La corsa all'Iran, e l'eterna vicenda di Nassiriya.

Gen 1018

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Pubblicato da Debora Billi alle 12:22 in Geopolitica

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Anche se spariscono dalle prime pagine, Iran e Iraq non scompaiono dalla carta geografica, e soprattutto il loro petrolio non svanisce dal sottosuolo.

Quei cattivacci degli iraniani, ad esempio, vengono puniti per il loro ardire ma soltanto a parole. Il ministro del petrolio Massoud Mirkazemi ha infatti appena annunciato di stare esaminando ben 20 miliardi di dollari di proposte straniere per investimenti nei giacimenti iraniani. Non ha precisato il nome delle compagnie coinvolte, ma si sospetta che non siano compagnie occidentali. Si tratta, con molta probabilità, ancora una volta dei cinesi che non si lasciano sfuggire mai un'occasione quando si tratta di energia.

Cosa significhi un Iran che stringe tali legami con la Cina è facilmente immaginabile: ovvero, che la famigerata guerra diventerà ancora più improbabile di quanto non sia già stata finora.

In Iraq, invece, continua l'eterna e alterna vicenda del giacimento di Nassiriya, che l'ENI ha perso qualche mese fa (dopo quel che ci è costato...) a favore della giapponese Nippon Oil. Ebbene: ora anche la Nippon Oil ha ricevuto un bell'ultimatum dal governo iracheno, stufo dei tentennamenti dei giapponesi sullo sviluppo del giacimento. Il ministro iracheno Hussain Shahristani ha dichiarato che o il consorzio guidato dalla Nippon si decide a prendere una decisione, oppure cominceremo il lavoro sullo sviluppo di Nassiriya da soli, e siamo perfettamente capaci di farlo. In pratica, si nazionalizza e buonanotte.

La sensazione da queste notiziole, magari sbagliata, è insomma che gli unici che hanno soldi da investire nel petrolio siano i cinesi...

http://petrolio.blogosfere.it/2010/01/la-corsa-alliran-e-leterna-vicenda-di-nassiriya.html

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