Dite la verità: tutti a pensare che il prossimo a cadere, dopo la Grecia, sarebbe stato il già traballante BelPaese. E invece pare di no, almeno secondo il Business Insider. La prossima Grecia potrebbe benissimo essere New York, ed ecco i motivi:
- Da quasi 2 mesi, l'amministrazione comunale opera su piani di spesa settimanali.
- Il governatore lascerà a casa tutti gli impiegati pubblici per un giorno a settimana, fino a quando i sindacati non cederanno sui tagli ai salari.
- I sindacati intanto ricorrono al tribunale, che sospende il provvedimento.
- New York ha un deficit di 9.2 miliardi di dollari per l'anno fiscale in corso.
- Il governatore ha rimandato l'erogazione dei fondi ai distretti scolastici da Marzo a Giugno, per un totale di 2 miliardi di dollari.
- Ben 899 funzionari pubblici prendono uno stipendio superiore a quello del governatore.
- New York non può licenziare nessun dipendente statale fino al 2011, grazie ad un accordo raggiunto in cambio di riduzioni sulle pensioni.
- Il debito a lungo termine è molto pesante: 120 miliardi di dollari in pensioni e assistenza che non hanno fondi.
-Più di 1000 insegnanti in pensione ricevono pensioni che superano i centomila dollari l'anno.
- I dirigenti ammettono: New York ha fatto sparire miliardi di dollari in trucchi di bilancio e fiscali, e ora ha perso le tracce della vera entità del debito.
- Tagli di budget draconiani ricadranno sulla chiusura di 55 tra parchi pubblici e siti storici.
- Il sindaco dovrà tagliare 11.000 posti di lavoro comunali.
- Lo scorso lunedì migliaia di cittadini hanno manifestato contro i licenziamenti (nella foto).
- A differenza della nazione, New York non può stampare moneta per tamponare il debito.
- I newyorkesi danno la colpa al resto del Paese: pagano 1,23 dollari di tasse per ogni dollaro ricevuto indietro in termini di servizi.
Beh, a questo punto continuare a sostenere che "certe cose succedono solo in Italia" potrebbe persino configurarsi come pensiero positivo...
http://crisis.blogosfere.it/2010/05/la-prossima-grecia-si-chiama-new-york.html
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