Turisti (chi é così pazzo da fare una cosa del genere?) stanno scalando una duna di sabbia. Esercizio faticoso visto il terreno friabile. Arrivati in cima non hanno molte alternative: possono fermarsi a riposare e guardarsi in giro, o ritornare verso il basso. I mercati azionari sono faticosamente arrivati ad un nuovo massimo. La scalata é stata lenta ma costante. Ora potremmo essere in cima ma non esiste nessun elemento per dirci che inizia la discesa.
La settimana scorsa il trend rialzista é preseguito seguendo la tradizione dell' "effetto gennaio". Arriviamo ora ad un punto tornante in una situazione tecnica di ipercomperato e fondamentale di sovravalutazione. Non abbiamo ancora indicatori tecnici che mostrano un possibile cambiamento di tendenza ma con l'inizio di questa settimana i rischi verso il basso aumentano. L'S&P500 ha terminato la settimana esattamente sul nostro obiettivo a 1140 - 1150 punti. La chiusura di venerdì a 1145 punti corrisponde ad un massimo a 52 settimane ed é stata confermata dagli altri indici azionari (Dow Jones e Nasdaq). Teoricamente l'S&P500 potrebbe proseguire la sua corsa verso la prossima resistenza a 1200 punti mentre l'Eurostoxx50 (3017 punti) ha ancora spazio verso l'alto fino ai 3100 punti. Gli indicatori tecnici non mostrano segni di un possibile cambiamento di tendenza - per ora otteniamo unicamente conferme per una continuazione del trend rialzista. Solo la partecipazione al rialzo é in diminuzione con il numero di nuovi massimi a 20 giorni scesi giovedì a 1690 e venerdì a 1865. D'altra parte i nuovi minimi ristagnano a bassi livelli e mostrano la mancanza di pressione di vendita. A livello di sentiment notiamo una certa euforia ed eccesso di fiducia. La volatilità VIX é scesa nettamente sotto i 20 punti fissandosi a 18.13. Sapete che nel 2009 solo per brevi periodi la VIX é scesa sotto i 20 punti - poi é sempre seguita una correzione o almeno un ritracciamento. Il trend rialzista é ancora valido e bisogna restare long - nei prossimi giorni dobbiamo però osservare il mercato in cerca di eventuali debolezze strutturali. Solo se l'S&P500 rompe il supporto a 1085 punti avremo un segnale tecnico per l'inizio di una correzione a medio termine.
Il dollaro americano si sta nuovamente indebolendo. L'USD Index é a 77.47 punti mentre il cambio EUR/USD stamattina é salito a 1.4505. L'oro é stamattina a 1153 USD/l'oncia - pensavamo che il prezzo del metallo giallo dovesse scendere fino ai 1000 USD prima che il rialzo riprendesse ma forse ci siamo sbagliati. Precedentemente avevamo previsto che: "la correzione in atto ha il potenziale di far ridiscendere il valore del metallo giallo sotto i 1000 USD. Il trend a lugo termine é però rialzista ed i 1000 USD potrebbero costituire un'interessante livello d'acquisto." Non sembra che la forza del dollaro americano abbia un'influsso diretto sulle borse. Il rialzo della moneta americano prosegue però di pari passo con l'aumento dei tassi d'interesse sulle obbligazioni. Questo trend dovrebbe presto o tardi causare un collasso delle borse. Non abbiamo ancora segnali tecnici in questo senso ma seguiamo da vicino gli sviluppi della situazione.
Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.
L'S&P500 (+0.29% a 1145 punti) si é fermato esattamente in mezzo al nostro obiettivo a 1140-1150 punti e su un massimo a 52 settimane. L'indice ha fatto fatica a salire fino a questo livello ed ora il rialzo sembra troppo esteso. Pur non avendo ancora segnali tecnici per un cambiamento di tendenza, una pausa a questo livello é d'obbligo, una correzione o ritracciamento auspicabili. È anche possibile che l'indice venga catturato in un trading range tra i 1120 ed i 1150 punti. Una continuazione del rialzo in direzione 1200 punti é possibile ma noi favoriamo l'inizio di una correzione a medio termine che verrebbe sancita da una rottura del supporto a 1085 punti.
Il Nasdaq100 (+0.85% a 1892 punti) ha chiuso su un nuovo massimo. Fino a prova contraria il trend resta rialzista e l'obiettivo verso l'alto é invariato: "Se l'indice riesce ad accelerare al rialzo sembra tecnicamente aver spazio fino ai 1950 punti." Solo una rottura del supporto a 1820 punti innescherebbe la dovuta ed attesa correzione.
L'Eurostoxx50 (+0.35% a 3017 punti) si é rafforzato riavvicinando il precedente massimo a 52 settimane a 3025 punti. L'indice ha raggiunto il nostro obiettivo ma in teoria ha ancora spazio verso l'alto fino ai 3090-3110 punti. Dubitiamo però che questo livello venga raggiunto e favoriamo una pausa o un ritracciamento. Supporto é a 2975 punti. Solo una decisa rottura di questo supporto potrebbe innescare una correzione.
Il DAX (+0.30% a 6037 punti) é salito sfiorando il precedente massimo a 6058 punti. Prossima forte resistenza é solo a 6150 punti, supporto é sui 5850 punti. Il trend é rialzista e per ora non esistono segnali per un cambamento di tendenza. Noi però favoriamo a breve l'inizio di un periodo negativo ed attendiamo sviluppi in questo senso.
L'SMI (+0.95% a 6617 punti) ha finalmente recuperato dopo due sedute deludenti. Nel corso della giornata l'indice ha toccato un nuovo massimo a 6635 punti. Il trend é positivo e l'indice potrebbe salire verso la prossima resistenza a 6850-6890 punti. Come per gli altri indici e malgrado la mancanza di conferme tecniche, noi favoriamo però l'inizio di una fase negativa. Supporto é a 6500 punti.
Scenario 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo - dicembre 2009. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1115 punti di S&P500 raggiunti a fine 2009 corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.
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