RIEN NE VA PLUS: L'ECONOMIA DELLE GRANDI REVISIONI!

 

...Rien ne va plus e salta la pallina in mezzo a quella grande ruota un solo punto verde tra il rosso e nero l'incognita apparente di uno zero....cantava alcuni anni fa Enrico Ruggeri.

Peccato che non c'è alcuna incognita "apparente" dopo questa revisione, esclusi gli incentivi fiscali e la favola degli inventari, la crescita dell'economia americana, nonostante tutto sarebbe stata zero o meglio decisamente sotto zero!

E' affascinante e emozionante sedersi in qualsiasi momento a un tavolo da gioco e dopo che la pallina ha terminato il suo corso sul numero 3,5, alcune settimane più tardi, ascoltare lo stesso croupiers raccontarci che, mentre calava il sipario,  in fondo la pallina ha continuato a girare, fermandosi nel numero 2,8.

Zero virgola sette, punti in meno, in fondo non è poi molto dirà qualcuno, tutto già scontato, un giro di pallina che riflette la revisione al rialzo delle importazioni e quella al ribasso dei consumi personali e degli investimenti non residenziali, un giro compensato dalla revisione al rialzo delle esportazioni.

Chissà quale gusto ci trova il mercato a scommettere sempre e solo su dati che nella sostanza, in maniera particolare in una "soft depression", hanno dimostrato di essere assolutamente inattendibili!

Come abbiamo già visto che si tratti di occupazione, piuttosto che di vendite al dettaglio, di beni durevoli piuttosto che di prodotto interno lordo, l' " incognita apparente di uno zero " è evidente.

Meno apparente, ma altrettanto devastante è ascoltare il WSJ raccontarci che almeno una famiglia americana su quattro è decisamente "underwater" mutuo residuo superiore al valore corrente dell'abitazione, 5,3 milioni di famiglie con un mutuo residuo superiore di almeno il 20 % rispetto al valore della casa. online.wsj.com

Il "negative equity" è come una scure sospesa sul capo della ripresa immobiliare, riduce la mobilità degli stessi immobili, in quanto non possono essere venduti, in maniera particolare quando si è costretti a cambiare città per cercare lavoro.

E' assolutamente incredibile ed impressionante questa nemesi, da qualunque parte cerchi di osservare il movimento della pallina nella roulette, rischio di osservarla all'infinito, senza mai sapere dove in realtà si fermerà. Come ci racconta Calculatedrisk tra un oceano di numeri, se c'è una cosa che sarà inevitabile, è una nuova ondata di potenziali svalutazioni nel sistema finanziario, sepolto da un muro di acqua di nuove insolvenze.

Certo, come abbiamo visto, i druidi delle norme contabili hanno preparato un porzione magica in  grado di anestetizzare qualsiasi problema contabile o finanziario, ammortizzando gli effetti del "mark to market" permettendo di spacciare per un diamante, un fondo di vetro, ma non c'è nulla che possa resistere alla verità figlia del tempo.

Nel frattempo la FDIC aggiorna la sua lista delle banche in difficoltà, aumentandone del 10 % circa il numero a rischio, sino a 552 nuovi potenziali fallimenti.

E' salito l'indice di fiducia e l'ottimismo della Fed nelle sue minute arriva persino ad aumentare le previsioni del PIL per il prossimo anno, un lavoro di chirurgia psicologica ad oltranza, peccato che le precedente previsioni siano tutte sostanzialmente fallite, ma non importa, la memoria solitamente è molto corta.

Peccato che la situazione attuale nei sondaggi è rimasta praticamente invariata, ai minimi da 26 anni risultato naturale del peggioramento continuo delle condizioni occupazionali, quelle reali, non certo quelle che vi racconta il BLS con i suoi fantastici modellini statistici stagionali, anche se ultimamente anche loro si sono accorti che qualcosa non funziona, senza peraltro assumere decisioni che rischiano di ripecchiare la vera realtà fondamentale, rischiano di proporre dati reali ancora peggiori, che il mercato difficilmente sarebbe in grado di digerire.

Ma ciò a cui noi più interessa di questo immenso casinò multimediale, non sono tanto gli effetti speciali, quanto piuttosto l'erosione continua e sistematica di quell'inflazione che ha visto l'ennesima revisione al ribasso, sia nel dato CORE aumentato di un evanescente 1,3 % rapportato al 2 % del secondo trimestre.

