4 marzo 2010 (MoviSol) - La "candidata della NASA" Kesha Rogers vince le primarie democratiche nel 22mo distretto del Texas, superando con le sue preferenze (52,3%) la somma di quelle raccolte dagli altri candidati Doug Blatt (27,7%) e John Wieder (20,0%).
La giovane esponente del comitato elettorale di LaRouche (LaRouchePAC) s'è distinta per aver reclamato il rilancio dei programmi spaziali americani e per il coraggio di sgombrare il campo dalle illusioni su Obama, avendone chiesto l'impeachment.
La sua vittoria ha spedito un messaggio inconfondibile alla Casa Bianca: i salvataggi degli speculatori, il taglio netto e letale del programma "Constellation" della NASA e le misure d'austerità per la sanità, nella forma populista del 'niente a tutti', non saranno più tollerati.
Gli scettici avevano attaccato l'approccio di LaRouche perché secondo loro non funzionale; per essi, nessun democratico avrebbe sostenuto qualcuno che chiedesse l'impeachment del Presidente. A quanto pare gli elettori non sono degli scettici. Rispondendo al Galveston Daily News, che le chiedeva se si aspetti il sostegno dell'apparato del partito democratico durante le elezioni autunnali, Kesha ha risposto: "Sto conducendo una guerra all'Impero Britannico. Non sono preoccupata di ciò che dicono o fanno alcuni scribacchini del partito democratico".
L'arroganza di questi ultimi è particolarmente evidente nelle dichiarazioni dello sconfitto Doug Blatt, il candidato "ufficiale" delle sezioni distrettuali del partito:
"Sono spiacente di informarvi che abbiamo perso. La vincitrice, Kesha Rogers, sta già sostenendo sul suo sito che questo significa che gli elettori del 22mo distretto vogliono l'impeachment del Presidente. Non posso credere che tanti elettori abbiano votato per lei, sapendo quel che vuole fare. Credo che molti di loro non abbiano fatto alcuna ricerca sul conto dei candidati, prima di votare".
Il Sig. Blatt è in errore. Gli elettori sapevano esattamente ciò che avrebbero sostenuto, votando per Kesha. L'hanno vista per strada ogni giorno, affiancata dai giovani del LYM, con un inconfondibile messaggio per loro: questo è il vostro momento per fare la storia, per sottrarre la nostra nazione alle grinfie degli speculatori globali che stanno distruggendo ogni cosa per noi preziosa. Dopo l'impeachment di Obama, adotteremo il Piano di LaRouche, a cominciare da una legge Glass-Steagall globale, e lanceremo a pieno finanziamento una missione diretta alla Luna e a Marte, come volano scientifico essenziale capace di trainare la costruzione delle infrastrutture moderne di cui questa nazione necessita.
Il coraggio e l'immaginazione possono molto, contro lo scetticismo immorale e la codarda capitolazione.
Facciamo seguire una dichiarazione di Lyndon LaRouche.
La vittoria di Kesha Rogers di Lyndon LaRouche, 3 marzo 2010
Questa volta, benché venga usato frequentemente, il termine di "valanga di voti" (landslide) è appropriato. Tipicamente, una vittoria alle primarie democratiche con meno del 55% dei voti non sarebbe da ascrivere ad una vera "valanga di voti"; tuttavia, la selezione di Kesha Rogers come candidata al Congresso rappresenta una completa rottura delle regole. Ha vinto in uno scontro elettorale molto duro, definendo la propria candidatura una campagna di impeachment nei confronti del Presidente Barack Obama.
Così la scorsa notte il presidente Obama ha perso il Texas.
Kesha aveva detto, forte e chiaro, "sottoponiamolo ad impeachment" e il Texas le ha risposto con favore. Oggi la parola "impeachment" comincerà a fare il giro del mondo.
Per un periodo breve ancora, la maggior parte dei rappresentanti al Congresso di entrambi i partiti principali, non capiranno che cosa stia accadendo. Infatti, sono in gioco delle forze che vanno oltre la loro capacità di comprensione.
Le colonne del tempio della politica filistea sono appena state abbattute. In qualche posto si sente la voce del poeta Percy Bysshe Shelley mentre ride di gioia poiché in tempi come questi, le persone, in numero crescente, si sentono "spinte a servire | il potere che siede sul trono della loro anima". In molte parti del mondo si agita un vero "sciopero di massa", più chiaro qui nei nostri Stati Uniti d'America che altrove. Sono in azione delle forze tra noi, delle forze che superano la comprensione di coloro che finora sono stati considerati i rappresentanti dei poteri politici e finanziari, delle forze che Shelley chiamò "i legislatori non riconosciuti del mondo".
