di Germàn Gorraiz Lopez
Il fenomeno della globalizzazione economica ha fatto si che tutti gli elementi razionali dell’economia siano interconnessi a causa della consolidazione degli oligopoli, la convergenza tecnologica e i taciti accordi corporativi, così l'emergere della crisi economica nel villaggio globale ha portato alla comparsa di nuove sfide per governi ed istituzioni impantanati nello sconcerto e nell’incredulità, schizzi di un caos che finirà di disegnarsi all’orizzonte nel 2020 con l’apparizione del Nuovo Ordine Mondiale.
Gli Stati Uniti hanno iniziato il decennio sotto il segno dell' “Obamamania”, fenomeno sociologico che farà in modo che una persona senza esperienza nè ideali politici conosciuti diventi in un’icona delle masse, soffiando venti di cambiamento per restituire l’illusione e la speranza ad una società americana affondata nella recessione, con laceranti irregolarità sociali ed una significativa erosione della sua immagine nel mondo dopo i sanguinanti episodi di vulnerabilità dei Diritti Umani in Iraq e a Guantanamo.
La sua principale sfida sarà l'aggravarsi della crisi economica, con una severa contrazione del consumo interno (uno dei principali motori dell’economia USA che rappresenta più della metà del PIL del paese) ed una brutale ristrutturazione dell’industria automobilistica (con tassi di disoccupazione a livelli sconosciuti dalla Seconda Guerra Mondiale), dovendo sperare al 2011 per ottenere una crescita del PIL positivo e dare per finita la crisi economica, non possono essre escluse riedizioni delle rivolte razziali dell’estate del 1963; il ritorno a scenari superati della Guerra Fredda con la Russia (si potrà rivivere la Crisi dei Missili di Cuba, 1962) e la gestazione di una trama endogena che potrebbe finire con la riedizione dell' omicidio di Kennedy (Obama, 1963). Se succedesse, Joe Biden si vedrà obbligato ad assumere la Presidenza del paese e far cristallizzare le iniziative inconcluse del suo predecessore in un mandato presidenziale posteriore, in particolare la Legge sull’ Immigrazione, Assicurazione sulla salute per anziani e poveri, Case sotto costo e Piano di Rinnovamento urbano (condannando dal modo in cui l’ostracismo politico di un Partito Repubblicano è immerso in lotte intestine e colpito dalla nefasta amministrazione dei suoi antecessori) e l’obiettivo del suo programma “Guerra contro la povertà” sarà quella di costruire una grande nazione dove l’uguaglianza di opportunità ed un’alta qualità della vita siano patrimonio di tutti, anche se il suo mandato resterà probabilmente segnato dalla Guerra in Afghanistan.
Allora potremo assistere alla perdita progressiva della leadership mondiale da parte degli USA, all’unirsi dell’enorme consumo energetico con lo strangolamento della produzione mondiale di petrolio, la rottura del sistema paritario delle divise internazionali e la libera fluttuazione delle stesse con la logica devalutazione del dollaro, le conseguenti difficoltà per finanziare il suo esorbitante debito estero ed la grave stagnazione economica sarà accompagnata da un approfondimento della frattura sociale, provocando frequenti casi di violenza razziale che unito alle successive calamità naturali e catastrofi ambientali, concorreranno all’annunciata perdita del ruolo egemonico degli Stati Uniti dopo la sconfitta militare della guerra Iraq-Afghanistan, ritornando a scenari già dimenticati della politica estera isolazionista
e di protezionismo economico all'orizzonte nel 2018. Instaurazione del culto della personalità e del dogmatismo ufficiali propri dell’ epoca stalinista in Russia: Mettendo a tacere le voci e mass media dissidenti attraverso la paura scenica, l’asfissia economica, l'apertura di espedienti arbitrari per reati fiscali con procedimenti rapidi, Putin avrebbe ottenuto la sparizione dell’opposizione propria dei paesi democratici e l’instaurazione di un nuovo governo: dottrina politica che unisce le idee espansionistiche del nazionalismo russo, le benedizioni della potente della Chiesa Ortodossa, gli impagabili servizi del FSB (successore del KGB), l’esuberante liquidità monetaria raggiunta dalle aziende energetiche (GAZPROM) e alcuni degli ideali simboleggianti kruschoviani in un potere personale autocratico mettendo insieme nella sua persona il Capo dello Stato e la presidenza del partito (obiettivo che dopo diverse epurazioni riuscì a raggiungere nel 1958 concentrando nella sua persona la guida dello Stato e del partito) dopo la defestrazione da parte di Putin della primitiva classe dominante proveniente dell’epoca di Yelstin (oligarca), corrotta camerata mafiosa equivalente ad un ministato dentro dello Stato Russo (il 36 % delle grandi fortune sono concentrate nelle sue mani, l’equivalente al 25 % del PIL) e la sua sostituzione da parte di individui di provata fedeltà alla sua persona, senza capricci politici e il miraggio di facili guadagni solo unitamente alla riduzione del potere dei Governatori Regionali.
