Il debito sovrano schizza alle stelle, e a farne le spese sono i lavoratori. Sono proprio le condizioni del bilancio pubblico del Regno Unito - riferisce questa mattina il Guardian - gravate dai pesanti esborsi legati al sostegno del sistema finanziario nel corso della crisi, che provocheranno una sempre più probabile conseguenza: l’innalzamento dell’età pensionabile fino a 70 anni. A spiegarlo è stato uno studio di PricewaterhouseCoopers, che in realtà pone un riferimento temporale a lungo termine: alla metà del secolo in corso.
Ma alla soglia dei 70 anni si arriverà per tappe: il governo di Londra, spiega il rapporto, dovrà studiare la possibilità di introdurre una riforma in tre stadi, con un primo passaggio a 66 anni nel 2020, un secondo a 67 anni nel 2036, poi un ultimo a 68 entro il 2046. Una dimostrazione di come le conseguenze dell’attuale crisi possano riverberarsi molto a lungo nell’economia inglese (e non solo). Secondo John Hawksworth, capo economista di PWC, si tratterà di una sorta di patto tra lo Stato e i lavoratori: questi ultimi accetteranno di lavorare più a lungo, mentre il primo garantirà trattamenti pensionistici migliori.
Lo studio, comunque, non mancherà di far discutere: secondo Hawksworth un simile piano di innalzamento dell’età pensionabile equivarrebbe ad un risparmio per le casse pubbliche pari a 9 miliardi di sterline all’anno, ai prezzi attuali. Il che, a sua volta, eviterebbe il ricorso ad un innalzamento della pressione fiscale.
http://www.valori.it/italian/mondo.php?idnews=2086
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