La percentuale di proprietari di immobili americani che ha contratto mutui più alti rispetto al valore delle stesse abitazioni è cresciuta al 23%.
La percentuale di proprietari di immobili americani che ha contratto mutui ormai più alti rispetto al valore delle stesse abitazioni è cresciuta al 23%. Si tratta di circa 10,7 milioni di persone, secondo le cifre fornite da First American CoreLogic, società californiana specializzata nelle analisi sul comparto real estate. Un dato che oltre a costituire un importante problema sociale per l’amministrazione guidata da Barack Obama, mette anche a rischio le prospettiva di una ripresa “sostenibile” del mercato immobiliare statunitense.
I mutui cosiddetti “sott’acqua” costituiscono infatti un grave problema per il settore, dal momento che mettono i proprietari di immobili ancor più a rischio di insolvenze. Anche per questo gli analisti di JPMorgan Chase, lunedì scorso, hanno spiegato che i prezzi delle case negli Usa potrebbero toccare il loro punto più basso solamente all’inizio del 2011. Fino ad ora, il costo di numerose abitazioni è sceso così tanto da far sì che almeno 5,3 milioni di americani si trovino con mutui più alti di almeno il 20% rispetto all’attuale valore di mercato delle proprie case.
«Un aumento di questo genere di casi rende ancor più immobile il sistema, perché costringe in molti casi a non poter vendere», ha commentato al Wall Street Journal Mark Fleming, capo economista della società che ha svolto l’indagine.
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=1805
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