OBAMA FA IL POMPIERE?

OBAMA: wall street NON SCAPPERA' CON I SOLDI

OBAMA: wall street NON SCAPPERA  CON I SOLDI
(AGI) - Washington, 16 gen. - Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama difende la sua proposta di tassazione sul settore finanziario, affermando che la sua amministrazione non permettera' a Wall Street un "prendi i soldi e scappa". "Quelli che si oppongono a questo prelievo dicono che le banche non ce la possono fare a restituire agli americani i loro soldi senza trasferirne il costo ad azionisti e clienti. Tuttavia - ha detto il presidente nel suo discorso radiofonico settimanale - e' difficile crederci quando arrivano notizie che a Wall Street si elargiranno tra bonus e compensazioni piu' soldi in questo solo anno di quanto ammonti il costo del tributo per i prossimi dieci. Se le grandi imprese della finanza possono sostenere bonus cosi' pesanti, vuol dire che possono sostenere anche la restituzione dei soldi agli americani". Giovedi' scorso, Obama aveva presentato il nuovo tributo a carico delle maggiori istituzioni finanziarie, spiegando che servira' a recuperare i costi del massiccio piano pubblico anti-crisi avviato nel 2008. La misura, che deve ricevere l'approvazione del Congresso, raccogliera' 90 miliardi di dollari in un decennio e dovrebbe vigere per 12 anni al fine di compensare il costo definitivo del cosiddetto "piano Tarp", varato per il salvataggio delle imprese. Le banche americane ieri avevano replicato con durezza a Obama. L'economista capo dell'American Bankers Association, James Chessen, spiegava che l'industria bancaria si sta muovendo per restituire con gli interessi al Tesoro i soldi del Tarp e ricordava che alle banche, sul totale della somma, sono stati assegnati circa 225 miliardi di cui due terzi gia' ripagati con interessi e con dividendi superiori ai 15 miliardi di dollari. "Appena un mese fa - queste le parole di Chessen - il Tesoro dichiaro' che si aspettava un utile da ciascun singolo programma di intervento destinato alle banche, e che il surplus sarebbe stato di 19 miliardi". "Tutte le perdite attese provengono dai programmi di salvataggio riguardanti i settori non bancari e non dall'industria bancaria". Per questo, secondo Chessen, le banche sono "preoccupate": l'intervento di Obama "ha scelto l'obiettivo sbagliato" e "ci saranno conseguenze serie", considerando che il nuovo carico fiscale costituira' "una tassa enorme" e mettera' a repentaglio la capacita' degli istituti di concedere credito a sostegno dell'economia. Obama oggi ha ribattuto al ragionamento dei banchieri, con l'argomentazione: "Non consentiremo a Wall Street di prendere i soldi e di scappare. Ci accingiamo a trasformare questa tassa in legge e io continuero' a lavorare assieme al Congresso su riforme finanziarie il cui criterio sia tutelare i cittadini e l'economia da un tipo di crisi costosa e dolorosa come quella per cui siamo passati".
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