I regolatori bancari cinesi hanno risposto alle pressioni, non solo interne, circa la possibili conseguenze di un eccesso di liquidità immessa nel sistema finanziario locale...
I regolatori bancari cinesi hanno risposto alle pressioni, non solo interne, circa la possibili conseguenze di un eccesso di liquidità immessa nel sistema finanziario locale. Secondo una notizia apparsa su Dow Jones Newswires, le autorità di Pechino avrebbero ordinato per la prima volta ad una banca commerciale di limitare i crediti erogati negli ultimi due mesi del 2009.
Si tratta di un istituto controllato dallo Stato, i cui dirigenti avrebbero ricevuto un memo classificato come “urgente” dalla commissione che supervisiona il sistema bancario cinese. Quest’ultima, in realtà, non ha confermato l’invio della richiesta, né è chiaro se si sia trattato di un ordine formale giunto in forma scritta. Ma, riferisce lil Wall Street Journal, ciò che pare certo dalle informazioni raccolte fino ad ora è il tono perentorio utilizzato dalle autorità, che avrebbero informato il board della banca circa la “non negoziabilità” della decisione. In particolare, la richiesta sarebbe stata quella di non superare, a novembre e dicembre di quest’anno, il livello di capitali erogati ad ottobre sotto forma di prestiti. Alla banca, infine, sarebbe stato chiesto anche di centrare gli obiettivi prefissati sui ratio di capitalizzazione (che non dovranno scendere al di sotto del 10%).
Qualora la notizia fosse confermata, costituirebbe un’ulteriore conferma dei timori sulla possibilità di nuove speculazioni in Cina, soprattutto nel mercato immobiliare, con tutti i rischi che ciò potrebbe comportare anche nel sistema bancario.
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=1797
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