HOME SWEET HOME!

Come ho sottolineato più volte, questo viaggio non sarebbe mai stato possibile senza l'aiuto di fonti di primissima importanza, di esperti e autentici fuoriclasse dell'analisi non solo finanziaria ma soprattutto economica.

Certo di esperti ed "illuminati" ve ne sono per sempre nei mercati finanziari, nell'immobiliare, in ogni singola attività economica, ma la differenza sta alle volte nell'andare a cercare di comprendere sino in fondo il loro ragionamento, le loro visioni, la natura stessa delle loro sensazioni, delle loro analisi, delle loro motivazioni.

Inutile ricordare a tutti come questo mondo, sia intriso in ogni ambiente, da un latente e talvolta evidente, conflitto di interesse, che indirizza spesso in via esclusiva verso quelle assimmetrie informative che sostengono in maniera evidente un sistema che oltre che essere autoreferenziale si è dimostrato in grado di sequestrare la vita economica e sociale, di distruggere il vero capitalismo e mettere a repentaglio la democrazia.

L' asimmetria informativa è una condizione in cui un'informazione non è condivisa integralmente fra gli individui facenti parte del processo economico, dunque una parte degli agenti interessati ha maggiori informazioni rispetto al resto dei partecipanti e può trarre un vantaggio da questa configurazione. ( Wikipedia)

Come ho già scritto .... Suppongo che per i " capitalisti flessibili ", sia affascinante continuare ad assaporare il gusto del successo senza dovere sopportare il dolore del fallimento, utilizzando il contribuente ... come metadone.

Ma torniamo al nostro argomento!

"Non siamo mai sicuri, in una certa misura siamo sempre ignari!

"La nostra conoscenza del modo in cui funzionano le cose, nella società o nella natura, è avvolta nella nebbia della vaghezza. Grandi mali sono derivati dalla fede nella certezza." (...) Le nostre vite abbondano di numeri, ma a volte ci dimentichiamo che i numeri sono soltanto strumenti. Pur non avendo un'anima, possono diventare dei feticci. Molte decisioni cruciali sono prese dai computer, strani congegni che divorano numeri, come mostri voraci, e che chiedono di essere nutriti con quantità sempre maggiori di cifre da masticare, digerire e risputare." Kenneth Arrows nobel all'Economia.

Uno dei punti di forza di questo viaggio è stato quello di conoscere queste fonti e condividerle con i lettori, lasciando loro il compito di comprendere se queste fonti fossero degne di essere studiate e comprese, fonte di ulteriore consapevolezza. Ovviamente il tutto è stato accompagnato da una serie di analisi decisamente soggettive, che dal punto di vista macroeconomico si sono rivelate assolutamente adeguate e continuano ad esserlo tuttora.

Certo chi vive di breve termine, e in questo sistema, praticamente tutti, non ama attendere, vuole risultati a breve termine a tutti i costi.

Inutile ricordare a tutti, che la favola del breve termine è una delle maggiori responsabili della " Madre di tutte le crisi" il cui racconto ha prodotto una spasmodica fantasia e creatività finanziaria che ha, nella sostanza, distrutto le dinamiche dell'economia reale.

Oggi, nonostante tutto, si vive ancora di breve termine, anche perchè come diceva il grande J.K.Galbraith, nella sua proverbiale ironia... La salvezza a lunga scadenza non è mai stata apprezzata dagli uomini d'affari se essa comporta adesso una perturbazione nel normale andamento della vita e nel proprio utile. Cosi si auspicherà l'inazione al presente anche se essa significa gravi guai nel futuro.

Una di queste fonti è sempre stata quella del professor Robert J. Shiller sin dai tempi del suo libro " Euforia Irrazionale " un autentico professionista in grado di osservare le dinamiche dei mercati, sopratutto dal punto di vista emozionale, comportamentale oltre che ovviamente tecnico ed analitico-

L'economia comportamentale dovrà assolutamente essere uno dei punti fondamentali per la ricostruzione del tessuto universitario, insieme ad altre materie di derivazione umanistica, senza assolutamente dimenticare la STORIA!

Ebbene nel 2003, Robert, scrisse su Project-syndicate.org... Is There a Bubble in Home Prices? In tutto il mondo, il giornali urlano la notizia che una bolla "edilizia" è sul punto di scoppiare; sono tali timori giustificati, comefacciamo a sapere se il mercato è in una bolla...scriveva Shiller. La cattiva notizia è che tutto ciò significa che molte famiglie saranno lasciate con un passivo superiore al valore stesso delle loro abitazioni, con un conseguente aumento dei fallimenti.

Decisamente profetico, non c'è che dire. Più volte negli ultimi anni mi sono trovato a dover difendere la mia visione negativa di un mercato immobiliare che stava continuando a salire ben oltre i fondamentali, sia con amici che con clienti, ma in fondo non si trattava altro che delle solite leggende metropolitane.

I prezzi delle case non possono che salire, non esiste nulla di più sicuro e redditizio del mattone, questa volta è diverso, da noi è diverso, da noi non capiterà mai!