Ma, le riforme per alleggerire la Burocrazia ed i suoi fallimenti in materia economica (i cattivi risultati agricoli obbligheranno all’importazione in massa di cereali che causerebbe una sboccata inflazione che ruoterebbe intorno ai due digiti), potrebbero renderlo impopolare nel partito e nell’ Amministrazione e potrebbero debilitare l’allora potere assoluto di Putin e di permettere che si colasse una cospirazione anticipata da oligarchi defenestrati da Putin e costretti a esiliarsi all’estero per allontanarlo dal potere, essendo accusato degli stessi delitti con i quali aveva decapitato alla camerata oligarca: abuso di potere, corruzione e delitti fiscali, essendo sostituito da Mendeiev.
Nel caso di una fine politica, assisteremo alla ripartizione della Troika per evitare l’accumulazione di un potere autocratico ed il ritorno della Dottrina Brézhnev (chiamata anche dottrina della sovranità limitata), dottrina che ha stabilito il diritto della Russa ad intervenire (anche militarmente) in questioni interne dei paesi sotto la sua area d’influenza e che coniugando abilmente l’aiuto di minoranze etniche russe oppresse, il ricatto energetico, la minaccia nucleare come deterrente, l’intervento militare chirurgico, il destbilizzare governi vicini “non grati” e l’affogamento dell’opposizione politica interna, cercherà di mettere sotto la sua orbita la maggioranza dei paesi separati dall’estinta URSS e concepire la Nuova Grande Russia per il 2020, frutto dell’atavismo della Grande Russia di Pietro il Grande.
Sostituzione dell’ attuale Unione Europea con una costellazione di paesi satelliti nell’orbita dell’alleanza franco-tedesca (Eurozona) che sarebbero diretti da leader di forte carisma e personalità che deriverebbero in pratica da poteri presidenziali con chiari colori autocratici. Questo periodo sarà segnato dalla Ratifica della Politica del Buona Vicinato con l’ UE, mediante la firma di accordi preferenziali con la Francia e la Germania per assicurarsi il rifornimento di gas e petrolio russo e aumentare gli scambi commerciali, a causa della dipendenza energetica europea (il 21% delle importazioni del petrolio e il 40% del gas provengono dalla Russia) e dal fatto che il 40 % del commercio estero della Russia si realizza nella UE, di fronte ad uno scarso 5% con gli USA, per cui non sarebbe da scartare una tardiva riaffermazione della sovranità francese che si plasmerebbe nel ritiro dell’esercito francese dall' Afghanistan prima delle Presidenziali del 2012 e nel successivo ritiro delle strutture militari della NATO.
