La CNN, il Picco del Petrolio e la libera (dis)informazione

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Pubblicato da Pietro Cambi alle 18:46 in Apocalypse now, Bugie, Vita quotidiana

cnn? cnn cosa?

"Ehi, Pa, hai sentito le notizie? "

"No, non ho ancora visto la CNN, oggi"

"Cos'è la CNN?"

Ok. Lo sappiamo, l'informazione indipendente è una merce rara, lo è sempre stata e, di questi tempi, si ritrova quasi esclusivamente nel mondo virtuale, nel mare magno di Internet. In ogni caso, mantenere l'indipendenza di giudizio non basta. Bisogna anche tenerlo allenato, il giudizio, perchè il mondo cambia, le poste in gioco mutano, si accrescono, si mescolano, in una sarabanda tale che è facile perdere la testa.

In tutto questo cancan mi ha veramente colpito ( ed ormai mi succede di rado) la caduta clamorosa non solo di credibilità ma anche di stile della CNN.

Mica baubau miciomicio ( direbbe Iachetti): il simbolo stesso del giornalismo di frontiera, del microfono brandito come un'arma mediatica, dell'approfondimento rigoroso, del raccontare LA REALTA', costasse quel che costasse. Non pochi giornalisti CNN, per tener fede a questo impegno, ci hanno rimesso le penne.

Che è successo?

Beh, evidentemente a corto di argomenti importanti, nel tentativo di passare alla storia anche in questo 2009 ormai quasi terminato, hanno trovato un modo: riuscire a scrivere quello che probabilmente sarà uno degli ultimi e sicuramente il più azzardato degli articoli "negazionisti" del Peak Oil.

Per questo, storicamente, potrebbe forse essere il peggior pezzo giornalistico mai uscito con il "marchio" CNN.

Pare incredibile ma, a due settimane di distanza dall'uscita del "world energy outlook "dell'IEA, di cui abbiamo ovviamente parlato, c'e' qualcuno che scende dal pero (o forse sarebbe meglio dire cade, battendo duramente la testa e dando una brutta mescolata agli sparsi neuroni) e se ne esce con un pezzo dallo storico titolo "Perchè il petrolio a buon mercato è qui per restare ."

Ora: che questa sia una FESSERIA COLOSSALE non ve lo voglio nemmeno cominciare a raccontare. Per questo esiste Petrolio, che Debora conduce in modo autorevole ( Lei odia che uno la definisca così perchè la fa sentire babbiona ma questa è la pura e semplice verità) dove, in un migliaio di post, sparsi su arco di tempo che va dal remoto 2005 ad oggi, vi potrete togliere ogni pur minuscolo dubbio in merito.

La cosa incredibile è che si possa scrivere una bufala così colossale OGGI ( veramente quattro giorni fa, ma ci siamo capiti), dopo che la IEA, che, vado a memoria, nel 2004 dichiarava che non vi sarebbe stato MAI un picco del petrolio, vaticinando produzioni superiori ai 125 milioni di barili al giorno, che nel 2007 si vedeva costretta ad ammettere che, beh, si forse un picco ci sarebbe stato ma dopo il 2030 e comunque intorno a 110 milioni di barili al girono, che nel 2008 ammetteva che beh, ecco, forse il picco sarebbe arrivato prima, intorno al 2015 ma sarebbe stato piu' simile ad un plateau con una produzione stabile intorno a 100-105 milioni di barili al giorno e che nel 2009, finalmente, ammette che la produzione attuale , nonostante il calo della domanda, non potrà essere mantenuta per molto e che, insomma, ecco, forse siamo già al picco .

Dopo che il Direttore responsabile del CERA, Cambridge Energy Research Association, famoso per le sue stime sempre oltre le più rosse previsioni, ha ammesso che"il Picco del petrolio è qui per restare".

Dopo che James Schlesinger, uno che ne ha viste tante, ha pubblicamente dichiarato : "I Picchisti hanno vinto, ai picchisti io dico: potete dichiarare la vittoria!! Non siete più una sparuta ed assediata minoranza di voci che gridano nel deserto, siete ormai il Mainstream, dovete prendere un "ebbene si" per una risposta ed essere magnanimi nella vittoria" lascia davvero increduli che una testata con la fama della CNN possa uscire con una affermazione di tal genere, per di più supportata, senza riferimenti, dall'affermazione di sedicenti "analisti della Deutsche bank" che "l'età del petrolio finirà non perchè è finito il petrolio ma perchè siamo divenuti più efficienti ad usarlo". A dimostrazione della loro tesi portano dei dati che mostrano come l'"intensità energetica" del sistema americano è costantemente aumentata, al ritmo di circa il 2% all'anno a partire dai primi anni 80 e che quindi la domanda Statunitense di petrolio probabilmente ha già raggiunto il suo massimo e non aumenterà nel prevedibile futuro.

