Crisi, le banche europee ne escono ipertrofiche: «Così si pongono le base di un nuovo tracollo»

 

Crisi, le banche europee ne escono ipertrofiche: «Così si pongono le base di un nuovo tracollo» 

Le banche europee stanno uscendo dalla crisi del credito più grandi di prima. In senso strettamente quantitativo...

Le banche europee stanno uscendo dalla crisi del credito più grandi di prima. In senso strettamente quantitativo. E questo potrebbe costituire un nuovo importante pericolo per le economie nazionali dei Paesi del Vecchio Continente. BNP Paribas, Barclays e Banco Santander sono infatti tra i 353 istituti di credito che hanno aumentato la propria “taglia” rispetto al 2007, secondo un’analisi resa nota oggi dall’agenzia Bloomberg. In particolare, 15 banche possiedono asset per un valore superiore a quello delle economie nazionali, rispetto alle 10 di tre anni fa.

Il problema delle “too big to fail”, dunque, non solo non è stato risolto (nonostante gli sforzi dell’Unione europea e di alcuni governi europei, Gran Bretagna in testa), ma si è aggravato. Complessivamente gli asset degli istituti di credito sono cresciuti del 25%, superando anche la crescita delle banche statunitensi, che hanno registrato invece un +20%. «Così si pongono le basi per una nuova crisi», ha spiegato David Lascelles, del Centre for the study of Financial Innovation di Londra.

Il gruppo BNP Paribas, il più grande del mondo in termini di asset, ha incrementato il suo bilancio del 59%, a 2.290 miliardi di euro dall’inizio della crisi: un dato pari al 117% del prodotto interno lordo francese. Similmente, gli asset di Barclays sono cresciuti del 55% a 1.550 miliardi di sterline: il 108% del pil del Regno Unito. Non diversa la situazione di Santander, che ha registrato una crescita dei propri asset del 30%, a 1.080 miliardi di euro: una cifra non lontana dal prodotto interno lordo spagnolo.

Non a caso, l’Ue sta insistendo con alcune banche, comprese Royal Bank of Scotland, Commerzbank, ING Groep e Lloyds Banking Group affinché vendano alcuni asset come condizione per ricevere aiuti statali. Ma si tratta di istituti che sono stati salvati, appunto, dai governi nazionali: su quelli che non hanno ricevuto capitali pubblici Bruxelles non ha alcuna autorità. Anche per questo 38 dei 100 principali istituti finanziari europei possiede oggi più asset rispetto all’inizio dell’anno.

http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=1826

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