La lumaca sembra essere giunta in cima al ramo e non possedere molte alternative. Fermarsi, cadere o ritornare indietro da dove é venuta. Malgrado la chiusura a Wall Street su nuovi massimi non ci abbandoniamo all'entusiasmo. Riteniamo di essere in una fase di top a medio termine ed invitiamo alla prudenza. Abbiamo scartato la caduta e favoriamo una pausa ed un ritorno verso il basso.
In Borsa é giunto il momento di essere prudenti ed un cambiamento di tendenza potrebbe essere vicino. Anche per noi é arrivato il momento per fare dei cambiamenti. Dal 1. febbraio parte un nuovo servizio per la clientela privata. A questo scopo apriremo un nuovo sito: www.bernasconiconsult.com Nella rubrica "Il punto dolente" ottenete maggiori chiarimenti.
Ieri le Borse europee sono inizialmente cadute con perdite che superavano l'1%. Come al solito gli europei hanno dimostrato di agire impulsivamente, irrazionalmente e seguendo solo l'esempio di altri (in questo caso i mercati asiatici). Poi si sono riaperti i mercati americani ed é arrivato un'insperato reversal. Gli indici azionari europei hanno ribaltato la situazione chiudendo la seduta con plusvalenze intorno al +0.9%. Il rialzo é proseguito in America e l'S&P500 ha chiuso su un nuovo massimo a 52 settimane a 1150.23 punti (+1.25%). Se a questo punto qualcuno pensava che avessimo già abbandonato il nostro scenario negativo si sbaglia. Evidentemente questa buona seduta (advances/declines a 4583/1333) riapre la possibilità di una continuazione del rialzo ma non cancella il nostro scetticismo. A fronte di 1366 nuovi massimi a 20 giorni (buono ma non eccezionale) troviamo 470 nuovi minimi. Un dato preoccupante che segnala pressione di vendita. Di conseguenza evitiamo di passare dal pessimismo all'entusiasmo e manteniamo un'atteggiamento possibilista ricordandovi quanto scritto ad inizio settimana: "Il quadro generale si degrada e tra rottura dei supporti in Europa e peggioramento tecnico in America vediamo abbastanza nuvole all'orizzonte per indurci alla prudenza. Se tutto va bene i mercati azionari si bloccano in un movimento laterale con l'S&P500 tra i 1150 ed i 1120 punti. Ma l'alternativa é un'accelerazione al ribasso." Il nostro scenario di lunedì 11 gennaio resta valido: "Pensiamo che il potenziale di rialzo sia limitato ed i massimi del 2010 difficilmente superabili (massimi marginali possibili). Il prossimo movimento significativo dovrebbe essere verso il basso ma é ancora troppo presto - i ribassisti devono aver pazienza ed attendere il loro turno. Il trend di base resta rialzista." Ed infine ripetiamo un'avvertimento: "Sconsigliamo speculazioni al ribasso."
Il dollaro americano si rafforza. L'USD Index é salito a 77.50 punti. Il cambio EUR/USD stamattina é a 1.4270. Il rialzo del dollaro sembra riprendere e potrebbe sostenere un'eventuale ribasso delle borse. Notate la debolezza relativa dell'Euro! L'oro stamattina é a 1132 USD/l'oncia - pensavamo che il prezzo del metallo giallo dovesse scendere fino ai 1000 USD prima che il rialzo riprendesse ma forse ci siamo sbagliati. Per ora manteniamo la nostra previsione: "la correzione in atto ha il potenziale di far ridiscendere il valore del metallo giallo sotto i 1000 USD. Il trend a lungo termine é però rialzista ed i 1000 USD potrebbero costituire un'interessante livello d'acquisto."
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Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.
L'S&P500 (+1.25% a 1150 punti) é di nuovo salito sui 1150 punti, resistenza e massimo a 52 settimane. Non pensiamo che l'indice sia in grado di accelerare al rialzo ma evidentemente ora questa possibilità é concreta. Non abbandoniamo ancora il nostro scenario visto che strutturalmente il mercato non entusiasma: "L'S&P500 dovrebbe quindi bloccarsi in un movimento laterale tra i 1120 ed i 1150 punti."
Il Nasdaq100 (+1.66% a 1895 punti) si é comportato come l'S&P500 e si trova nella stessa situazione tecnica. Ripetiamo quindi la nostra previsione: "Supporto é a 1820 punti. Non abbiamo l'impressione che l'indice sia già pronto ad accelerare al ribasso e per i prossimi dieci giorni favoriamo un movimento laterale tra i 1820 ed i 1900 punti." Oggi non abbiamo neanche l'impressione che un'accelerazione al rialzo sia possibile...
L'Eurostoxx50 (+0.91% a 2984 punti) é prima caduto per poi recuperare con decisione senza ragione tecnica apparente. Questa volatilità ci ha sorpreso e siamo un pò perplessi. Il nostro scenario di base é corretto: "A medio termine vediamo un degrado della situazione. È possibile che l'indice si blocchi ora in un movimento laterale tra i 2940 ed i 3044 punti ma un'accelerazione al ribasso in direzione 2800 punti diventa possibile." ma a corto termine fatichiamo a seguire. Oggi l'apertura dovrebbe essere invariata e non sapppiamo cosa potrebbe succedere.
Il DAX (+0.98% a 5976 punti) si é comportato come l'Eurostoxx50. Anche per questo indice lo scenario a medio termine é corretto con un punto di domanda per quel che riguarda i prossimi giorni: "Prossima forte resistenza é solo a 6150 punti, supporto é sui 5850 punti. Il trend é rialzista e per ora non esistono segnali per un cambiamento di tendenza. Noi però favoriamo a breve l'inizio di un periodo negativo ed attendiamo sviluppi in questo senso." Stamattina il DAX apre in leggero calo (-0.2%).
L'SMI (+0.46% a 6633 punti) si é comportato come il resto dell'Europa mostrando però meno volatilità. Probabilmente su questo indice si sono meno speculatori all'opera. Vi ricordiamo la previsione di lunedì 11 gennaio che restano valide: "Il trend é positivo e l'indice potrebbe salire verso la prossima resistenza a 6850-6890 punti. Come per gli altri indici e malgrado la mancanza di conferme tecniche, noi favoriamo però l'inizio di una fase negativa. Supporto é a 6500 punti." All'inizio di questa settimana abbiamo ristretto il range di oscillazione: "In teoria l'indice dovrebbe bloccarsi in un movimento laterale tra i 6500 ed i 6666 punti (massimo annuale)." e non abbiamo ancora ragioni per cambiare opinione.
Scenario 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo - dicembre 2009. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1115 punti di S&P500 raggiunti a fine 2009 corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.
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