BERNSCONI

Ieri a Zurigo abbiamo avuto una bella giornata primaverile con sole e temperature piacevoli - stamattina ci siamo risvegliati con la neve. Tempo pazzerello! Ieri i mercati azionari europei si sono rafforzati mentre il rialzo in America si é bloccato. Stamattina si cambia direzione e si prevede un calo iniziale dell'1%. Borsa pazzerella?

Ieri le borse europee si sono ulteriormente rafforzate. A fine giornata abbiamo avuto plusvalenze tra il +0.7% e il +0.9% con un'acuto per il FTSE MIB (+1.46%). L'America é salita nella prima ora di contrattazioni abbastanza per risucchiare i mercati europei. Poi é riscivolata verso il basso e l'S&P500 ha chiuso invariato a 1118 punti. Lo slancio dei rialzisti sembra ora terminato e stamattina si profila una seduta negativa con perdite iniziali sull'1%. Tecnicamente la situazione é inariata e possiamo ripetere quanto scritto ieri mattina: "Abbiamo una situazione confusa con indici in ribasso (FTSE MIB), in bilico (Eurostoxx50), con segnale d'acquisto (DAX) ed in trend rialzista con nuovi massimi annuali (SMI). In America l'S&P500 ha guadagnato ancora alcuni punti ma é rimasto lontano dal massimo giornaliero e sembra aver esaurito la spinta verso l'alto. La situazione si presta a differenti interpretazioni. La più probabile resta l'inizio di una fase di rialzo a medio termine con obiettivo tra i 1150 ed i 1170 punti di S&P500. L'alternativa é un massimo discendente per venerdì e la formazione di una testa e spalla ribassista." Il cambio EUR/USD é salito a 1.3675. Il rialzo del dollaro dovrebbe nei prossimi mesi continuare in direzione del nostro obiettivo a 1.30 ma per ora dovrebbe fare una pausa. Un rimbalzo di alcune settimane verso gli 1.40 é probabile. L'oro é invariato a 1136 USD/oncia. Questa contemporaneo rafforzamento di dollaro e oro é inusuale e potrebbe segnare l'inizio di una nuova fase di forza del metallo giallo.

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Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) dell'S&P500.

L'S&P500 (+0.04% a 1118 punti) é salito a 1125 punti nella prima ora di contrattazioni ma a questo punto la spinta dei compratori si é esaurita. L'indice é quindi tornato al punto di partenza e sotto la resistenza a 1120 punti. L'espansione dei nuovi massimi a 20 giorni a 2492 mostra però una sana partecipazione al rialzo. A corto termine l'indice é ipercomperato e dovrebbe consolidare. Il futuro é incerto e dipende da come l'indice arriva sul punto tornante del 6 di marzo. Un massimo discendente potrebbe mostrare una testa e spalle ribassista. La variante di un rialzo a medio termine descritta domenica resta una valida possibilità anche se un minimo per venerdì non é più realizzabile: "L'indice potrebbe avere ancora alcune deboli sedute e ridiscende sui 1085 punti. Prevediamo un minimo intorno al 6 di marzo e quindi queste dovrebbero essere le ultime possibilità per coprire short e preparare long prima dell'inizio di una nuova fase rialzista. (...) La prossima fase ha il potenziale di far risalire l'indice sui 1150 punti per un doppio massimo e top. Un'estensione fino ai 1170 punti é possibile."

Scenario 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo - dicembre 2009. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1115 punti di S&P500 raggiunti a fine 2009 corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.

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