Inutile ricordare quanto è accaduto ed inutile è ricordare come nella sostanza in Italia le dinamiche siano state completamente diverse, sostenute da un sistema meno innovativo e per fortuna più tradizionale e dal risparmio privato, vero e proprio fiore all'occhiello della nostra cara Italia.

Ma tutto ciò non vuole dire nulla! La complessità delle dinamiche immobiliari, dipende da moltissimi fattori, come abbiamo visto più volte, come abbiamo visto in altre analisi e oggi uno dei fattori determinanti sono le condizioni economiche e il rapporto tra redditi e prezzo delle abitazioni, la fiducia, oltre che naturalmente alle singole aspettative.

Altrettanto interessante è questa analisi apparsa sul SOLE24ORE sempre di Robert Shiller che spiega nella sostanza come in fondo un immobile, il suo valore non è altro che la percezione del momento che spesso non ha nulla a che vedere con il suo effettivo valore, di cui vi propongo alcuni pezzi:

(...)I prezzi delle case salgono e scendono di continuo; dare un senso compiuto ai loro spostamenti forse è un'impresa impossibile e ci dovremo accontentare di comprendere questa loro volatilità. In un mercato speculativo volatile, dove la gente compra e vende in previsione di ulteriori movimenti dei prezzi, la storia conferma che è difficile spiegare tali movimenti, anche a posteriori: questo perché i saliscendi dei prezzi riflettono i mutamenti della psicologia dell'investitore, un fattore difficile da individuare, e le nuove informazioni, che possono essere indistinte e ambigue. Questa impennata della volatilità sembra riflettere un atteggiamento nuovo e differente verso le case intese come patrimonio, un atteggiamento che si è diffuso in gran parte del mondo. Prima pensavamo che le case appartenessero alla stessa categoria delle automobili, cioè beni che si deprezzano e diventano obsoleti col tempo, sono costosi da mantenere e passano di moda, fino a quando non vengono rottamate e sostituite. Ora le concepiamo come la proprietà di una risorsa sempre più scarsa in un mondo in rapida crescita, con i prezzi che ogni giorno potenzialmente si impennano.

(...) Ma probabilmente è più esatto interpretare i saliscendi dei mercati immobiliari di tutto il mondo come un riflesso del nostro nuovo approccio alla casa come investimento. Se è così, significa che la volatilità dei prezzi delle case dal 2000 in poi è stata il risultato di concezioni errate, non degli effetti della crescita economica globale, che prosegue da decenni a ritmi relativamente omogenei. Queste concezioni errate, a loro volta, hanno incoraggiato gli erogatori di mutui ad adottare pratiche approssimative e hanno spinto le Banche centrali a non prendere nessuna misura contro le bolle immobiliari che si stavano sviluppando.

Nel 2009, i governi di molti paesi hanno reagito allo scoppio delle bolle immobiliari istituendo politiche mirate a sostenere questi mercati speculativi. Il risultato, però, è stato quello di spingere la gente ad aggiungere un'altra componente, politica questa volta, alla valutazione dei prezzi delle case, svincolandoli ancora di più dai fondamentali dell'economia. C'è un dato di fondo di cui spesso ci si dimentica. La moderna industria delle costruzioni è in grado di realizzare enormi quantità di case moderne di qualità, tra cui appartamenti in grandi condomini, a costi di gran lunga inferiori ai prezzi che hanno raggiunto oggi le case in molte aree urbane. Questo dovrebbe mettere fine alla lunga escalation dei prezzi degli immobili. Gli speculatori immobiliari spesso sembrano scommettere sull'equilibrio politico che limita l'offerta di case e sul prolungamento a tempo indefinito dei puntelli artificiali introdotti in occasione di questa crisi finanziaria. (...)

Conclude il suo intervento Shiller sottolinenando come...

(...)Ecco perché sembra più verosimile, per il 2010, attendersi un'elevata volatilità dei prezzi delle case piuttosto che un incremento.

Nessuno sa cosa ci attende nel 2010, ma una cosa è certa; senza sostegni governativi in America i prezzi torneranno a scendere, badate bene a scendere e non crollare, anche perchè nella sostanza questa depressione immobiliare sembra poter raggiungere alla fine del 2010, massimo nel 2011 un punto di equilibrio.

L'indice S&P Case Shiller ha testimoniato ieri un punto di massimo raggiunto grazie agli incentivi governativi, da ora in poi i prezzi torneranno a fluttuare liberamente, senza dimenticare che come abbiamo visto in un paio di analisi dedicate, il fattore locazioni, il prezzo delle locazioni in sensibile calo, non mancherà di continuare ad esercitare un decisa pressione al ribasso sul valore delle stesse abitazioni oltre che sulla dinamica dell'inflazione nel prossimo anno.

Colgo l'occasione per augurare a Voi Tutti, un Anno pieno di Serenità, nelle cose che nella vita contano, spesso invisibili agli occhi!!

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Postato da: icebergfinanza a dicembre 30, 2009 06:24 | link | commenti (9)

mercato immobiliare, mercato immobiliare italiano, assimetrie informative

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