Un grosso movimento di massa si sta gradualmente organizzando, rappresentando una grande potenza morale planetaria, nello spirito delle grosse sollevazioni sociali che hanno sempre rappresentato la vera minaccia delle passate tirannie.
I tanti cittadini americani che cominciarono ad associarsi nell'agosto 2009 contro la presidenza di Obama, sono ora disperatamente impegnati a salvare sé stessi e la nazione dai brutti riflessi delle politiche hitleriane che si riconoscono, per esempio, nella potenza finanziaria globale di gruppi come l'Inter-Alpha Group, che sta crollando sotto agli occhi attoniti degli stessi predatori finanziari che lo animano.
Sul paesaggio politico si addensano nubi minacciose: forze che spingono per le dimissioni del presidente Barack Obama. Durante i giorni immediatamente successivi all'attacco di Pearl Harbor del 7 dicembre 1941, il tema proposto per mobilitare la coscienza dei cittadini patrioti fu sviluppato in una serie di documentari dal generico titolo "Perché combattiamo". Tutti i giovanotti che, come me, ricordino l'esperienza di quei tempi, probabilmente l'hanno chiara nella mente, anche se altre cose notevoli sono state dimenticate.
I patrioti più pronti e meglio informati riconoscono che la minaccia di distruzione della nostra nazione e della civiltà è costituita dagli stessi nemici che ci posero in pericolo allora, e che oggi sono riuniti, per esempio, nell'Inter-Alpha Group. Stiamo parlando dei circoli fascisti che da Londra controllano la presidenza di Obama; ovvero dei circoli della finanza internazionale che tengono banco, oggi come allora, quando portarono Hitler al potere e provocarono la seconda guerra mondiale.
Ecco ciò a cui stanno reagendo i nostri patrioti, quando si riuniscono per escludere le persone che percepiscono come inquietanti alieni, attivi nei circoli ristretti che controllano la marionetta Barack Obama, il Nerone alla Casa Bianca. "Vogliamo indietro la nostra repubblica!" è il grido che richiama, nell'essenza, la questione che più preme ai nostri patrioti, oggi.
È sulle nostre spalle, come la fede in Dio
In quanto parte di una minuta porzione di cittadini americani che capì presto quali passioni profonde abbia suscitato nella popolazione il male compiuto dal Presidente Obama sin dalla sua inaugurazione, sono obbligato a spiegare quali forze stiano raccogliendo e gli stiano spingendo contro le masse crescenti di cittadini che, dopo essere state indotte – poco tempo fa - a fidarsi di lui, si percepiscono ora come vittime di un grave tradimento, da parte di un personaggio fraudolento.
Quando una nazione viene tradita in modo tanto mostruoso e rapido come con il presidente Obama, il popolo diventa sede dell'intervento di forze che superano i suoi limiti, capaci di salvarlo dallo spirito maligno che sembra averlo in pugno, sotto il controllo dei poteri in vigore nella società. Il popolo prega il suo soccorritore; reclama giustizia. In un modo o nell'altro, prega Dio.
Il Dio che sta pregando, infatti, non è uno straniero proveniente dall'esterno dell'universo, da un paradiso distante inconoscibile dai viventi. I cittadini pregano un Dio vero, che vedono come interno all'universo, regnante in esso, regnante nella stessa porzione che noi sperimentiamo da questa parte della morte. Essi invocano, in sostanza, non un Dio visibile, ma la Sua Presenza, sperimentabile tra noi.
È un Dio ben noto ai grandi intelletti della scienza e della composizione artistica classica. È un Dio noto come presenza efficiente; è, infatti, un Dio che toccò gli spiriti di Percy Bysshe Shelley e del fondatore della scienza moderna Gottfried Leibniz, allorché si riferì al principio della dinamica come a ciò che racchiude l'universo in cui viviamo.
Leggiamo le poche righe del paragrafo conclusivo del saggio "In difesa della poesia" di Percy Bysshe Shelley:
"I poeti sono i sacerdoti delle ombre giganti che il futuro proietta sul presente; le parole che esprimono ciò che essi stessi non comprendono; le trombe che annunciano la battaglia, e che non sentono ciò che [in altri] ispirano; l'influenza che non è mossa, ma muove. I poeti sono i legislatori non riconosciuti del mondo".
Parliamo di dinamica in questo senso, quello con cui il grande fisico Alberto Einstein, nello scrivere della genialità di Giovanni Keplero scopritore della gravitazione universale, espresse la sua conoscenza dell'universo, come di qualcosa di finito, ma illimitato infinitamente.
Qualche volta, nel momento, come ora, in cui la disperazione colpisce le singole sensibilità, la capacità di un popolo maltrattato fino all'estremo di rispondere ai tratti superiori della sua natura intrinsecamente umana lo dota di speranza e di potenza, e come popolo può conferire, come in preghiera, una salvezza dal male incombente.
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