Il resto dei paesi non integrati in suddetta orbita (Paesi dell’ Europa Emergente) si vedranno costretti a svalutare la loro moneta, a soffrire migrazioni interne e a ritornare ad economie autarchiche, dovendo procedere alla riapertura di miniere di carbone abbandonate e obsolete centrali nucleari per evitare di dipendere energeticamente da una Russia che unendo il ricatto energetico fagociterà la maggior parte dei paesi separati dall’antica URSS e in Turchia potrebbe ripetersi il colpo di Stato del 1960 che metterebbe fine al mandato democratico dell’ AKP (partito di tendenza islamica conservatrice ma alla maniera dei partiti democristiani europei) a causa dell’alta inflazione, la disoccupazione dilagante e un debito esagerato e di fronte a questa situazione e senza l’ombrello protettivo dell’ UE (respingendo la loro adesione come membro a pieno del diritto comunitario), è prevedibile che l’esercito sia protagonista dell’ennesimo colpo di Stato che metterebbe fine al mandato del Primo Ministro Erdogan, successivamente emergerà un sistema politico fratturato che produrrà una serie di coalizioni di governi instabili nel parlamento turco.
Istituzione della “Pax obamaniana” nel travagliato Medio Oriente: Sia Israele che l' ANP chiederanno ad Obama di guidare il processo di negoziazione che entrambe le parti hanno iniziato nel 2007 con l’obiettivo di stabilire le basi per la creazione del futuro Stato Palestinese (previo riconoscimento dello Stato d’ Israele da parte dei palestinesi) e che potrebbe concludersi con un Trattato della Pace tra il nuovo Governo della Coalizione israeliana ed il nuovo Presidente dell’ Autorità Palestinese (che sarebbe il rappresentante del nuovo Governo della Coalizione che nascerebbe dopo l’inevitabile avvicinamento di Hamas ad Al Fatah)
Questo accordo conterebbe sulle benedizioni politiche di Egitto, Russia, Siria e Iran e come collaboratori economici necessari nella ricostruzione di Gaza dell'UE, Stati Uniti, Giappone, Arabia Saudita e Emirati Arabi e sarebbe globale e vincolante per tutti i paesi dell’area geopolitica del Medio Oriente, riuscendo ad instaurare un nuovo “status quo” nella zona (Pax Obamaniana”) dopo aver risolto la disputa nucleare con l'Iran e il ripristino delle relazioni diplomatiche tra i due paesi, operazione che avrà l'opposizione iniziale dell'influente lobby ebraica e la sua successiva accettazione di Israele ricevendo come contropartita le benedizioni degli USA
per il completamento del muro in Cisgiordania (che includerebbe all’incirca il 10% del territorio della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est) e l’aumento degli aiuti economici (stabiliti durante l’amministrazione Bush in circa 3.000 milioni di dollari, importo che rappresenta quasi il 2% del PIL di Israele).
La pace sarà instabile e la sua durata dipenderà dagli accordi d’ Israele con la Siria per la restituzione dell' Altopiano del Golan e del futuro atteggiamento di Hisbolad e Hamas, dato che se le due formazioni persistono nei loro attacchi al territorio israeliano violando la sacrosanta “sicurezza” che la popolazione ebrea esige, potrebbe incrementarsi la tensione nella zona e rieditarsi la “Guerra dei Sei giorni” e nel caso di un confronto bellico ed una nuova vittoria militare israeliana, assisteremo all’annessione della Striscia di Gaza, del Sud del Libano e del Sinai, Israele resterà barricato in uno scudo protettivo completato con la realizzazione del Muro della Cisgiordania (che includerebbe circa il 10 % del territorio della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est) ed il controllo dell' Altopiano del Golan, contando sugli USA e la loro forza nucleare dissuadente come unici alleati.
Il graduale ritiro dell’esercito in Iraq dovrà aspettare il 2011 per il completamento e l'avvio di un successivo e complesso processo di divisione delle aree d’influenza tra la Turchia, Siria, Arabia Saudita e Iran fino a condurre ad un Governo della Coalizione integrato da rappresentanti curdi, sunniti e sciiti che porterà finalmente alla nascita di un movimento pan-islamista radicale che userà l’arma del petrolio per strangolare le economie occidentali.
