LE CONSEGUENZE DELLA "CRISI" Tra poco anche in occidente

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Foto Sesso, Giappone: la baby prostituzione e' di moda
Decadimento

Sesso, Giappone: la baby prostituzione e' di moda

Si chiama Enjo kousai ed e' un accordo tra cinquant'enni e ragazzine compiacenti
Milano - I clienti che pagano riducono ad una nullità le persone che pagano. In Giappone si sta diffondendo una moda pericolosa, ma sempre gettonatissima: la ricerca di donne al limite della legalità, con cui intrattenenersi, per convincere sè stessi che i fasti del tempo che fu, possono, a volte, essere ancora. "Tra ragazze se ne parla spesso - ha raccontato Mai, diciannovenne al primo anno di università - L’opinione comune è che non sia una bella cosa, per questo le ragazze che lo fanno non lo dicono nemmeno alle amiche intime. Se queste venissero a saperlo, potrebbero rompere l’amicizia". I dati risultano essere allarmanti: 3 studentesse su 4 avrebbero ricevuto approcci da uomini adulti e tra il 5 e il 13 per cento di loro avrebbe fatto 'enjo kousai' almeno una volta. Da qualche tempo, come da contratto, fioriscono siti internet specializzati nei contatti di questo tipo e ogni anno oltre 4mila giovanissime vengono arrestate in flagrante dalla polizia. Le forze dell'ordine comunicano che per oltre il 70 per cento sono le lolite stesse a prendere l’iniziativa. "È decisamente facile trovare uomini che vogliono fare sesso con ragazzine e in fondo sono tanti soldi in poco tempo - ha sostenuto Mai - Certo non è un bene, ma quelle vogliono solo soldi facili e veloci". In Giappone, lavorare come cameriera o commessa può pagare 6 o 7 euro l’ora. Una ragazzina, solo per farsi palpeggiare da un uomo, può chiedere anche 5mila yen, ossia oltre 40 euro. E se il cliente vuole essere toccato lui stesso o fare sesso, le tariffe salgono fino a 40mila yen al colpo. Non è difficile desumere cosa sia più conveniente per le donnine in pube. Sempre Mei ha ribadito come alcune lo facciano anche per aiutare la famiglia o per pagarsi gli studi. Non risulta però la povertà il fattore scatenante dell’'enjo kousai'. Alla fine del boom economico marchiato anni Ottanta, la middle class giapponese è rimasta impigliata in uno stile di vita basato sul denaro e sul tradizionale ruolo dell’apparenza. Appena le famiglie non hanno potuto più soddisfare i capricci delle figlie, queste si sono organizzate autonomamente. "Molte lo fanno per farsi regalare accessori particolari come gioielli, borse, orologi o oggetti firmati". Altre ragazze invece chiedono in regalo bei vestiti per far colpo sui coetanei. Ma c’è chi prende i soldi e prova anche piacere. Secondo alcune in fondo è null’altro che un lavoro. Nella società tutti sono costretti a soccombere nella morsa di comportamenti restrittivi e non sono poche le ragazzine ricche che si divertono a uscire dal seminato delle regole già scritte. Oltre a ciò la perdita dell'idea di una verginità da conservare come valore, ha aumentato questa discesa verso la perdizione direttamente nella post adolescenza: "I giovani vogliono fare sesso il più presto possibile. Anche a me è capitato di sentir dire che 'le vergini sono problematiche' e quindi le ragazze se ne preoccupano ancor più dei ragazzi e vogliono farlo appena possono. Molte pensano che già a 17 anni sia troppo tardi", ha continuato a spiegare la Lolita. Le studentesse meno smaliziate si limitano a entrare in negozi altamente specializzati, cosiddetti “burusera shops”, per togliersi mutandine e reggiseno e venderli sul posto, con tanto di fotografia di accompagnamento. Avete presente la scena, questi vecchi fetidi che annusano perizomi comprati in grandi magazzini da mamme compiacenti che vestono le loro figlie, spesso minorenni come intrattenitrici di Saigon durante la guerra in Vietnam. "Io personalmente non l’ho mai fatto per una questione di moralità - ha continuato Mai - ma più semplicemente perché non mi interessa. La mia famiglia è tutt’altro che ricca ma io non devo lavorare per pagarmi la scuola o le uscite con gli amici, e posso farmi comprare quasi tutto ciò che voglio dai miei genitori. Non so se qualcuna delle mie compagne lo fa, ma a volte sento raccontare nel giro di amiche di ragazze che vanno a letto con chiunque. Se poi prendono soldi o no, questo non lo saprei dire". Dal 1999 è illegale in Giappone ogni rapporto sessuale a pagamento tra un adulto e un minore, anche se l’età del consenso fissata a 14 anni e la natura indiretta del pagamento nell’'enjo kousai' rendono difficile l’applicazione piena della legge. Non per questo quindi le madri possono dormire sonni tranquilli, considerato anche che sono i loro stessi mariti che continuano a provare l'insano desiderio di saziare i loro appetiti con la compagna di scuola della figlia liceale. Si vive di deviazioni, spesso nasconderle è la maniera peggiore per affrontarle. Una cosa è certa: è difficile fissare una soglia di età dove la capacità di intendere e di volere sia totalmente formata. Trasgredire era ed è gioia del momento, è l'affermazione del sé individuale. La trasgressione ad un tabù, ad un codice storico, associa il fascino alla forza. Più grande e più radicato è il tabù, e la convenzione nella società, più forte è l'emozione della esperienza trasgressiva. Paolo Quaglia http://www.voceditalia.it/articolo.asp?id=47558&titolo=Sesso,%20Giappone%20la%20baby%20prostituzione%20e%27%20di%20moda

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