In Borsa é giunto il momento di essere prudenti ed un cambiamento di tendenza potrebbe essere vicino. Anche per noi é arrivato il momento per fare dei cambiamenti. Dal 1. febbraio parte un nuovo servizio per la clientela privata. A questo scopo apriremo un nuovo sito: www.bernasconiconsult.com Nella rubrica "Il punto dolente" ottenete maggiori chiarimenti.
Ieri in America era giorno di festa ed i mercati finanziari sono rimasti chiusi. Di conseguenza é successo poco e ci limitiamo ad un breve aggiornamento. Le borse europee hanno reagito al rialzo dopo che venerdì Wall Street aveva terminato la seduta lontano dai minimi della giornata. DAX (+0.72% a 5918 punti) e Eurostoxx50 (+0.60% a 2957 punti) hanno colmato parte delle perdite di venerdì senza però riuscire a rafforzarsi sostanzialmente dopo una buona apertura. Come scritto nel commento di ieri prevediamo nel corso della settimana un'attacco verso il basso. Stamattina i mercati asiatici sono in negativo e l'Europa dovrebbe riaprire le contrattazioni con lievi minusvalenze (ca. -0.2%). Dollaro e oro sono invariati. In un mercato ipercomperato e sopravvalutato i compratori sono stanchi ed appaiono venditori. I rischi verso il basso superano un'eventuale potenziale di rialzo. Solo i grafici americani sono ancora costruttivi ed il trend rialzista sussiste. Se la nostra analisi strutturale é corretta questa situazione dovrebbe cambiare - in peggio.
La festa di matrimonio é finita e gli sposi si stanno congedando. Non é un'addio ma il momento di lasciare gli ospiti da soli a divertirsi. La borse danno ormai chiari segnali di debolezza ed una ripresa del trend rialzista é momentaneamente fuori discussione. Con l'alternativa tra un ribasso ed un movimento laterale é meglio abbandonare per ora i mercati azionari ed assumere un'atteggiamento difensivo.
Venerdì le borse europee hanno subito pesanti perdite rompendo i primi significativi supporti. La performance settimanale ha così raggiunto circa un -2.5%. Meglio ha fatto l'America. L'S&P500 ha ripetuto la seduta di martedì scendendo fino ai 1131 punti per poi recuperare e chiudere a 1136 punti, in ribasso del -1.24%. Su base settimanale le perdite sono state del -0.78%. La tecnologia ha fatto peggio - il Nasdaq100 ha perso venerdì il -1.17% portando la perdita settimanale ad un -1.48%. Il calo dai massimi a 52 settimane raggiunto giovedì (!) é però contenuto - perché allora questo nostro improvviso pessimismo? Strutturalmente il mercato si sta indebolendo e sgretolando. Venerdì i nuovi minimi a 20 giorni sono saliti a 569 contro i 393 di martedì: improvvisamente appare pressione di vendita. Abbiamo settori che sembrano entrati in ribasso come i semiconduttori (venerdì -3.44% malgrado i buoni risultati di Intel). Anche finanziari, banche (BKX - 2.16%) e petroliferi (calo del prezzo del petrolio su base settimanale del -5.20%) hanno perso di smalto e sembrano preferire la strada verso il basso. Il quadro generale si degrada e tra rottura dei supporti in Europa e peggioramento tecnico in America vediamo abbastanza nuvole all'orizzonte per indurci alla prudenza. Se tutto va bene i mercati azionari si bloccano in un movimento laterale con l'S&P500 tra i 1150 ed i 1120 punti. Ma l'alternativa é un'accelerazione al ribasso. In fondo introduciamo solo una nota negativa nel nostro scenario di una settimana fà: "Pensiamo che il potenziale di rialzo sia limitato ed i massimi del 2010 difficilmente superabili (massimi marginali possibili). Il prossimo movimento significativo dovrebbe essere verso il basso ma é ancora troppo presto - i ribassisti devono aver pazienza ed attendere il loro turno. Il trend di base resta rialzista." Oggi é il Martin Luther King Day ed i mercati finanziari americani restano chiusi. Le borse europee recupereranno stamattina parte delle perdite di venerdì (+0.5% fino a +1%) e consigliamo di utilizzare questi livelli per ridurre posizioni azionarie. Sconsigliamo speculazioni al ribasso.
