Scritto da Oscar Giannino | |
Friday 08 January 2010 | |
Scarso o nullo il rilievo sui media italiani della convocazione a Basilea da parte della Banca dei Regolamenti Internazionali di alcuni tra i maggiori istituti mondiali dell’area Usa ed Ue . Si conferma l’impressione, più volte ribadita su questo blog, che Basilea a differenza dei maggiori regolatori continui ad avvertire la necessità di interventi d’urgenza in quanto tutte le maggiori ragioni all’origine dell’instabilità finanziaria restano in essere. Fare miliardi di utili per gli intermediari prendendo denaro a carrettate a costo zero in Usa o comunque modesto nell’Ue, per fare impieghi a un tasso del 9% – per dire – in Brasile, non solo non è molto difficile, ma continua a far rimbalzare sulle economie emergenti – verso le quali dovremmo essere grati, trainano oggi l’economia mondiale – il rischio di minarne la solidità – compromettendone il ruolo di locomotiva che al contrario è nostro interesse preservare, se vogliamo che il commercio mondiale riprenda con vigore, e consenta il “riaggancio” alle nostre esportazioni. Per quanto futuribile possa apparire, servirebbe un coordinamento globale dei tassi tra le tre macroaree mondiali, Usa, Ue e Cina (che oggi ha dato un ulteriore piccolo ma significativo segnale di restrizione monetaria per evitare il surriscaldamento, innalzando di 4 punti base il suo tasso di riferimento trimestrale, da 1,02 a 1,06%). In assenza di coordinamento monetario, paradossalmente l’unico sceriffo che mostra di tenere gli occhi aperti è la Bri, cioè lo sceriffo che non ha pistole né fucili per intervenire, visto che quelli stanno invece ai regolatori nazionali troppo “vicini”, soprattutto in Usa, alla politica. Che oggi ha un unico motto: ripetere “le cose stanno procedendo bene”. A costo di chiudere gli occhi sui casi Dubai, Grecia, Islanda e sugli impieghi in contrazione come non mai, nell’ultimo trimestre 09. Da:http://www.chicago-blog.it/ |
La Bri è l’unica a fare il proprio dovere
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