pubblicato il 20 maggio 2010 alle 11:18 dallo stesso autore - torna alla home

Anche il mercato del porno risente della recessione. In America, dove il “business” fattura ogni anno diversi miliardi di dollari, sono calate le vendite, tanto che c’è chi ha chiesto addirittura “una mano” al Congresso. Intanto, è stata pubblicata la lista delle sette attrici hard più ricche del mondo.

Intorno al mondo della pornografia ruota un vorticoso giro di soldi. Film, canali televisivi dedicati, porno-shop e soprattutto internet, eppure come recita l’antico adagio popolare “non è tutto oro quello che luccica”. L’aumento dell’offerta di video hard ha provocato, infatti, una TVWTD00Z Con la crisi anche le pornostar tirano la cinghiacontrazione delle vendite dei singoli film. Non solo, la grande recessione economica mondiale ha toccato anche questo settore. Secondo il produttore e fondatore della famosa rivista Hustler, Larry Flynt: A causa della recessione attuale, gli americani sono troppo depressi per essere attivi sessualmente. E questo è un male per il paese: gli americani possono cavarsela senza auto, ma non senza sesso“.

IL PORNO IN ITALIA - Partiamo dal nostro paese, dove la pornografia in questi anni si è costruita comunque una sua rilevante nicchia di mercato. Secondo i dati più recenti disponibili, in Italia vengono prodotti ogni anno circa cinquecento film a “luci rosse”, ci sono una quarantina di case di produzione specializzate “per soli adulti” ed almeno 3.500 Sexy shop sparsi su tutto il territorio nazionale. Un giro d’affari che si aggira, tenendo conto anche degli introiti derivanti da “pay per view”, dvd, internet, lingerie, riviste ed oggettistica varia, in circa 900 milioni di euro. Internet, in particolare, segna numeri da capogiro. 1 milione e 900 mila siti dedicati all’argomento ed almeno 20mila chat. Anche le “hot line” telefoniche hanno riscosso un buon successo. Bene anche l’import. Tremila i film a luci rosse ogni anno sbarcano in Italia contro i 600 di qualche anno. I nostri principali “partner”? Prevalentemente i paesi dell’Asia, del Nord Europa ed ovviamente gli Usa. Oggi, tuttavia, un titolo di successo mediamente vende nel nostro paese attorno alle 700 copie mentre solo 15 anni fa toccava le 2.500. Di conseguenza, un film a luci rosse per essere considerato un “successo” deve vendere almeno 1.000 copie. Questo per quanto riguarda il mercato “ufficiale”, infatti, la pirateria e il “nero” sono presentissime anche in questo campo.

QUANTO GUADAGNA UNA PORNOSTAR IN ITALIA? - Nei film amatoriali, la paga di un’attrice varia dai 500 ai 1.500 euro. Per una singola scena, se particolarmente spinta, si può arrivare anche a 250 euro. Va peggio ai colleghi maschi, che percepiscono in media una paga di circa 200 euro. Per i film “professionali”, quelli dove c’è il “casting” e una vera “pre e post” produzione, il prezzo di una scena hard si aggira intorno ai 700-1.000 euro. Una pornostar percepisce in media 5.000 euro a film, ma le case di produzione arrivano anche a spendere 50-80 mila euro per avere una superstar internazionale femminile del porno. Tra i vari “generi”, ormai i film con “trama” non vengono o quasi più girati, nel nostro paese sono molto gettonati “l’anal”, il “gonzo”, la “gang bang” e, ultimamente, il genere a sfondo “transessuale”.

