Proviamo ora a dare un'occhiata al mondo dei CDS Credit Default Swap, da una nuova prospettiva offertaci da Luigi Zingales e Oliver Hart sul SOLE24ORE.:
(...)Le banche assomigliano a grandi investimenti a margine. Comprano gran parte delle loro attività con denaro prestato. Il regolatore potrebbe indurle a raccogliere più capitale effettuando una richiesta di deposito al momento giusto. Purtroppo, sulle sponde dell'Atlantico, le autorità di regolamentazione si sono dimostrate lente di riflessi. Proprio perché è difficile per una banca raccogliere capitali in tempo di magra, è anche difficile per un regolatore effettuare una richiesta di deposito.
Questo problema può essere risolto con una soglia automatica basata sui tanto denigrati Cds (Credit default swaps). I prezzi dei Cds forniscono un'informazione aggiornata sul rischio di rimborso di un determinato debito: si potrebbe imporre al regolatore di effettuare una richiesta di deposito ogni volta che il prezzo Cds del debito di una banca supera una certa soglia, ad esempio una media di un punto percentuale rispetto al mese precedente. Una soglia verificabile, basata sul mercato, mette al riparo dal rischio che il regolatore ritardi il momento dell'intervento.
Con tutti i suoi difetti, il mercato dei Cds è stato capace di prevedere con esattezza gli istituti più a rischio, da quando è iniziata la crisi. Se fosse stata in vigore questa regola, le banche sarebbero state costrette a emettere azioni nell'autunno 2007 e nei primi mesi del 2008, evitando la spirale a cui abbiamo assistito nell'autunno 2008.
Oltre a rimuovere il problema dell'azzardo morale nell'attività bancaria, questa regola ha il pregio di essere equa. Perché i regolatori dovrebbero trattare le banche diversamente da come le banche trattano i loro clienti?
(...) I prezzi dei Cds forniscono un'informazione aggiornata sul rischio di rimborso di un determinato debito(...) Con tutti i suoi difetti, il mercato dei Cds è stato capace di prevedere con esattezza gli istituti più a rischio, da quando è iniziata la crisi.(...)
Uhm....non ne sono proprio convinto, anzi non ne sono per nulla convinto. Sarebbe interessante come proposta se non che, come spesso accade, sarebbe come dare in mano la gestione di un parco naturale ad un braconiere, piuttosto che a una guardia forestale, visto l'alto livello di concentrazione e opacità con risvolti sistemici, del mercato dei CDS, un'esclusiva di alcuni grandi gruppi bancari, come abbiamogià visto nella prima parte del tritico: CREDIT DEFAULT SWAP: IL MONELLO!
Potrebbe inoltre essere utilizzato anche come arma per "guerre finanziarie" , vista la nebbia che circonda il "campo di battaglia" del mercato dei CDS, decisamente OTC. Chi assicura il regolatore che i CDS siano espressione unica e reale del rischio sul debito dell'emittente e non l'oscura trama di qualche saga finanziaria, messa in atto da coloro che non detengono il debito, ma che intendono speculare contro questa o quella realtà imprenditoriale o sovrana?
Dire che il mercato dei CDS è stato capace di prevedere gli istituti più a rischio, mi pare francamente azzardato, anche perchè nel fallimento della Lehmen Brothers o del quasi fallimento della AIG, i movimenti sulla scacchiera dei CDS, sono stati alquanto misteriori. Occorre non dimenticare che molto probabilmente, gli stessi strumenti sono stati utilizzati dagli hedge fund per "allarmare" i mercati sulla situazione finanziaria delle banche per poi "allegramente" shortarli con le "naked short selling" vendite allo scoperto senza il possesso dei titoli. Da voci di mercato
sembra che alcuni fondi hedge e una non meglio identificata, istituzione finanziaria americana si siano divertiti lanciando candelotti di dinamite sull'Europa.