La decisione di Obama di aumentare sostanzialmente il numero di soldati in Afghanistan prevede l'escalation delle azioni belliche a partire dal 2011, perchè secondo l’ultimo rapporto del Consiglio Internazionale della Sicurezza e dello Sviluppo (ICOS), l’insorgenza talebana avrebbe conseguito una presenza permanente nel 72 % del territorio dell’ Afghanistan (che rappresenta un aumento del 18 % rispetto a novembre del 2007) e si avvicinerebbe alla capitale Kabul, avendo stabilito una specie di governo “di facto” in alcune città e popoli afgani.
La CIA avrebbe documenti che confermerebbero l’inizio dell’aiuto militare russo (consiglieri militari, logistica e informazione dai satelliti-spia) alle milizie talebane dell’ Afghanistan nella loro lotta contro le forze della NATO lì presenti, con l'obiettivo di prolungare il conflitto e alleata con la mancanza di liquidità monetaria degli alleati europei, riuscire ad ottenere il graduale ritiro dall’ Afghanistan entro il 2012 lasciando soli gli USA, che implicherebbe crescenti difficoltà per ottenere l’approvazione di bilancio nel Congresso, plasmate nella petizione dell’ Amministrazione Obama in 83.400 milioni di dollari addizionali per finanziare le operazioni militari in Iraq ed in Afghanistan nel 2009 (si calcola che il costo delle due guerre sarebbe di circa 8000 milioni di dollari al mese)
Allo stesso modo, il presidente dell’ Afghanistan, Hamid Karzai sarà accusato dagli USA di essere troppo mite nella lotta contro i talebani, esistonoo i documenti della CIA che potrebbero includerlo nel progetto della creazione di un Governo della Coalizione afgano tra i Pashtun ed i Talebani e che esigerebbe il ritiro dell’esercito degli USA e la successiva caduta ed assassinio di Karzai, con il conseguente aumento dell' appoggio militare per evitare una pericolosa “vietnamizzazione” del conflitto, Obama potrebbe firmare nel 2011 il ritiro progressivo dell’esercito dall’ Afghanistan, decisione che non sarà condivisa dal suo vicepresidente Biden e sotto il cui mandato si potrebbe produrre l' intensificazione e incistamento di questo conflitto bellico.
Aumento della tensione tra India e Pakistan: E’ prevedibile che l’aumento del conflitto militare in Afghanistan da parte degli USA abbia ripercussioni nella vicina Cachemira, motivo per il quale dopo crudeli attentati terroristici contro Bombay, la tensione tra l’ India e il Pakistan potrebbe aumentare e dare luogo ad un nuovo scontro armato a Cachemira (con il rischio aggiunto del possibile uso di missili con carica nucleare).
Solitudine del regime di Pechino nei Fori Internazionali, a causa del raffreddamento delle relazioni con la Russia per l’appoggio di Pechino al fossilizzato regime di Kim-Jong–II e di controversie con gli Stati Uniti connessi con l'applicazione di misure protezionistiche e l'aumento della tensione con Taiwan, unito con la perdita di peso economico della Cina nel contesto internazionale, e con il restringimento dei consumi a livello mondiale e l'introduzione da parte delle grandi potenze occidentali sistemi economici protezionistici.
Allo stesso modo, la Desertificazione di ampie zone industriali causerà esodi in massa della popolazione urbana alle zone rurali, obbligando gran parte della popolazione a vivere al di sotto della soglia della povertà e sono prevedibili anche episodi di epidemie e carestie, un notevole aumento della mancanza di stabilità sociale e una severa retrocessione delle classi medie e delle incipienti libertà democratiche.
