BERNASCONI

In questo inverno senza fine anche i cinghiali galoppano in mezzo alla neve. Ieri l'S&P500 ha raggiunto i fatidici 1150 punti e precedente massimo annuale. Ormai anche gli ultimi indecisi partecipano a questo rialzo che rischia ora di restare a corto di carburante.

Ieri in Europa gli indici azionari sono rimasti vittima di prese di beneficio. In mancanza di ulteriori stimoli sono spariti anche i compratori. In America le borse sono rimaste tranquille ed invariate fino ad un'ora dalla chiusura. Poi la tentazione é stata troppo forte ed una breve ondata di acquisti concentrata sui titoli finanziari e sui futures ha fatto fare un balzo agli indici e permesso all'S&P500 di chiudere a 1150 punti (+0.40%). La tendenza a medio termine é rialzista e l'indice dovrebbe essere in grado di superare la resistenza a 1150 punti e salire sul prossimo obiettivo a 1170. I progressi tecnici sono però talmente buoni l'S&P500 potrebbe in aprile salire fino sui 1200 punti. A corto termine l'indice é però ipercomperato, gli investitori troppo euforici e la partecipazione é in diminuzione. Prevediamo quindi nela prossima settimana un sano ritracciamento di un 3% (1120 punti) prima della ripresa del rialzo. Le borse europee seguiranno e si comporteeranno di conseguenza. L'Eurostoxx50 potrebbe ridiscendere sui 2820 punti. Il cambio EUR/USD é salito a 1.3695. Il rialzo del dollaro dovrebbe nei prossimi mesi continuare in direzione del nostro obiettivo a 1.30 ma per ora dovrebbe fare una pausa. Un rimbalzo di alcune settimane verso gli 1.40 é probabile. L'oro oscilla senza trend a corto termine ed é risalito a 1112 USD/oncia. Dopo la buona chiusura a Wall Street ed il balzo del Nikkei (+0.81%) stamattina le borse europee inizieranno la seduta in rialzo del +0.4% cancellando le perdite di ieri. Oggi venerdì non ci aspettiamo ulteriori cambiamenti.

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Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) dell'S&P500.

L'S&P500 (+0.40% 1150 punti) ha fatto un balzo nell'ultima ora di contrattazioni chiudendo sul massimo giornaliero, massimo annuale e resistenza. La tendenza a medio termine é rialzista ma l'indice non dovrebbe sullo slancio superare la barriera dei 1150 punti. Prevediamo una pausa ed un ritracciamento fin verso i 1120 punti. Il rafforzamento degli indicatori a medio termine mostrano però un potenziale di salita dell'S&P500 nei prossimi mesi fino ai 1200 punti.

Scenario 2010 (aggiornato a marzo 2010) Nel corso del 2010 ed al termine di alcuni mesi di distribuzione prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo 2009 - gennaio 2010. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per per gli utili operativi 2009 (al 3 novembre 2009) delle societâ dell'S&P500 sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. In America si differenzia tra Operating Earnings (i guadagni ripuliti da tutti quelli che il Management definisce perdite o guadagni straordinari) e i Reported Earnings (che sono i soldi guadagnati o persi dalla società indipendentemente dalla loro provenienza o causa). Fino all'inizio del 2000 tra questi due valori le differenze erano trascurabili. Poi é arrivata la moda di definire tutte le grandi perdite come eventi straordinari che non vengono più attribuiti alla normale attività della società. Il risultato é una sovrastima sistematica dei guadagni. Una prova? Le stime ufficiali per i Reported Earnings 2010 per l'S&P500 sono a 45.50 USD (contro i 74.99 USD di Operating Earnings). La capacità delle società di generare profitti viene sistematicamente gonfiata. Se un giorno gli investitori aprissero gli occhi si renderebbero conto che una oggettiva valutazione dell'S&P500 con i tassi d'interesse sul USTB a 10 anni al 3.70% (stato ad inizio marzo 2010) é sui 790 punti (nostro calcolo). Immaginatevi cosa potrebbe succedere se i tassi d'interesse aumentassero! Ammettiamo che stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. La nostra valutazione tecnica e fondamentale é però che i 1150 punti di S&P500 raggiunti a gennaio 2010 corrispondono ad una sopravalutazione. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.

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