BERNASCONI

Dopo una lunga corsa ed un'accelerazione finale questo boxer é senza fiato e sembra aver bisogno almeno di una consistente pausa. Le borse hanno iniziato bene l'anno ed hanno raggiunto i nostri obiettivi. A questo punto i rischi aumentano e non vediamo più potenziale di rialzo. Una pausa é d'obbligo - una correzione possibile. Oggi limitiamo il nostro commento ad un'aggiornamento poiché gli avvenimenti di ieri non ci forniscono nuovi elementi d'analisi. A metà dicembre 2009 avevamo previsto una salita dell'S&P500 per la prima settimana di gennaio a 1040-1050 punti. Ieri l'S&P500 ha chiuso a 1141 punti (+0.40%) con un massimo giornaliero a 1142.46. I mercati europei hanno terminato la giornata praticamente invariati - l'Eurostoxx50 si é fermato a 3007 punti (-0.08%), 7 punti sopra l'obiettivo di 3000 indicato tre settimane fà. Abbiamo l'impressione che il rialzo dovrebbe ora bloccarsi. Non vediamo abbastanza forza tecnica per un'ulteriore consistente balzo verso l'alto. I nuovi massimi a 20 giorni sono scesi ieri in America a 1690 mostrando primi segni di cedimento. Il Nasdaq ha chiuso in negativo. La volatilità VIX é scesa a 18.99, valore che normalmente dovrebbe scatenare almeno una correzione. Con l'inizio di settimana prossima e la fine dell' "effetto gennaio" i rischi verso il basso aumentano notevolmente. Riassumento non vediamo ulteriore potenziale di rialzo ma al momento la pressione di vendita é inesistente. A questo punto é probabile che i mercati passino in un movimento laterale di tipo distributivo in attesa che un'avvenimento negativo imponga una dovuta correzione. I mercati sono e restano tecnicamente ipercomperati a medio termine e fondamentalmente sopravvalutati. l'USD Index é salito a 77.91 mentre il cambio EUR/USD é sceso a 1.4310. L'oro é a 1122 USD/oncia e si comporta meglio del previsto.

Questo alligatore si é fermato a pelo d'acqua ed attende pazientemente la sua preda. Solo al momento giusto mostrerà la sua forza e ferocia. I mercati azionari sono arrivati in prossimità dei nostri obiettivi. Ora si fermano in attesa di nuovi stimoli. Non lasciatevi ingannare da questa calma apparente.

Ieri abbiamo avuto un'altra seduta senza movimenti significativi. L'Eurostoxx50 ha perso per il secondo giorno consecutivo alcuni punti e "balla" appena sopra il nostro obiettivo originario di questo rialzo a 3000 punti (chiusura a 3009 / -0.09%). L'S&P500 ha terminato la seduta a 1137 punti (+0.05%) con un massimo giornaliero a 1139 - é salito quindi ad un punto dal limite inferiore del nostro obiettivo a 1140-1150 punti. I parametri tecnici confermano l'immagine di un trend rialzista solido ma in perdita di momentum e con uno scarso potenziale verso l'alto. I nuovi massimi a 20 giorni sono stati 2160, un buon numero ma sempre lontano da quei 3000 necessari per segnalare l'inizio di un'ulteriore gamba di rialzo. Notiamo un buon comportamento del settore bancario - l'indice BKX é salito di quasi il 5% in tre giorni. La volatilità VIX é scesa a 19.03 - normalmente questo valore resta brevemente sotto i 20 prima che si concretizzi almeno un ritracciamento. La nostra opinione é da settimane invariata: "Per ora il rialzo é destinato a continuare al piccolo trotto - non aspettatevi troppo e prevedete con l'inizio dell'anno prossimo concreti problemi." e gli obiettivi restano quelli formulati il lunedì 14 dicembre: "A questo punto continuiamo a favorire l'aspetto stagionale e prevedere una continuazione del lieve trend rialzista. (...). Le nostre aspettative verso l'alto sono limitate. Il nostro obiettivo si situa a 1140-1150 punti di S&P500 per la prima settimana di gennaio 2010. Questo corrisponde a circa 3000 punti sull'Eurostoxx50. A medio termine abbiamo l'impressione che gli indici azionari stiano distribuendo e quindi, al termine di questa fase rialzista, una consistente correzione é possibile. Vedremo se nelle prossime due settimane appare quella debolezza strutturale, che al momento manca, necessaria ad innescare un ribasso." Pensiamo che il rialzo dovrebbe esaurirsi verso la fine di questa settimana e non vediamo molto potenziale verso l'alto dai livelli attuali - teoricamente solo ancora un +1%. Con settimana prossima i rischi verso il basso sono in aumento.

