ECONOMIA CIVILE, LA VIA DELLA RECIPROCITA'!

Nel loro libro dal titolo, " ECONOMIA CIVILE: efficienza, equità, felicità pubblica, Luigino Bruni e Stefano Zamagni, ci propongono un nuovo orizzonte, un orizzonte che guarda oltre il duopolio Stato-Mercato.

Economia civile, un'economia che nasce dalla ricerca dei rapporti di reciprocità, di prossimità, un'economia civile che vede nella nascita della Cooperazione ad opera dei probi pionieri di Rochdale ( Inghilterra 1844 ) , mondo dal quale provengo, il primo germoglio storico, germoglio che oggi conta circa 750 milioni di cooperatori in tutto il mondo pari a circa il 20 % dell'intera umanità.

Nella reciprocità si scopre che lo scambio tra esseri umani non è solo talvolta anonimo e impersonale. Come non dare risalto alla reciprocità spesso latente ma decisamente possibile, tra impresa e consumatori socialmente responsabili, dove lo scambio va oltre il mero profitto e si coniuga con la soddisfazione economica, finanziaria e umana di entrambi i soggetti.

L'attuale scienza economica, sembra negare l'ingresso di idee innovative che provengono da altre scienze sociali. L'economia civile non è solo teoria, ma azione concreta e realtà evidente in molte zone del nostro paese. Terzo settore, settore non profit, economia sociale, economia solidale, sono solo alcune delle forme che si identificano in questa corrente, alla quale la teoria economica dominante riserva attenzioni superficiali.

Stefano Zamagni, presentando uno dei libri di Luigino Bruni "La ferita dell'altro; Economia e relazioni umane, ha sottolineato come il messaggio di fondo sia quello che ...

" l’altro è limite al mio avere, ma necessario al mio essere. L’altro è, ad un tempo, sofferenza e benedizione; ma mentre la sofferenza ha a che vedere con la dimensione dell’avere, la benedizione tocca quella dell’essere. "

Ma diamo un'occhiata in sintesi al significato di economia civile:

" Molti paradossi del mondo globale - disuguaglianze territoriali e individuali, crescita senza occupazione, aumento del reddito pro capite ma non della qualità della vita - hanno più a che fare con situazioni di scarsità sociale che materiale. Eppure le due visioni dominanti del rapporto tra sfera economica e sfera sociale sembrano ignorare tale dato.

La prima considera l'impresa come un'istituzione "asociale", che si muove sul terreno eticamente neutro del mercato, alla quale chiedere semplicemente efficienza e creazione di ricchezza; sarà poi lo stato a redistribuire più equamente le fette della torta.

Per la seconda visione l'impresa è "antisociale" e il mercato il luogo selvaggio dello sfruttamento e della sopraffazione del più debole.

Radicata nel pensiero economico dell'umanesimo civile, la visione dell'economia civile elaborata in questo volume ritiene invece che i principi "altri" dal profitto e dal mero scambio strumentale possano trovare posto proprio dentro l'attività economica e il mercato in particolare; viene anche prospettata una diversa configurazione di quell'insieme di attività che va sotto il nome di non profit e terzo settore. La via è quella dello sviluppo - accanto alle forme tipiche dello stato e del mercato - di istituzioni di welfare civile e di forme nuove di impresa capaci di far diventare il mercato un luogo di incontri civili e civilizzanti, e persino di felicità pubblica. "

Come dice Muhammad Yunus, l'assioma che non può esserci impresa se non viene perseguito il massimo profitto ha creato un mondo che non è più in grado di riconoscere la multidimensionalità degli esseri umani, e proprio per questo il sistema delle imprese è incapace di affrontare molti dei più gravi problemi sociali.

" Dobbiamo tornare a vedere l'essere umano nella sua realtà e comprendere che è mosso da un'infinità di pulsioni diverse. Per questo ci serve un nuovo tipo d'impresa capace di porsi obiettivi diversi da quello del profitto personale, in grado di dedicarsi totalmente alla risoluzione dei problemi sociali e ambientali."

Business che non va confuso con la carità o l'assistenzialismo, ma si tratta di imprese che devono recuperare tutti i costi cui vanno incontro perseguendo i propri obiettivi.

