Nel grafico l'indice del benessere: quando l'islanda era prima al mondo
Cosa accadr� se al referendum il popolo voter� contro l�accordo?
I grandi banchieri inglesi e olandesi, spalleggiati dai loro governi, minacciano ritorsioni pesanti e paventano �l�isolamento� dell'Islanda, una specie di blocco, come quelli che si fanno contro gli �Stati canaglia�. Terrorizzando gli islandesi che si recheranno alle urne, il Regno Unito e i Paesi Bassi hanno detto che, in caso di vittoria dei No, impediranno ogni eventuale pacchetto di aiuti da parte del FMI (si parla di 2,1 miliardi di dollari). C�� di peggio! Il governo inglese ha detto che se il referendum bocciasse l�accordo sul rimborso del debito, all�Islanda verranno applicate le consuete clausole anti-terrosimo, ovvero il congelamento dei risparmi e dei conti in banca degli islandesi.
Nel tentativo di sottolineare la posta in gioco, il ministro islandese dell�economia, ricattando anch�egli gli elettori, ha avvertito che un mancato salvataggio da parte dell FMI potrebbe significare una contrazione dell�economia del 5% anzich� del 2% previsto. Il ministro ha infine affermato, e qui c�� lo zampino della BCE, che la vittoria del No al referendum, sarebbe un ostacolo all'adesione dell�Islanda alla UE.
L'Islanda sar� pure un piccolo paese, l'eventuale vittoria del No avr� tuttavia serie conseguenze, se non proprio finanziarie, simboliche. Un popolo europeo avr� detto no ai diktat dell'oligarchia finanziaria e optato di fatto per la misura di legittima difesa pi� elementare: l'annullamento del debito con l'estero.
Moreno Pasquinelli
Fonte: http://sollevazione.blogspot.com
Link: http://sollevazione.blogspot.com/2010/03/referendum-rejkyavik.html#more
4.03.2010
CRISI GLOBALE: COME TI RICATTO IL POPOLO D�ISLANDA
Data: Venerd�, 05 marzo @ 06:30:00 CST
Argomento: Economia
DI MORENO PASQUINELLI
sollevazione.blogspot.com
Pagare il debito? No grazie!
Si sa che l�Islanda � stata la prima vittima del collasso finanziario partito dagli Stati Uniti. Anzi, il primo caso di vero e proprio default di Stato. Dopo mesi di negoziati e complesse trattative i creditori dell�Islanda, anzitutto grandi banche inglesi e olandesi, hanno imposto all�isola un piano severissimo di rimborso che alla fine � stato sottoscritto dal governo di Rejkyavik. Contro questo piano � stato indetto un referendum che secondo tutti i sondaggi vedr� l�ampia prevalenza di No.
I boiardi del piccolo stato islandese hanno cercato in ogni modo di evitare il referendum che si svolger� il prossimo fine settimana in Islanda, ma ogni sforzo � stato vano. I sondaggi dicono che quasi i tre quarti degli islandesi respingono l'accordo che il Parlamento aveva approvato, in base al quale il paese di impegna a rimborsare al Regno Unito e ai Paesi Bassi, la cifra di 3,9 miliardi di euro (5,3 miliardi di dollari), equivalente ad un terzo dei soldi persi dalle grandi banche inglesi e olandesi come conseguenza del fallimento del sistema bancario islandese nel 2008.
Il PIL dell'Islanda � di circa 17 miliardi di dollari. La cifra da pagare equivale dunque al 30% del PIL annuale dell�isola! Siccome la popolazione islandese � di 320mila abitanti, la cifra di debito a testa � di 16,500 dollari. In base all�accordo il denaro sarebbe stato versato lungo un periodo di 14 anni, il che implica che ogni cittadino islandese dovrebbe sborsare 100 dollari al mese fino al 2025.
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