Il dollaro americano é stabile. L'USD Index é sceso a 77.49 punti mentre il cambio EUR/USD stamattina é a 1.4380. Il dollaro americano sta tendenzialmente rafforzandosi e questa prima gamba di rialzo dovrebbe permettere all'USD Index di salire fino a 80 punti (rispettivamente 1.38/1.40 per EUR/USD). L'oro é stamattina a 1132 USD/l'oncia - la correzione in atto ha il potenziale di far ridiscendere il valore del metallo giallo sotto i 1000 USD. Il trend a lugo termine é però rialzista ed i 1000 USD potrebbero costituire un'interessante livello d'acquisto. Non sembra che la forza del dollaro americano abbia un'influsso diretto sulle borse. Il rialzo della moneta americano prosegue però di pari passo con l'aumento dei tassi d'interesse sulle obbligazioni. Questo trend dovrebbe presto o tardi causare un collasso delle borse. Non abbiamo ancora segnali tecnici in questo senso ma seguiamo da vicino gli sviluppi della situazione.

Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.

L'S&P500 (+0.05% a 1137 punti) ha guadagnato ancora un punto toccando durante la seduta i 1139 punti. Il nostro obiettivo di metà dicembre é quasi stato raggiunto nei tempi previsti: "A questo punto abbiamo l'impressione che nelle prossime settimane un nuovo massimo marginale é possibile (1140-1150 punti)..." Vi ricordiamo però quanto scritto il 28 dicembre: "A medio termine la situazione é più complessa e la difficoltà riscontrata dall'indice a superare i 1120 punti indica distribuzione." Da settimana prossima i rischi verso il basso aumentano. Si profila l'alternativa tra un movimento laterale di tipo distributivo o una correzione.

Il Nasdaq100 (-0.53% a 1878 punti) é stato vittima di prese di beneficio e questa sottoperformance pproccupa. Il trend rialzista é però ancora valido e solo una rottura del supporto a 1820 punti potrebbe metterlo a rischio. Il nostro obittivo é invariato: "Se l'indice riesce ad accelerare al rialzo sembra tecnicamente aver spazio fino ai 1950 punti."

L'Eurostoxx50 (-0.09% a 3009 punti) ha perso ancora un paio di punti ed a questo livello comincia ad essere in difficoltà. L'indice ha lunedì superato di slancio i 3000 punti ma come previsto, una volta raggiunto questo nostro obiettivo, lo slancio verso l'alto si é esaurito. Il trend resta positivo ma non vediamo ulteriore potenziale di rialzo e vi ricordiamo quanto scritto martedì: "A prima vista non vediamo forti resistenze fino ai 3090 punti ma dubitiamo fortemente che questi livelli possano essere prossimamente raggiunti."

Il DAX (+0.04% a 6034 punti) si comporta come l'Eurostoxx50. Manteniamo la valutazione di inizio settimana: "Malgrado che il nostro obiettivo a 6000 punti é stato raggiunto, l'indice resta in un trend rialzista e potrebbe almeno in questa settimana comportarsi bene. Il potenziale di rialzo sembra però limitato. Supporto é sui 5850 punti." Prossima forte resistenza é solo a 6150 punti.

L'SMI (-0.30% a 6559 punti) subisce da alcuni giorni la debolezza di Nestlé e sottoperforma il resto dell'Europa. Fino a quando l'indice resta sopra il supporto a 6500 punti il rialzo é intatto e conoscete gli obiettivi teorici: "La prossima fascia di resistenza si trova solo a 6850-6890 (50% Fibonacci) punti."

Scenario 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo - dicembre 2009. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1115 punti di S&P500 raggiunti a fine 2009 corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.

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