Recupero degli USA di un “doppia via” kennedyana nel loro rapporto con i paesi dell'America Latina: gli USA si vedranno obbligati a prestare particolare attenzione al tradizionale “cortile” per cercare di frenare l’espansione dell’influenza russa in America Latina dopo la firma di Mendeiev del Patto per l’ Amicizia e la Cooperazione con Cuba (e per estensione con i Governi populista-progressisti in America Latina), approfittando della miopia politica di una Amministrazione Bush ossessionata dall’ Asse del Male.
Con l'impossibilità di raggiungere un rapido accordo su questioni come il boicottaggio commerciale nei confronti di Cuba, potremmo assistere alla firma di un Trattato di collaborazione militare di Cuba e del Venezuela con la Russia che includerebbe l’installazione di basi militari in territorio cubano (non essendo da scartare la presenza di aerei strategici con armi nucleari, i temibili TU-160 conosciuti in Occidenti come BlackJak), completato mediante l'installazione di una megabase navale e della logistica in Venezuela.
Allo stesso modo, gli Stati Uniti procederebbero alla creazione di una Alleanza Panamericana (con leader il Messico, Brasile, Cile e Argentina) che unirebbe l’aiuto economico e la firma di accordi preferenziali con questi paesi amici con il boicottaggio commerciale e l’isolamento nei Fori Internazionali dei regimi progressisti- populisti (Cuba, Venezuela, Nicaragua, Ecuador, Bolivia) per riuscire a destabilizzare i loro regimi.
Dall’altra parte, l’acutizzazione della crisi economica darà luogo a frequenti esplosioni di conflitti sociali e dell’espansione di ideologie di sinistra in tutta l' America Latina, essendo prevedibile una chiara regressione delle libertà democratiche ed un possibile ritorno a scenari già superati delle dittature militari e guerriglie rivoluzionarie (Peru, Bolivia, Nicaragua e Messico) e in Panama, non è da scartare una riaffermazione del sentimento di sovranità panamense sul canale e quindi potremmo assistere alla riedizione della Crisi di Panama del 1964 con l’invio dell' esercito statunitense che assicurerebbero il controllo del canale, recuperando la sovranità dello stesso trapassata a Panama nel 1979.
In Africa, si assisterà all’ Apparizione di un movimento pan-islamista che comprenderà tutti i paesi arabi della facciata mediterranea e che userà l’arma del petrolio e del gas naturale per strangolare le economie occidentali e finanziare le molestie terroriste all’infedele, ottenendo l’annessione di obsolete piazze coloniali (Ceuta e Melilla) e la concatenazione di calamità e carestie nell’ Africa Sud-sahariana, dato che l’inevitabile contrazione della domanda di materie prime a causa della severa crisi economica globale porterà allo strozzamento delle sue esportazioni e il disprezzo generalizzato della sua moneta, che insieme con l'avanzare inesorabile di deserti e insolite calamità naturali causerà esodo massiccio della popolazione, in alternanza con ripetute carestie e virulente epidemie che investiranno gran parte dell'Africa nera.
Nel frattempo, approfittando dei conflitti endemici tribali e degli abituali colpi di Stato, gli USA,UE, Russia e Cina, continueranno con la politica di annichilimento delle risorse naturali del subcontinente sahariano (specialmente uranio, platino, cobalto, magnesio, oro, diamanti oltre al coltan, specie di pietra filosofale per lo sviluppo delle tecnologie del futuro come la telefonia mobile, pc, videogiochi, armi intelligenti, impianti medici, industria aerospaziale, e lievitazione magnetica) non può essere escluso un restringimento delle relazioni russo- egizie che farebbero diventare l’ Egitto la portaaerei continentale della Russia che insieme all’estensione della sua area di influenza sul resto dei paesi arabi che circondano Israele (Siria, Libano, Palestina e Giordania) potrebbe finire per creare un nuovo movimento panislamico e rieditare nella prossima decennio, la Guerra dei Sette Giorni.
Fonte: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=96391
Tradotto e segnalato per Voci Dalla Strada da VANESA
http://www.vocidallastrada.com/2009/12/il-nuovo-dis-ordine-globale.html
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