Il cane si morde la coda

di Carlo Lupo - 17/03/2010 Fonte: Rinascita [scheda fonte]

L’attacco alle “economie deboli” della zona euro va avanti, mentre nella Banca centrale europea sta scoppiando la guerra di successione al governatore Trichet. I popoli d’Europa si trovano a fronteggiare una nuova crisi creata ad hoc per coprire le malversazioni e gli interessi delle banche d’affari e a dover subire misure economiche “lacrime e sangue” per alleviare gli attacchi speculativi sul dollaro, intanto politici e banchieri si accapigliano per mettere al posto giusto il solito uomo giusto. Nessuna soluzione vera per uscire dalla crisi, se non le solite ricette draconiane che, nelle loro teste, potranno garantire rendite parassitarie ancora per qualche tempo. In Germania, senza mezzi termini, il tabloid tedesco Bild ha lanciato un duro attacco al governatore di Bankitalia Mario Draghi: l’obiettivo è piazzare a Francoforte il numero uno della Bundesbank, Axel Weber. Per Bild, Mario Draghi è stato soprattutto “un banchiere d’investimento della Goldman Sachs a Londra. La Goldman Sachs, tra l’altro, è stata la banca che dal 2001 ha aiutato la Grecia a truccare il suo debito per l'Ue con dubbie speculazioni finanziarie”. E commenta ancora il tabloid tedesco: “Draghi, che era responsabile dei rapporti con gli Stati e le agenzie statali, non vuole avere niente a che fare con l’imbroglio greco”. Tante, dunque, le ombre. I lettori di Rinascita sanno bene che dopo l’Islanda ora è il turno della Grecia, ma anche del Portogallo, e a breve si avranno altri duri segnali in Italia, in Spagna, in Irlanda. Il “Sud” dell’Europa (dove Islanda e Irlanda sono collocate a pieno non certo per la loro posizione geografica), dunque, si ritrova sotto un vero e proprio fuoco speculativo e l’obiettivo è sempre lo stesso: difendere il dollaro e gli investimenti in derivati delle banche d’affari. Attacchi speculativi che stanno già avendo serie, se non tragiche, conseguenze sulle economie nazionali, sulle vite dei lavoratori, dei cittadini. Abbiamo già scritto più volte sul nostro quotidiano quanto il sistema usurocratico imposto ai popoli europei andrà a fagocitare il benessere sociale europeo conquistato con anni di lotte. E “Rinascita” ha invocato almeno una legge di interesse nazionale che ristabilisca equità e giustizia. Bloccare le manovre speculative che intendono acquistare i debiti degli Stati europei, piazzarli sui mercati delle scommesse monetarie in modo da lucrare perpetuamente: diviene ogni giorno fondamentale se si vuole dare un taglio a un cane che si morde la coda e che creerà dissesti sociali insanabili. L’assalto ai Paesi dell’eurozona considerati “più deboli” serve a coprire il dissesto della finanza americana e della finanza inglese, con la differenza che per Londra e Washington “non contano” i parametri di Maastricht. Ed è per questo che i cittadini europei non possono far affidamente su una commissione di Bruxelles e una Banca centrale europea che non rispondono chiaramente a nessun controllo pubblico. Quando i controllori diventano anche i controllati allora è evidente che il sistema è marcio.

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