Venerdì il dollaro americano ha fatto un balzo verso l'alto. L'USD Index é salito a 77.32 punti tornando sopra il supporto a 77 punti. Il cambio EUR/USD stamattina é a 1.4385. Il rialzo del dollaro sembra riprendere e potrebbe sostenere un'eventuale ribasso delle borse. L'oro stamattina é a 1136 USD/l'oncia - pensavamo che il prezzo del metallo giallo dovesse scendere fino ai 1000 USD prima che il rialzo riprendesse ma forse ci siamo sbagliati. Precedentemente avevamo previsto che: "la correzione in atto ha il potenziale di far ridiscendere il valore del metallo giallo sotto i 1000 USD. Il trend a lungo termine é però rialzista ed i 1000 USD potrebbero costituire un'interessante livello d'acquisto."
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Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.
L'S&P500 (-1.08% a 1136 punti) non é riuscito a superare i 1150 punti toccati giovedì ed é stato respinto verso il basso. Notiamo un degrado strutturale e riteniamo che ora l'indice dovrebbe andare a testare il limite inferiore della banda d'oscillazione prevista: "L'S&P500 dovrebbe quindi bloccarsi in un movimento laterale tra i 1120 ed i 1150 punti." Oggi Wall Street é chiusa per ferie.
Il Nasdaq100 (-1.17% a 1864 punti) ha perso terreno malgrado i buoni risultati di Intel. Ora dovrebbe scendere a testare il supporto: "Supporto é a 1820 punti. Non abbiamo l'impressione che l'indice sia già pronto ad accelerare al ribasso e per i prossimi dieci giorni favoriamo un movimento laterale tra i 1820 ed i 1900 punti." La struttura tecnica sta peggiorando ed i rischi verso il basso aumentano.
L'Eurostoxx50 (-1.65% a 2940 punti) é caduto pesantemente rompendo il primo signficativo supporto a 2960 punti. Il supporto seguente a 2940 punti, costituito dal massimo di novembre, ha bloccato il ribasso. Stamattina l'indice dovrebbe risalire sui 2960 punti. A medio termine vediamo un degrado della situazione. È possibile che l'indice si blocchi ora in un movimento laterale tra i 2940 ed i 3044 punti ma un'accelrazione al ribasso in direzione 2800 punti diventa possibile.
Il DAX (-1.89% a 5876 punti) é caduto come l'Eurostoxx50. Lo scenario di lunedì scorso ha trovato una prima conferma: "Prossima forte resistenza é solo a 6150 punti, supporto é sui 5850 punti. Il trend é rialzista e per ora non esistono segnali per un cambiamento di tendenza. Noi però favoriamo a breve l'inizio di un periodo negativo ed attendiamo sviluppi in questo senso." Stamattina il DAX dovrebbe recuperare ed aprire sui 5900 punti. Durante la settimana ci aspettiamo però un ritorno della debolezza ed un'attacco in direzione 5850-5800 punti.
L'SMI (-0.78% a 6576 punti) si é indebolito come il resto dell'Europa. Vi ricordiamo la previsione di lunedì scorso: "Il trend é positivo e l'indice potrebbe salire verso la prossima resistenza a 6850-6890 punti. Come per gli altri indici e malgrado la mancanza di conferme tecniche, noi favoriamo però l'inizio di una fase negativa. Supporto é a 6500 punti." In teoria l'indice dovrebbe bloccarsi in un movimento laterale tra i 6500 ed i 6666 punti (massimo annuale). Vediamo però maggiori rischi verso il basso.
Scenario 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo - dicembre 2009. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1115 punti di S&P500 raggiunti a fine 2009 corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.
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