I turisti sono arrivati in cima alla duna e si godono la vista - a dire il vero piuttosto monotona. Ora dovranno ridiscendere per continuare il loro cammino. A corto termine il potenziale di rialzo é esaurito. I mercati hanno ora bisogno di ritracciare. L'S&P500 é ritornato sul massimo di gennaio - si profila un'anno monotono con molti sali e scendi ma pochi trends.
Venerdì gli indici azionari europei hanno tentato un'impennata che potrebbe essere l'ultima prima della prevista correzione. A fine giornata hanno praticamente perso tutti i guadagni registrati al mattino. In America é successo poco e l'S&P500 ha chiuso nuovamente sui fatidici 1150 punti. I mercati azionari sono in una situazione di ipercomperato su importanti resistenze con investitori troppo fiduciosi e partecipazione al rialzo in diminuzione sia quantitativamente che qualitativamente. L'unica via d'uscita é una correzzione che dovrebbe prendere l'aspetto di un ritracciamento di circa una settimana. Confermiamo quindi le nostre previsioni di settimana scorsa: "La tendenza a medio termine é rialzista e l'indice dovrebbe essere in grado di superare la resistenza a 1150 punti e salire sul prossimo obiettivo a 1170. I progressi tecnici sono però talmente buoni l'S&P500 potrebbe in aprile salire fino sui 1200 punti. A corto termine l'indice é però ipercomperato, gli investitori troppo euforici e la partecipazione é in diminuzione. Prevediamo quindi nella prossima settimana un sano ritracciamento di un 3% (1120 punti) prima della ripresa del rialzo. Le borse europee seguiranno e si comporteranno di conseguenza. L'Eurostoxx50 potrebbe ridiscendere sui 2820 punti." Il cambio EUR/USD é salito a 1.3735. Il rialzo del dollaro dovrebbe nei prossimi mesi continuare in direzione del nostro obiettivo a 1.30 ma per ora dovrebbe fare una pausa. Un rimbalzo di alcune settimane verso gli 1.38-1.40 é probabile. L'oro oscilla senza trend a corto termine ed é risceso a 1105 USD/oncia. Il Nikkei stamattina non si é mosso (+0.01%) mentre i futures americani scendono del -0.4%. Questa sarà all'incirca la minusvalenza delle borse europee alla ripresa delle contrattazioni.
Leggete il nostro avviso o visitate il nuovo sito !!!
Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) dell'S&P500.
L'S&P500 (-0.02% 1150 punti) ha fatto un balzo nell'ultima ora di contrattazioni chiudendo sul massimo giornaliero, massimo annuale e resistenza. La tendenza a medio termine é rialzista ma l'indice non dovrebbe sullo slancio superare la barriera dei 1150 punti. Prevediamo una pausa ed un ritracciamento fin verso i 1120 punti. Il rafforzamento degli indicatori a medio termine mostrano però un potenziale di salita dell'S&P500 nei prossimi mesi fino ai 1200 punti.
Scenario 2010 (aggiornato a marzo 2010) Nel corso del 2010 ed al termine di alcuni mesi di distribuzione prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo 2009 - gennaio 2010. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per per gli utili operativi 2009 (al 3 novembre 2009) delle societâ dell'S&P500 sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. In America si differenzia tra Operating Earnings (i guadagni ripuliti da tutti quelli che il Management definisce perdite o guadagni straordinari) e i Reported Earnings (che sono i soldi guadagnati o persi dalla società indipendentemente dalla loro provenienza o causa). Fino all'inizio del 2000 tra questi due valori le differenze erano trascurabili. Poi é arrivata la moda di definire tutte le grandi perdite come eventi straordinari che non vengono più attribuiti alla normale attività della società. Il risultato é una sovrastima sistematica dei guadagni. Una prova? Le stime ufficiali per i Reported Earnings 2010 per l'S&P500 sono a 45.50 USD (contro i 74.99 USD di Operating Earnings). La capacità delle società di generare profitti viene sistematicamente gonfiata. Se un giorno gli investitori aprissero gli occhi si renderebbero conto che una oggettiva valutazione dell'S&P500 con i tassi d'interesse sul USTB a 10 anni al 3.70% (stato ad inizio marzo 2010) é sui 790 punti (nostro calcolo). Immaginatevi cosa potrebbe succedere se i tassi d'interesse aumentassero! Ammettiamo che stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. La nostra valutazione tecnica e fondamentale é però che i 1150 punti di S&P500 raggiunti a gennaio 2010 corrispondono ad una sopravalutazione. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.
Richiedete informazioni a analisi_tecnica@longshortinvest.com Non rispondiamo a mails anonime.
Bernasconi Consult, gestione patrimoniale e consulenza finanziaria Rütistrasse 13, CH-8702 Zollikon Tel. +41 43 499 63 84 EMail: bernasconi@longshortinvest.com http://www.longshortinvest.com/4603.html
Nessun commento:
Posta un commento