L’ORACOLO HA PARLATO

Chi mi conosce sa che la mia simpatia personale nei confronti di Tommaso Padoa Schioppa (d’ora in poi TPS), già da tempi nei quali era a guida del comitato monetario del FMI, è sempre stata eguale a quella ora provata nei confronti di Goldman Sachs. Ieri, con un editoriale sul Corriere Della Sera, il nostro TPS è riuscito a raggiungere l’apice della sua intelligenza economica. Tra roboanti perle di saggezza e brillanti osservazioni chiare come la nebbia in una notte senza luna (talvolta ho dovuto rileggere più volte i concetti...ma sicuramente è colpa mia che, già di mio non particolarmente sveglio, in aggiunta sono a letto con la febbre), l’oracolo per antonomasia ci ha comunicato: ”..per il contribuente che lo paga, il salvataggio è per lo più un buon affare, non una perdita”..citando l’utile della FED da 52 Miliardi di Dollari per le operazioni condotte sul mercato. Cerchiamo di capire l’alta matematica che sta dietro alle dichiarazioni da Nobel Lectures. Consideriamo la distribuzione degli utili della la banca centrale americana. Dei 52 Miliardi di Dollari, soltanto 5,5 miliardi di dollari sono giunti dagli investimenti in societa' in difficolta' per la crisi. Ben 46,1 miliardi di dollari dalle operazioni condotte sul mercato, innanzitutto US Treasury bonds e cartolarizzazioni di mutui e titoli di debito governativi. Ancora più terra terra. La FED ha pagato 100 per avere qualcosa che valeva 20 nel migliore dei casi; talvolta ha comprato porcherie che non avevano prezzo e non solo perché il contesto era da crollo totale. Poi, in virtù del drogaggio operato sui mercati finanziari (con rischio nullo perché effettuato con soldi dei contribuenti), il 20 è salito a 30 (dando 0.1 come dividendo alla FED) e dunque, secondo l’oracolo, è stato un buon affare. Il nostro moderno Lapalisse dimentica però una banale osservazione: qualora la FED decidesse di liquidare sul mercato i rifiuti tossici in suo possesso, quanto riuscirebbe a riprendere? Dal 2007 il Reserve Bank Credit della FED è aumentato esponenzialmente. Dal valore di 848 Miliardi di Dollari alla data del 27 Giugno 2007, si è raggiunto, in virtù dell’acquisto di asset più o meno tossici (per le voci più tossiche si guardi nel bilancio della FED i seguenti dati: Net portfolio holdings of Maiden Lane,Term auction credit,Credit extended to American International Group, senza trascurare Mortgage-backed securities ), il valore di 2225 Miliardi di Dollari alla data del 13 Gennaio 2010. In altre parole la liquidità dei titoli tossici è una liquidità drogata dalla FED; il mercato è fittizio, falso come una banconota da 75 Euro con stampata sopra la simpatica faccia di TPS. E’ ormai noto che la mia opinione è che la FED, dopo un intervento iniziale di stabilizzazione, avrebbe dovuto imporre un processo di riorganizzazione fallimentare del sistema finanziario. Non dico (sarà il sommo tribunale della Storia a giudicare) che allo stato attuale altre opinioni non possono essere accettate, ma il troppo è troppo. Con la socializzazione dei debiti i contribuenti devono portarsi un pesante fardello che rischia di ucciderli; affermare con solennità, come fa il buon TPS, che bisogna rallegrarsi per il peso, danzare di gioia e cantare inni di lode a Bernanke che ci sta facendo guadagnare soldi, supera qualsiasi soglia di sopportabilità anche per chi, di animo mite, è abituato a tollerare le più immense baggianate.
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