Di fronte a queste castronerie non si sa da che parte cominciare, verrebbe voglia di adottare un bel cattedratico e stentoreo "fuori di qui e ripassi quando avrà studiato i fondamentali !!!" ma dobbiamo essere, l'ha detto Schlesinger, "magnanimi nella vittoria".

Vediamo quindi, con calma, di smontare almeno le bischerate più grosse:

1) Se è vero che l'intensità energetica è aumentata, disgraziatamente sono aumentati ancora più rapidamente i consumi, così che, per il noto (?) paradosso di Jevons, il fabbisogno di petrolio è aumentato, nel periodo considerato.

2) Se anche il fabbisogno americano non aumentasse le importazioni americane dovranno farlo, per il semplice motivo che da quasi quaranta anni la produzione nazionale è in declino.

3) Il resto dell'articolo è un insulso bla bla, che ha la sua perla nella affermazione che "al momento che i cinesi vorranno comprare centinaia di milioni di automobili, queste potranno benissimo essere elettriche". Qualcuno glielo spiega, all'esimio articolista, che, tanto per dire, trascurando il problema di come produrre l'energia elettrica necessaria a centinaia di milioni di veicoli, produrre automobili costa una enorme quantità di energia?

Che c'e' un modesto problema DI TEMPI nella rosea affermazione che "in questo esatto momento c'e' tanta capacità produttiva disponibile ( There's so much spare capacity right now)"

Che SOLO UN TERZO del petrolio è usato per i trasporti?

Lo sanno, gli esimi studiosi, ( Di un istituto bancario centrale, santinumi, cosa possono capire, con il dovuto rispetto, dello stato delle ricerche e delle riserve petrolifere?) che il gap si chiuderà presto, perchè la capacità produttiva sta diminuendo per cause geologiche e monetarie ( arresto e/o rallentamento di grandi progetti di ricerca e sviluppo, ridimensionamento delle stime etc etc)

Non leggono, gli esimi studiosi, cosa scrivono le massime autorità mondiali?

( oltretutto alquanto istituzionalmente ottimiste).

Evidentemente no.

Ed escono fuori con uno studio e con una serie di affermazioni che sono letteralmente un delirio.

Per meglio dire: apparentemente.

Ed il "povero" articolista della CNN ci cade.

Apparentemente.

La cosa, sinceramente, non quadra.

E' bastata una rapida ricerca ed ho scoperto che il giornalista smentisce quello che lui stesso aveva scritto circa due anni fa, sempre per la CNN.

Nell'insieme, tuttavia, a vedere l'elenco degli articoli che ha scritto per la CNN, il quadro si chiarisce.

C'e' un "Bias" abbastanza evidente contro la tassazione dei proventi petroliferi, i tagli ai sussidi al bioetanolo, la riduzione delle emissioni.

Questo spiega, tutto considerato, il suo punto di vista sulla questione ma non giustifica l'aver scritto un articolo senza riportare le fonti citate. Una cosa inamissibile, quando si fanno affermazioni tanto clamorose. Una ricerca on line non mi ha portato alcun risultato: non è possibile trovare le fonti di quanto riportato dall'articolista.

Insomma: all'apparenza, tutto fuorchè un giornalista indipendente ma, quel che è peggio, tutto fuorchè un giornalista scrupoloso e competente.

Tutto il contrario, in conclusione di quel che ci saremmo aspettati dalla CNN.

Siamo lontani dal ridicolo raggiunto in questi giorni dai nostri media ma il trend è chiaro: l'informazione libera è sempre più concentrata nella rete, i media ufficiali arrancano, restano sempre più indietro, cercano invano di afferrare, comprendere, analizzare e poi FILTRARE, quel che al loro editore ai loro "sponsor" non piace.

Sono, cronicamente, IN RITARDO.

Qui invece, cari lettori, il filtro LO FATE VOI. Siete voi che, con un click, decidete, analizzate, comprendete, filtrate.

insomma: VOTATE.

Non abbiamo bisogno di pacche sulle spalle, di aumenti di stipendio, di piante di ficus, di auto aziendali. Siete VOI, che decidete chi vince e chi perde, chi informa e chi no.

Da due anni, con una pazienza ed una partecipazione che ogni volta mi stupisce, ci premiate.

Grazie, specialmente per le critiche e le precisazioni e tenete duro!!

http://crisis.blogosfere.it/2009/12/la-cnn-il-picco-del-petrolio-e-la-libera-disinformazione.html

1 commento:

Anonimo ha detto...

sempre avanti!