BERNASCONI

Quando le borse si comportano come ieri sera verrebbe voglia di abbandonare grafici e computers e passare alcune ore rilassanti a godersi un tramonto al bordo del mare. Bernanke continua ad innondare i mercati di liquidità e le borse festeggiano. Molto lascia però presupporre che siamo vicini al tramonto.

Ieri le borse europee hanno recuperato le perdite di lunedì chiudendo la seduta con plusvalenze superiori all'1%. È stata un'altra strana seduta - non é successo niente fino nel primo pomeriggio e poi c'é stato un balzo in mezz'ora e tutto era finito. Anche in America abbiamo avuto lo stesso andamento. Buon apertura e poi attesa fin dopo le 20 per le decisioni di Bernanke. La FED continua a regalare soldi a tasso 0% alle banche d'affari e Wall Street ha festeggiato spedendo l'S&P500 a 1159 punti. I mercati sono sempre più ipercomperati con investitori euforici ma partecipazione in diminuzione. Il rischio di correzione é altissimo ma questo rialzo potrebbero resistere fino a venerdì giornata di scadenza d'opzioni e futures. Le nostre previsioni di settimana scorsa sono invariate: "La tendenza a medio termine é rialzista e l'indice dovrebbe essere in grado di superare la resistenza a 1150 punti e salire sul prossimo obiettivo a 1170. I progressi tecnici sono però talmente buoni l'S&P500 potrebbe in aprile salire fino sui 1200 punti. A corto termine l'indice é però ipercomperato, gli investitori troppo euforici e la partecipazione é in diminuzione. Prevediamo quindi nella prossima settimana un sano ritracciamento di un 3% (1120 punti) prima della ripresa del rialzo. Le borse europee seguiranno e si comporteranno di conseguenza. L'Eurostoxx50 potrebbe ridiscendere sui 2820 punti." La correzione dovrebbe avvenire con una settimana di ritardo e da livelli marginalmente superiori al previsto. Il cambio EUR/USD é salito a 1.3775. Stiamo assistendo ad un rimbalzo di alcune settimane verso gli 1.38-1.40. Il rialzo del dollaro dovrebbe poi, nei prossimi mesi, continuare in direzione del nostro obiettivo a 1.30. L'oro oscilla senza trend a corto termine ed é risalito a 1126 USD/oncia. Il Nikkei stamattina ha guadagnato l'1.17%. I futures americani salgono ancora del +0.25%. Il DAX inizia a 5990 punti e toccherà i 6000 prima di bloccarsi. L'Eurostoxx50 esordisce invece sui 2920 punti , massimo di settimana scorsa. Per stamattina il rialzo dovrebbe fermarsi qui e poi attenderemo come al solito New York. Se la prevista correzione non si concretizza subito l'indice S&P500 rischia di salire ancora 10 punti (1170) per venerdì.

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Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) dell'S&P500.

L'S&P500 (+0.78% 1159 punti) ha guadagnato ancora 9 punti grazie a Bernanke ed alle sua politica monetaria fortemente espansiva. L'indice é sempre più ipercomperato, con investitori euforici e partecipazione in diminuzione. Una correzione é imminente e dovuta. Eventualmente l'indice potrebbe salire fino a venerdì, giornata di scadenza di futures ed opzioni e toccare i 1170 punti. Malgrado il ritardo e l'estensione del movimento noi manteniamo il nostro conosciuto scenario correttivo a corto termine e positivo sul medio termine: "La tendenza a medio termine é rialzista ma l'indice non dovrebbe sullo slancio superare la barriera dei 1150 punti. Prevediamo una pausa ed un ritracciamento fin verso i 1120 punti. Il rafforzamento degli indicatori a medio termine mostrano però un potenziale di salita dell'S&P500 nei prossimi mesi fino ai 1200 punti."

Scenario 2010 (aggiornato a marzo 2010) Nel corso del 2010 ed al termine di alcuni mesi di distribuzione prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo 2009 - gennaio 2010. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per per gli utili operativi 2009 (al 3 novembre 2009) delle societâ dell'S&P500 sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. In America si differenzia tra Operating Earnings (i guadagni ripuliti da tutti quelli che il Management definisce perdite o guadagni straordinari) e i Reported Earnings (che sono i soldi guadagnati o persi dalla società indipendentemente dalla loro provenienza o causa). Fino all'inizio del 2000 tra questi due valori le differenze erano trascurabili. Poi é arrivata la moda di definire tutte le grandi perdite come eventi straordinari che non vengono più attribuiti alla normale attività della società. Il risultato é una sovrastima sistematica dei guadagni. Una prova? Le stime ufficiali per i Reported Earnings 2010 per l'S&P500 sono a 45.50 USD (contro i 74.99 USD di Operating Earnings). La capacità delle società di generare profitti viene sistematicamente gonfiata. Se un giorno gli investitori aprissero gli occhi si renderebbero conto che una oggettiva valutazione dell'S&P500 con i tassi d'interesse sul USTB a 10 anni al 3.70% (stato ad inizio marzo 2010) é sui 790 punti (nostro calcolo). Immaginatevi cosa potrebbe succedere se i tassi d'interesse aumentassero! Ammettiamo che stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. La nostra valutazione tecnica e fondamentale é però che i 1150 punti di S&P500 raggiunti a gennaio 2010 corrispondono ad una sopravalutazione. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.

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