Il numero di banche in difficoltà negli Stati Uniti è salito ai livelli massimi degli ultimi 17 anni. Il che potrebbe provocare un nuovo incremento dei fallimenti nel corso del 2010. A riferirlo è uno studio della Federal Deposit Insurance Corp., che ha anche aggiunto come il credit crunch attuale sia il peggiore degli ultimi sessant’anni.
La FDIC ha incluso nell’elenco degli istituti di credito in pericolo ben 702 banche, con complessivi 402,8 miliardi di dollari in asset. I dati si riferiscono al 31 dicembre scorso, e segnalano un aumento del 27% rispetto alla fine del trimestre precedente, quando il numero di banche si era fermato a 552, per 345,9 miliardi di asset. Complessivamente, il numero di istituti in difficoltà è pari all‘8,7% del sistema bancario statunitense. «È probabile che tale incremento si traduca in una crescita dei default nel prossimo futuro - ha spiegato il presidente della FDIC, Sheila Bair in una conferenza a Washington -, ed entrambi i fenomeni tenderanno a rallentare la crescita economica». Dall’inizio dell’anno, il numero di banche fallite negli Usa è stato pari a 20, e si prevede «un picco nel corso del 2010, che sarà da questo punto di vista peggiore rispetto allo scorso anno», ha proseguito Bair.
Il sistema bancario Usa ha registrato, complessivamente, nel 2009, ricavi netti per 12,5 miliardi di dollari (rispetto ai 4,5 miliardi del 2008 e i 100 miliardi del 2007). Contemporaneamente, la quantità di prestiti erogata a cittadini e imprese è scesa del 7,5%: il dato peggiore dal lontano 1942.
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=2079
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