UN'ESPLOSIONE IPOTECARIA!

Nel fine settimana il buon Bernanke, in Monetary Policy And The Housing Bubble è riuscito a raccontare la favola della buona politica monetaria espansiva, dichiarando che la bolla immobiliare ha un nesso relativamente debole con la politica monetaria e i bassi tassi di interesse, suggerendo che osservando le dinamiche in molti altri paesi il nesso non esiste o perlomeno è molto debole.

Addirittura ha tirato in ballo il Giappone evidenziando come insieme alla Germania, pur in presenza di una politica monetaria flessibile, non vi sono esperienze di bolle immobiliari significative. Peccato che dimentichi che i due paesi in questione debbano ancora riprendersi da una storica mania immobiliare, avendola sostituita con una sorta di fobia immobiliare.

Spagna e Irlanda pur in presenza di alti tassi hanno proseguito nelle rispettive irrazionalità immobiliari. Bernanke forse dimentica che non vi è alcuna traccia di mutui innovativi in queste nazioni, tipologie di mutuo che permettevano a chiunque di avere una casa che solo i sogni permettono.

Piuttosto questa imponente bolla immobiliare, questa vera e propria depressione immobiliare, ha nella mancanza di regolamentazione dei prodotti ipotecari innovativi, la sua causa principale ha ricordato Bernanke.

Come sottolinea CalculatedRisk, più che ascoltare ciò che Bernanke ha detto, sarebbe interessante ribadire ciò che non ha detto, ovvero per quale motivo, lui e Greenspan hanno sempre ignorato i ripetuti campanelli di allarme, segnalati da illustri analisti ed interpreti del mercato immobiliare, senonche anche da importanti funzionari della Federal Reserve come Edward M.Gramlich, recentemente scomparso.

Sembra che anche Bernanke abbia sottoscritto un mutuo 5/1 ARMs nel 2004, lo ha affermato nell'intervista per il premio "person of the time" al giornale TIME rispondendo alla domanda del giornalista in riferimento alla sottoscrizione di un mutuo:

" Lei ha un mutuo? Oh si l'abbiamo rifinanziato. Oh perfetto e quando? Al 5 % un paio di mesi fa. Tempi buoni... Si. Abbiamo dovuto farlo, perchè avevamo un mutuo ARM a tasso regolabile ed è esploso ( testuali parole in inglese... We had to do it because we had an adjustable rate mortgage and it exploded, so we had to. ) Abbiamo dovuto! Quindi Lei ha fissato il tasso al 5 %? Credo che questo potrebbere essere il pezzo più prezioso delle informazioni. (Risate ) Trent'anni a tasso fisso a poco più del 5 %.

Che dire, se Bernanke rifinanzia il proprio mutuo a tasso fisso a poco più del 5 %, probabilmente significa che le sue aspettative non sono certo per un ulteriore riduzione dei tassi fissi a trentanni. Se si guarda alle sue affermazioni però la parola "esplosione" indica la possibilità che anche Bernanke abbia sottoscritto un mutuo ARM con opzione ibrida, con ammortamento negativo. Qualunque spread abbia avuto il mutuo ARM, riesce difficile comprendere per quale motivo un mutuo agganciato al tasso LIBOR ai minimi storici sia esploso.

Come più volte osservato in passato, il rischio in relazione all'esplosione dei mutui ARMs che verranno rifinanziati nei prossimi due anni è relativo non tanto al loro parametro di riferimento, LIBOR o TRESURIES non importa, ma alla natura stessa del mutuo, la presenza di soluzioni di rimborso ibride, che con il tempo diventano insostenibili.

Certo che se veramente Bernanke ha sottoscritto un mutuo ad ammortamento negativo, questo spiega molte cose sulla capacità della Federal Reserve di comprendere la demenziale dinamica creativa dell'intero sistema di concessioni mutui americano.

ATLANTA – Il Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha chiarito che se non vi saranno nuove regole adeguate a prevenire il formarsi di bolle speculative, l'istituto centrale statunitense potrà, e dovrà, agire sui tassi di interesse, alzandoli, per sgonfiare d'anticipo una possibile bolla prima che presenti un pericolo sistemico. Bernanke non aveva ancora mai fatto dichiarazioni così forti su come la politica monetaria può diventare uno strumento per prevenire il formarsi di bolle finanziarie. Si tratta dunque di una svolta storica per la gestione e per l'interpretazione del ruolo della Fed. Il suo è anche un messaggio diretto soprattutto al Congresso, che cerca di mettere delle redini alla Banca centrale americana. Ma è anche un messaggio per il mercato: se il suo discorso è strategico e non di breve termine, ci sarà qualcuno sul mercato che sconterà le parole di Bernanke come un possibile riscaldamento per un rialzo dei tassi di interesse a breve, atteso non prima dei prossimi sei mesi.

"Se riforme adeguate non saranno adottate, o se saranno introdotte per risultare poi insufficenti a prevenire una forte accumulazione di rischi finanziari, dovremo restare aperti all'idea di usare la politica monetaria come strumento supplementare per rispondere a quei rischi, procedendo con cautela e tenendo sempre presenti le difficoltà implicite in quell'approccio". Ilsole24ore

....con cautela e tenendo sempre presenti le difficoltà implicite in quell'approccio, perchè è estremamente difficile dimenticare di aver sostenuto ed assecondato per anni ogni sorta di bolla speculativa, quasi per paura di rompere un'incantesimo!

Ma questa è un'altra storia, quella di un orgoglio che nonostante tutto vuole nascondere le proprie responsabilità, orgoglio che purtroppo ci sta accompagnando nuovamente verso una nuova bolla finanziaria, visto che Bernanke, Kohn e Mishkin non lasciano passare giorno per ribadire l'assenza di qualsiasi eccesso significativo.

Sarà interessante osservare quando la Federal Reserve e la BCE avranno il coraggio di tornare ad agire sulle leve dei tassi visto che gli aggregati monetari urlano la deflazione imperante nell'economia reale.

MILANO (MF-DJ)--La massa monetaria M3 dei Paesi Euro-16 ha registrato a novembre un decremento tendenziale dello 0,2%, in calo rispetto al dato di ottobre (+0,3%). Lo ha reso noto la Bce, aggiungendo che la crescita media della massa M3 nel trimestre settembre-novembre e' risultata pari allo 0,6% a/a, in flessione rispetto al +1,6% dei tre mesi a ottobre. I prestiti al settore privato, sempre a novembre, sono diminuiti dello 0,7% a/a (-0,8% a/a il dato del mese precedente). com/lca

Ma questa è un'altra storia, che vedremo insieme domani, insieme ad alcuni messaggi significativi rilasciati nel fine settimana dalla Federal Reserve, nell'analisi dedicata " La quiete prima della tempesta" un viaggio attraverso i possibili iceberg del 2010.

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Postato da: icebergfinanza a gennaio 04, 2010 01:01 | link | commenti (4)

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