BERNASCONI

Volano gli aquiloni nel cielo di Fuerteventura. Il vento é irregolare e sbandate ed improvvise cadute sono da programmare. La manifestazione però non é alla fine. Ieri gli indici azionari europei si sono involati e per alcuni di loro questo ha significato un nuovo massimo annuale. Tra ritracciamenti e sbandate il volo dovrebbe continuare fino all'inizio dell'anno prossimo.

Ieri le borse europee sono state prese da un'improvvisa euforia data probabilmente dal rafforzamento del dollaro e dalla vicinanza dei massimi annuali che ha avuto effetto di risucchio. In questa maniera DAX, SMI ed alcuni altri indici hanno raggiunto un nuovo massimo annuale. Questo balzo non ci ha preso di sorpresa - già all'inizio della settimana avevamo cambiato opinione e previsto un moderato rally di fine d'anno. Questo é un breve riassunto delle nostre osservazioni: "In mancanza di segnali decisamente negativi é quindi più probabile che il trend rialzista iniziato a marzo trovi un completamente con un breve balzo verso la fine dell'anno." e "Al momento attuale però l'analisi grafica non ci offre nessuno spunto per una previsione attendibile e dobbiamo aspettare che una rottura nell'una o nell'altra direzione ci indichi la via da seguire. L'alternativa sarebbe un miglioramento o un deterioramento della situazione strutturale - per ora non si delinea nessuna delle due variati. L'ultimo aspetto da considerare é quello stagionale. In un'anno come questo, statisticamente le ultime settimane di contrattazioni e la prima settimana di gennaio si concludono positivamente. Un rally di fine d'anno é più probabile che una correzione. Siamo però già a metà dicembre e non é successo ancora niente." Ieri le borse europee si sono involate ma il problema é che l'America non ha seguito restando ostinatamente bloccata nel trading range. Abbiamo avuto alcuni sprazzi di luce tipo il nuovo massimo annuale intraday sul Nasdaq ma a fine seduta gli indici si sono ritrovati sul livello del giorno precedente. Preoccupa il settore bancario che stranamente sembra voler rompere al ribasso dopo aver distribuito. Ieri l'S&P500 ha chiuso a 1109 punti (+0.11%) al centro del trading range 1085 - 1120. Grazie al massimo giornaliero a 1116 punti i nuovi massimi a 20 giorni sono rimasti alti (1431) confermando a livello strutturale la forza del mercato. Naturalmente se l'S&P500 non riesce a superare i 1120 punti é impossibile che il rialzo europeo continui. Crediamo però che questa volta siano i mercati europeo a mostrare la strada giusta e l'America seguirà. Non aspettiamoci molto. Il nostro obiettivo si situa a 1140-1150 punti di S&P500 per la prima settimana di gennaio 2010. Questo corrisponde a circa 3000 punti sull'Eurostoxx50.

Ieri l'USD Index é salito a 77 punti. Il cambio EUR/USD stamattina é sceso a 1.4415. Nella fase di rialzo delle borse il dollaro era strettamente correlato agli indici azionari. Dollaro debole corrispondeva a borse forti. Ora l'USD Index sta attaccando la forte ed importante resistenza a 76.50-77 punti. Se la supera abbiamo la conferma che il trend sul dollaro é cambiato e la moneta americana ha iniziato l'attesa fase di rivalutazione. Questo fatto non é però al momento in grado di scatenare una correzione sulle borse. Per ora il rialzo degli indici azionari americani si é bloccato ma la correlazione dollaro-borse non sembra funzionare bene nella direzione opposta. Abbiamo invece l'impressione che le borse europee approfittino della debolezza dell'Euro. L'oro é stabile a 1126 USD/l'oncia. Per quel che riguarda la correlazione tra USD e borse leggete il nostro articolo d'analisi fondamentale dal titolo "Carry Trade".

Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.

L'S&P500 (+0.11% a 1109 punti) é salito fino a 1116 punti ma poi sono mancate le forze per il balzo finale verso il massimo annuale e resistenza 1120 punti. È quindi rimasto nel conosciuto trading range 1085-1120. Lunedì abbiamo concluso con questa frase: "Fino a quando l'indice non esce (o fa un serio tentativo in questo senso) da questo range non é possibile dire in quale direzione si svilupperà." Malgrado il nulla di fatto di ieri manteniamo l'ottimismo: "L'indice sale verso la resistenza e sembra sostenuto da trasporti e aziende elettriche (utilities). Il dollaro non vuole frenare il movimento. A questo punto abbiamo l'impressione che nelle prossime settimane un nuovo massimo marginale é possibile (1140-1150 punti) - non abbiamo però ancora nessuna conferma tecnica."