" ...Un'impresa con finalità sociali deve essere concepita e condotta come una vera azienda, con prodotti, servizi, clienti, mercati, spese e ricavi, ma con l'imperativo del vantaggio sociale al posto di quello della massimizzazione dei profitti. Invece di accumulare il livello più alto possibile di profitti finanziari a solo beneficio degli investitori, l'impresa con finalità sociali cerca di raggiungere un obiettivo sociale."

Recentemente Stefano Zamagni in una intervista al Sole 24 Ore, ad una domanda in relazione alle politiche governative di sostegno alla domanda, ha sottolineato come oggi serva una domanda diversa, un enorme mercato inesplorato che è quello dei servizi alla persona, assistenza, sanità, cultura, instruzione.

Dunque meno consumo di merci e più consumo di beni relazionali.

Nella sostanza abbiamo bisogno di creatività, di uno Stato che consideri i bisogni alla persona come un mercato alla stregua delle merci.

Abbiamo bisogno di creatività e fantasia, anche da parte delle giovani generazioni, ma non solo, creatività e fiducia nel cambiamento anche da tutti coloro che amano la reciprocità.

Economia sociale, nessuna utopia, ma una realtà ben radicata come già detto in molte realtà del nostro paese, un'economia dove esiste un futuro diverso uno spazio per la promozione e la messa in pratica di valori come l'equità, la reciprocità, fiducia, responsabilità.

Ecco perchè con gioia mi sento di proporre a tutti Voi, un corso di perfezionamento, rivolto a giovani laureati e a lavoratori, che vogliono formarsi per operare nel Terzo Settore, nel Non Profit, per conoscere e sperimentare una "via alternativa" REALE che si riconosce in una scienza economica che incorpora valori ETICI e SOCIALI.

La conoscenza di vie alternative ha bisogno anche della diffusione, della condivisione con amici, conoscenti e parenti che potrebbero essere interessati ad approffondire l'argomento.

CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN ECONOMIA CIVILE e NON PROFIT

Anno Accademico 2009/2010

DIPARTIMENTO DI ECONOMIA POLITICA UNIVERSITA' DEGLI STUDI MILANO BICOCCA

http://www.masterecocivile.altervista.org/

Prof. BRUNI, ZAMAGNI, PORTA, PELLIGRA e ALTRI

Domanda da inoltrare entro il 28 GENNAIO 2010

j Il corso di perfezionamento si svolge presso l’Università di Milano Bicocca e prevede 180 ore di lezione frontale e workshop. Le principali tematiche trattate riguardano l’analisi economica e sociologica dell’economia civile, in particolare: il Terzo settore, i beni relazionali e la teoria dei giochi, l’etica e la responsabilità sociale, i sistemi di accountability, la cooperazione internazionale, il diritto commerciale, gli aspetti amministrativi, la progettazione sociale, il sistema tributario per gli enti non profit. Il corso di perfezionamento si svolge in collaborazione con il Consorzio nazionale della cooperazione sociale Gino Mattarelli (CGM) che raggruppa circa 77 consorzi locali e 1100 cooperative sociali in tutta Italia (www.cgm.coop).

Per ulteriori informazioni: mariagraziacampese@hotmail.com

Tel.: 02 6448 3088 (Prof. Luigino Bruni) 339 4215948 (Dott.ssa Maria Grazia Campese) E-mail: mariagraziacampese@unimib.it TUTOR: Maria Grazia Campese

"Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sempre modificare le mie vele per raggiungere la mia destinazione.” ( Jimmy Dean )

Postato da: icebergfinanza a gennaio 08, 2010 21:43 | link | commenti (5)

0 mondi alternativi, 0 economia civile

http://icebergfinanza.splinder.com/post/22016318/ECONOMIA+CIVILE%2C++LA+VIA+DELLA

1 commento:

Giac ha detto...

Grazie per questa ventata di aria buona... conosco molte imprese che agiscono nell'ambito dell'Economia Civile e vedere come ci si rapporta al loro interno (ma anche con clienti e fornitori) da la certezza che si può vivere "felici" anche dentro il Mercato.
Giacomo M. - pisa

p.s.: conoscete un corso simile in Economia Civile e Non Profit a PISA?