Ci sono alcune piccole sorprese in questo post, nessuna novità sia chiaro per noi di Icebergfinanza, ma giorno dopo giorno, i contorni di questa crisi, si fanno sempre più evidenti.
E' incredibile questa nemesi, gli Stati e la politica monetaria hanno "parzialmente" salvato il sistema bancario, mentre la liquidità, come un vero e proprio boomernag sta tornando in faccia agli stessi Stati, se è vero che Morgan Stanley, come scrive il Sole24Ore di oggi, sta invitando i propri clienti a shortare addirittura il BUND, la Germania, ovvero vendere i titoli del debito tedesco allo scoperto.
Addirittura come avviene per il Portogallo come pubblicato da Bloomberg, vengono assunte alcune banche per aiutarlo a piazzare obbligazioni sul mercato ad alto onere, nel tentativo di ridurre il deficit di bilancio. Il Portogallo, prevede di emetter, 10-year notes in euro, appoggiandosi a Barclays Capital, Banco Espirito Santo SA, Credit Agricole CIB, Goldman Sachs Group Inc. and Societe Generale SA . Come sempre la "mano di dio" Goldman Sachs è onnipresente.
Come dice un nostro caro amico del blog, o mi concedi il “deal” per piazzarti l’emissione obbligazionaria con tanto di commissioni stellari o i tuoi CDS sono in pericolo.
Ora ascoltate questa, sempre che la notizia sia reale, visto che le parti in causa si sono rifiutate di rilasciare dichiarazioni.
In attesa che la nebbia si dissolva su questa vicenda, DER SPIEGEL ci racconta che Goldman Sachs avrebbe aiutato la Grecia ad approfittare di un vuoto normativo al fine di ridurre la vera entità del proprio deficit.
Sembra che i politici greci, all’inizio del 2002, dietro suggerimento degli esperti Goldman Sachs, abbiano messo in piedi un cross-currency-swap, il cui debito pubblico espresso in dollari e yen è stato espresso in euro per un certo periodo e successivamente riproposto nella divisa originale in data successiva.
Tassi di cambio fittizzi, importi sovradimensionati, crediti supplementari segreti, nulla da dire, il giardino del diavolo è completo, peccato che talvolta dimentichi di coprire le pentole con i coperchi.
Ci manca solo che le banche di affari e i loro analisti ora incomincino a downgradare il debito corporate, delle imprese finanziarie e non, delle varie nazioni sotto tiro e poi il gioco è fatto.
Oggi l'agenzia di rating S&P ha messo sotto osservazione con implicazioni negative il rating delle ex cenerentole finanziarie Citigroup e Bank of America, giocando con i vari rating interni alla struttura finanziaria, alzandone alcuni e diminuendone altri.
Ebbene, non dimenticatevi questi due nomi, come Vi ricorda Icebergfinanza da ormai due anni, nell'ordine, Citigroup e Bank of America, sono le probabili prossime candidate alla madre di tutte le nazionalizzazioni della storia.
Vi lascio con un quesito particolarmente intrigante, destinato a Voi tutti miei caricompagni di viaggio! Secondo Voi chi è stata la persona che ha coniato, l’acronimo PIGS, modificato poi in PIIGS, per non lasciare fuori nessuno, in quale realtà finanziaria lavora?
Restate sintonizzati sulla tempesta perfetta, perché la madre di tutte le crisi non ha ancora concluso la sua nemesi e come spesso ho sottolineato, le perdite radioattive dalle varie centrali nucleari derivate, sono il sintomo della prossima possibile crisi sistemica.
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La "filosofia" di Icebergfinanza resta e resterà sempre gratuitamente a disposizione di tutti nella sua "forma artigianale", un momento di condivisione nella tempesta di questi tempi, lascio alla Vostra libertà, il compito di valutare se Icebergfinanza va sostenuto nella sua navigazione attraverso le onde di questo cambiamento epocale!
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Postato da: icebergfinanza a febbraio 09, 2010 17:54 | link | commenti (14)
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