Se siete sensibili all'inflazione, continuate pure a chiamarla disinflazione o inflazione negativa, in fondo ognuno ha la sua sensibilità macroeconomica.

Che poi Mervyn King, governatore della Banca Centrale Inglese abbia dichiarato in un rapporto inviato al Treasury Select Committe del parlamento, che passeranno almeno altri due o tre anni prima di incominciare a vedere una qualsiasi stretta monetaria, poco importa, ciò che conta solo le aspettative e quelle sono dure da morire per coloro che a scuola hanno sempre e solo sentito parlare di inflazione.

Come dice Paul Krugman, stranamente, ma non per il sottoscritto, gli investitori sono disposti solo ad osservare un lato della situazione, come vedremo ad Assisi non c'è generazione che non conosca l'inflazione, della deflazione nessun ricordo, nessuna cicatrice. Stiamo recuperando, lentamente ma inesorabilmente va tutto bene, certo non come era previsto, ma meno peggio del peggio che si potesse immaginare si sente urlare!

Certo non vi è alcuna bomba ad orologeria nei mercati azionari, nei corporate bond, nessuna bolla nel carry trade,  nessun contdown negli eccessi del mercato, ma nel debito pubblico, nei titoli di Stato governativi, li no, addirittura vi è una centrale nucleare, perdite radioattive giornaliere.

Prima o poi si dovrà fare i conti della Storia anche da questo lato, ma credo che prima che avvenga ci vorrà molto più tempo di quello che il mercato o chi è interessato al contrario, voglia farvi credere o voglia far credere ad un certo Bill Gross, a capo del più imponente fondo obbligazionario universale, che si è sognato di aumentare la quota di portafoglio di titoli del tesoro americani.

E' incredibile come all'unisono in un oceano di disoccupazione persistente e probabilmente per alcuni paesi strutturale, l'unico allarme sia sempre e solo quello dell'inflazione. I lettori "dedicati" quelli che sostengono Icebergfinanza, sanno bene quali sono i meccanismi che faranno ripartire l'inflazione, conoscono le dinamiche della debt deflation e sanno osservare l'orizzonte. Gli strumenti della navigazione sono a loro noti, sanno quali sono gli indicatori da seguire per scorgere l'uragano all'orizzonte.

Qualunque sia la realtà, per i miei gusti, sono ormai in troppi ad affacciarsi sullo stesso lato del Paese dei Balocchi, Lucignolo e Pinocchio giorno dopo giorno, vivono una splendida avventura. Lucignolo con le sue lunghe orecchie da somaro osserva la giostra delle azioni, Pinocchio invece, con la testa e con il cuore, è affascinato dalle dinamiche della giostra obbligazionaria, grande, immensa, al cui cospetto, quella azionaria è la stella Proxima Centauri, lontana milioni di anni luce. Quella valutaria poi è lo stesso universo, un universo che "temporaneamente", non potrà che scontrarsi con la realtà

Il mattino sta per arrivare nel paese dei balocchi, nessuna fretta, i contorni si stanno delineando, lentamente ma inesorabilmente, prima o poi qualcuno dovrà affacciarsi allo specchio per scoprire una realtà fondamentale che noi in questo viaggio abbiamo esplorato a fondo e che giorno dopo giorno ci sta dando ragione.

Si una realtà, che in fondo ama nascondere, quelle due orecchie lunghe che mai sembrano finire e come il naso del nostro Pinocchio, che perde magari il pelo ma mai il vizio, di raccontare che nelle obbligazioni governative tutto è una bolla, facendo le  orecchie da mercante, quando qualcuno gli parla di obbligazioni corporate, perchè li nessun pericolo, tutto in fondo è soggettivo, le imprese non corrono alcun rischio.”

Nel fine settimana, esploreremo insieme a coloro che hanno contribuito o vorranno contribuire e sostenere la navigazione di Icebergfinanza, una nuova isola misteriosa, che ci aiuterà a comprendere ancora più a fondo le dinamiche deflative di questa crisi.

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Postato da: icebergfinanza a novembre 25, 2009 07:27 | link | commenti (20)

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