LA RECESSIONE DELLA LIBIDO? -Il Congresso sembra voler aiutare le imprese più importanti e noi riteniamo di meritare la stessa attenzione” lo affermava l’anno scorso Joe Francis, produttore della serie di dvd hard “Girls gone Wild”. Francis ed altri produttori dell’ “Hard biz” hanno chiesto al Congresso americano un piano di salvataggio comparabile a quello approvato per il settore delle auto, con un assegno di 5 miliardi di dollari. “In quest’ultimo caso confidiamo nella genialità di Obama, che dopo aver concluso un patto per il disarmo nucleare con la Russia di Putin, dovrà fronteggiare al ritorno in patria l’ira dei manager che con il calo dei profitti non riescono più a comprare la loro scorta quotidiana di Dvd” ha chiosato ironicamente Larry Flynt. Rocco Siffredi, attore e produttore, l’italiano più noto nel mondo globale della pornografia, non usa mezzi termini per definire la situazione critica dell’industria del settore. “Vedere filmini gratis è bello, non lo nego, è alla portata di tutti, è una cosa di grande libertà e democrazia – dice Siffredi – ma ormai di amatoriale non c’è più quasi niente e a farla da padrone sono le clip di film piratati. Ieri è uscito in America il mio ultimo film e già mi hanno riferito che si può trovare gratis su uno di quei siti. La pirateria è globale e rischia di uccidere tutta l’industria. È un problema grave, ne va della qualità di un film ma anche proprio dell’esistenza stessa delle società di produzione. I nostri filmini su YouPorn non hanno per noi alcun incasso, a guadagnarci sono solo i proprietari di questi domini internet“. La crisi ha colpito pure il Giappone, tanto che la GDH-Gonzo, società che produce famosi video e riviste manga a sfondo sessuale, ha previsto un taglio di 50 dipendenti ed una riduzione del 50% della propria produzione nel campo dell’animazione.

LE SETTE MERAVIGLIE DEL PORNO - Ecco la lista delle più ricche pornostar della rocco siffredi 26012 Con la crisi anche le pornostar tirano la  cinghiastoria, un gruppo di star eterogeneo che sono diventate negli anni – almeno per qualcuno – vere e proprie icone culturali, celebrate e vituperate, ma che a loro modo hanno segnato un’epoca. In settima posizione troviamo “Huston”, pornostar americana originaria del Texas, famosa per il suo “The World’s Biggest Gangbang 3: Houston 620″, girato nel 1999. Il 620 è, appunto, il suo record. Sesso con 620 uomini, non-stop. Da quando è stata scoperta nel 1995, quando lavorava come spogliarellista al Tropicana, Houston ha intrapreso la sua dorata carriera nel porno. Infatti, guadagna qualcosa come 1 milione di dollari all’anno. In sesta posizione troviamo Hillary Scott, una “baby face” che – come ricordano le sue note biografiche – ha fatto per la prima volta sesso “lesbo” alla tenera età di 11 anni. Nel 2006 si è aggiudicato il “Best Oral Sex Scene” bissato l’anno successivo col “Best Group Sex Scene”. Ultimamente si sta imponendo nel genere “DP”. Anche lei guadagna intorno al milione di dollari l’anno. Quinta in classifica è Maria, alias Rika Inoue attrice di origine giapponese. Nel suo paese guadagna qualcosa come 300.000.000 di Yen, ossia circa 2,6 milioni di $. Sembra sia una vera stakanovista del sesso. L’anno scorso ha ammesso di aver fatto sesso praticamente tutti i giorni! In quarta posizione troviamo il solo “maschietto” in classifica. Il famoso Ron Jeremy, a suo modo una legenda del porno. Famoso per le sue grandi “innaffiate”, Ron ha girato pure all’estero. In Italia è famoso per la celebre interpretazione di “Maradona” in Cicciolina e Moana al mondiali (1990). Complessivamente sembra abbia girato più di 2.000 film.

IL PODIO HARDCORE - Il gradino più basso del podio va a Jasse Jane che deve la sua carriera – dice – alla seconda in classifica Tera Patrick. Jasse oltre ad una copiosa filmografia – celebri sono le sue doti, diciamo così, “orali” – ha intrapreso anche la via del business con la sua “linea dedicata” ai sex toys “firmati”. Finora ha guadagnato qualcosa come 8 milioni di dollari. Seconda in classifica è, come anticipato, Tera Patrick. Ex infermiera dai tratti somatici asiatici, il numero a lei dedicato di Hustler è stato quello più rapidamente andato esaurito della storia. Famosa per lo “swallow” (l’ingoio) ha dichiarato recentemente: “Quando ho iniziato ho fatto fare milioni agli altri. Ora li fanno per me“. Infatti, ha fondato una delle più grosse case di produzione a luci rosse. Guadagna circa 30 milioni di dollari l’anno! La più ricca, infine, è la famosissima Jenna Jameson. La vera regina del porno. Anche lei oggi fa la produttrice, guadagna tra royalities e attività varie qualcosa come 35 milioni di dollari l’anno! Ha iniziato con i film “girl on girl” (genere lesbo), preferenza che ha mantenuto anche nella vita privata, sembra. Quando si dice un “moneyshot”, fatto per bene…

1 commento:

Sex Doll ha detto...

Purtroppo dopo 10 anni dalla pubblicazione di questo articolo siamo di nuovo in un periodo duro per il settore.
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