Il Nasdaq100 (+0.15% a 1800 punti) si é fermato a 1800 punti dopo un massimo giornaliero esattamente sulla resistenza a 1815 punti. Conoscete la nostra valutazione: "Un superamento dell'ovvia resistenza a 1815 punti aprirebbe la strada ad una continuazione moderata del rialzo. Un ritorno sotto i 1740 punti unito ad un'ulteriore rafforzamento dell'USD potrebbe far ridiscendere l'indice sui 1650 punti." Ripetiamo la nostra previsione di inizio settimana: "Finora eravamo piuttosto negativi basandoci su considerazioni legate al dollaro. Ora però pensiamo che l'aspetto stagionale diventa più importante e prevediamo che per fine anno un nuovo massimo annuale sia possibile."

L'Eurostoxx50 (+1.31% a 2926 punti) ha fatto l'atteso balzo in avanti rispettando il nostro desiderio del mattino: "L'apertura stamattina é nuovamente prevista sui 2890 punti - una chiusura sopra i 2900 punti potrebbe essere il segnale d'inizio del mini rally di fine anno." Per questioni stagionali prevedavamo tendenzialmente una salita dell'indice: "Tecnicamente non vediamo ragioni per un forte movimento in una o nell'altra direzione (trading range tra i 2800 ed i 2900 punti). Viste le nostre considerazioni riguardanti gli indici americani e la buona reazione di ieri é però possibile che nelle prossime settimane l'Eurostoxx50 riesca a muoversi sopra il massimo annuale a 2962 punti e toccare i 3000 punti." Stamattina l'Eurostoxx50 riparte da 2905 punti - fino alla prima settimana di gennaio il trend dovrebbe rimanere positivo ma non aspettatevi troppo (obiettivo a 3000 punti).

Il DAX (+1.58% a 5903 punti) ha accelerato al rialzo per un nuovo massimo annuale. I derivati hanno permesso la rottura della barriera dei 5900 punti. Finalmente l'indice é uscito (e nella direzione attesa) dal trading range: "L'indice oscilla da settimane tra i 5600 ed i 5800 (5820) punti senza una tendenza e senza che rialzisti o ribassisti riescano definitivamente ad imporsi. (...) se riuscisse finalmente ad allontanarsi verso l'alto da questo livello, il massimo annuale a 5888 punti potrebbe venir raggiunto e superato nel corso della settimana." Stamattina l'indice corregge parte dell'eccesso di ieri e riparte dagli 5865 punti. Pensiamo però che adesso il trend dovrebbe restare rialzista fino alla prima settimana di gennaio 2010 - ovvio obiettivo a 6000 punti.

L'SMI (+1.44% a 6532 punti) ha costituito per noi la piacevole sorpresa della giornata. Banche (Credit Suisse +4.25%) e Roche (+2.83%) hanno permesso un nuovo massimo annuale. Se non si tratta di una falsa rottura al rialzo nei prossimi giorni possiamo scartare lo scenario che ci segue ormai da settimane: "Cominciamo a sentirci ridicoli a dover parlare di ribasso o rialzo guardando il grafico di un'indice che praticamente non si muove da due mesi. Fino a quando l'SMI non esce con decisione dal range 6200 - 6470 preferiamo stare zitti e lasciare l'indice oscillare lateralmente senza tendenza." Già da alcuni giorni eravamo però diventati positivi e ventilato la possibilità di una rottura della resistenza a 6506 punti: "Come per le altre piazze finanziarie prevediamo ora un test della resistenza - nuovi massimi per fine anno, rispettivamente per la tradizionalmente positiva prima settimana di gennaio sono possibili."

Scenario fine 2009 - 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione. Il minimo a 666 punti di S&P500 raggiunti il 6 di marzo deve essere confermato. Un nuovo minimo sotto questo livello é ormai da escludere. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso dell'anno prossimo un minimo ascendente tra i 740 ed i 820 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1100 punti di S&P500 raggiunti a novembre corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.

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