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COMMERCIO: STRETTA FAMIGLIE, -3,3% ACQUISTO ALIMENTARI/ANSA (ANSA) - ROMA, 25 MAR - Le famiglie italiane stringono ancora la cinghia. La crisi economica, a leggere i dati diffusi oggi dall'Istat sulle vendite del commercio al dettaglio, non e' ancora alle spalle e si affronta riducendo gli acquisti, a partire da quelli alimentari. A gennaio - sottolinea l'Istituto di statistica - le vendite complessive sono diminuite dello 0,5% i prodotti alimentari il calo e' ancora piu' forte con un -1% su dicembre (il dato peggiore da aprile 2007) e un -3,3% su gennaio 2009, il dato tendenziale peggiore da marzo 2009, mese considerato di picco per la crisi. La diminuzione degli acquisti alimentari non ha risparmiato nessuno con un calo tendenziale delle vendite della grande distribuzione del 3,5% e una diminuzione per i negozi piu' piccoli del 3,1%. Per il comparto non alimentare il calo complessivo delle vendite e' stato rispettivamente dello 0,3% su dicembre e del 2,3% su gennaio 2009 con una sofferenza maggiore per la grande distribuzione (-2,9% a fronte del -2% delle imprese operanti su piccole superfici). Gli indicatori peraltro si riferiscono al valore corrente delle vendite e quindi incorporano la dinamica sia delle quantita' sia dei prezzi. In pratica la quantita' di merci acquistate e' ancora inferiore al 2,6% complessivo di calo delle vendite perche' questo ingloba anche l'aumento dei prezzi. Gli indici tendenziali sono negativi per tutti i settori ma hanno riduzioni meno pesanti rispetto alla crisi le vendite di abbigliamento e calzature (-1,2% per entrambi i settori) dopo aver pero' subito cali consistenti in precedenza mentre le dotazioni per l'informatica perdono il 4,3% e i prodotti farmaceutici il 4,2%. Se l'Istat non specifica nel dettaglio quali sono all'interno dei consumi alimentari i beni meno acquistati la Cia (Confederazione degli agricoltori) rileva che nel carrello della spesa ci sono meno pane, carne, vino e olio d'oliva ma soprattutto meno piatti pronti e salumi dop mentre la pasta tiene insieme agli ortaggi (in aumento) e il comparto di latte e derivati. I commercianti hanno commentato i dati con preoccupazione: la Confesercenti sottolinea che l'alimentare e' l'ultima cosa che si taglia mentre la Confcommercio evidenzia come i consumi deboli siano figli della bassa crescita. Le associazioni dei consumatori tornano a chiedere al Governo un intervento per la detassazione dei redditi fissi mentre l'opposizione con l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano definisce ''fallimentare'' la politica dell'Esecutivo, ''irresponsabile'' nel minimizzare la crisi. (ANSA).

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