, il doppio o il triplo di televisori e frigoriferi in Cina, e così via.

Preoccupante? Sicuramente. Ma dando un'occhiata al report si scopre una significativa frasetta, la seguente:

Malgrado Paesi come Cina e India ricevano grandi quantitativi di rifiuti importati dall'estero, in questi dati abbiamo incluso soltanto la produzione nazionale. Crediamo che l'inclusione dei volumi di rifiuti importati legalmente o meno (...) non sia appropriata, in considerazione delle attuali discussioni politiche su questi argomenti.

Vorrei capire: stiamo dicendo che Cina e India sono sommerse dall'e-waste, li stiamo tacciando di spreconi e per giunta primitivi, li accusiamo di autoavvelenarsi e poi stendiamo un pietoso velo sul fatto che, se saranno sommersi dai rifiuti, si tratta in buona parte di rifiuti NOSTRI? In realtà poi, quel che analizza il report non è la preoccupazione per i rifiuti tossici che dilagano ovunque, bensì il "potenziale di mercato" per un bel trasferimento di tecnologie sul trattamento dei rifiuti elettronici.

In pratica: prima gli passiamo i rifiuti, poi gli vendiamo i sistemi tecnologici per non morire avvelenati (sempre che funzionino). Shock economy alla grande, direi, e col marchio ONU.

http://petrolio.blogosfere.it/2010/02/montagne-di-monnezza-elettronica-di-chi.html

Nessun commento: