Uno scienziato italiano compie un passo significativo verso la definitiva sconfitta del male del secolo, scoprendo come spegnere un gene iperattivo nelle cellule malate.
L’ennesimo caso di fuga di cervelli italiana regala al mondo una nuova speranza per la lotta contro il cancro: Pier Paolo Pandolfi, scienziato di fama mondiale che da anni lavora all’estero ha capito come far invecchiare i tumori, disattivando un gene chiamato Skp2 che è presente in modo anomalo in molti tipi di cancro. Spegnendolo si attiva il processo di senescenza cellulare e le cellule malate smettono di proliferare e muoiono. I risultati della ricerca che è stata portata avanti da un un team di ricercatori internazionali, fra cui anche l’italiano Pandolfi dell’Harvard Medical School di Boston , e Manuel Serrano dello Spanish National Cancer Research Center di Madrid, sono stati pubblicati su Nature.
MUORE SOLO IL CANCRO -L’effetto principale dello spegnimento del gene Skp2 è quello di portare velocemente alla senescenza e alla morte le cellule malate evitando di danneggiare in alcun modo quelle sane. Le cellule tumorali sono immortali infatti, e sono in grado di replicare il processo di divisione virtualmente all’infinito senza invecchiare, come invece accade a quelle sane, facendo proliferare il tumore. Gli scienziati hanno capito che quando l’Skp2 viene disattivato questo processo si arresta facendo letteralmente morire il cancro e solo quello. Gli studiosi hanno testato quindi l’effetto dell’interruttore in alcuni modelli animali (topi) affetti da malattia tumorale, scoprendo che il sistema funziona contro vari tipi di cancro.
IL FARMACO C’E’ GIA’ -“È già disponibile - racconta Pandolfi - un farmaco sperimentale anti-Skp2; lo abbiamo testato ed è già in fase di sperimentazione clinica2″. Quello che rende rivoluzionaria, e forse definitiva, la scoperta è che l’Skp2 è presente in tutte le cellule malate, e quindi l’interruttore antigene potrebbe sconfiggere molti se non tutti i tipi di tumori. Si tratta di una piccola molecola , spiega Hui-Kuan Lin dell’Anderson Cancer Center dell’Università del Texas , che ha mostrato di fa invecchiare le colture di cellule tumorali. Il fatto che gli effetti dello speciale interruttore anti-cancro sembrano colpire solo le cellule malate, – e sono indipendenti rispetto ad altri elementi chiave per l’invecchiamento cellulare – induce a pensare che il nuovo farmaco “potrebbe rivelarsi davvero una strategia utile e universale per prevenire e trattare i tumori“, continua Lin.
LA PANACEA PER TUTTI I TUMORI - Le prove effettuate su colture cellulari e cavie sulle quali il gene Spk2 era mancante o inattivato hanno mostrato che il farmaco-interruttore restringe la formazione dei tumori. Allo stato attuale della ricerca, spiega Lin, questi esperimenti fanno pensare che il sistema testato dagli studiosi potrebbe essere efficace contro numerosi tipi di cancro. “Stiamo conducendo dei test – continua – per capire se Skp2 potrebbe essere usato per differenti forme di cancro e per scatenare questo programma di invecchiamento cellulare“. Secondo gli scienziati la terapia anti-Skp2 in futuro potrebbe essere usata come trattamento generale anti-cancro, in combinazione con i farmaci già usati attualmente. Lo studio di cui Pandolfi è autore senior è stato finanziato dai National Institutes of Health americani.
http://www.giornalettismo.com/archives/55722/pandolfi-sconfiggo-cancro-facendo/
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