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Crisi, Confcommercio: 2009 si è chiuso con 20.000 negozi in meno

La crisi ha colpito in modo pesante il settore del commercio con il 2009 che si è chiuso con 20.000 negozi in meno. Lo ha detto Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio a margine di un convegno a Napoli sulla criminalità organizzata. Continua a leggere questa notizia

Sangalli ha auspicato che il governo guardi con attenzione al settore nel definire il decreto sugli incentivi previsto per questo mese.

"Noi ci auguriamo che ci sia un'attenzione per quelle realtà del commercio che soffrono, perché certamente gli incentivi vanno visti in un'ottica più generale", ha detto Sangalli.

"Questa crisi ha colpito in modo particolare l'economia dei servizi. Il nostro centro studi ci ha dato un dato che è preoccupante e che sottoponiamo al governo: il 2009 si chiuderà con 20.000 negozi in meno, nel senso che tra mortalità e natalità il 2009 si chiude con un saldo negativo di 20.000", ha aggiunto.

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CRISI: SCAJOLA, IL PEGGIO E' ALLE NOSTRE SPALLE (2) (ANSA) - ROMA, 20 GEN - ''Troppo spesso, consapevoli dei gravi problemi del nostro Paese - ha proseguito il ministro Scajola - ne dimentichiamo le straordinarie qualita'. La consapevolezza di quello che l'Italia sa fare deve essere forte stimolo per abbandonare polemiche sterili, come lei signor Presidente ha tante volte indicato - ha detto rivolgendosi al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - e lavorare con rinnovato e concorde entusiasmo per il bene comune''. Il ministro ha ricordato i punti di forza del made in Italy che ha raggiunto posizioni di leadership a livello mondiale per oltre mille prodotti di nicchia. Il responsabile del dicastero dello Sviluppo economico ha indicato che occorre puntare sull'innovazione, ''vero motore dello sviluppo, la leva su cui agire per competere al meglio nel mondo post-crisi, creando un rapporto sempre piu' stretto tra imprese, universita', centri di ricerca, banche e pubblica amministrazione''. Scajola ha infine ricordato l'impegno del governo per fronteggiare i problemi congiunturali dell'economia e la stretta creditizia per le imprese e, in tale contesto nei giorni scorsi sono stati assegnati ulteriori 250 milioni di fondi comunitari al Fondo di garanzia per le pmi. (ANSA).

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