L’era del petrolio a basso prezzo è finita. Ed è una buona notizia

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Nei prossimi due anni vi ritroverete probabilmente a pagare prezzi alla pompa di benzina molto più alti di quelli cui siete abituati (fortunatamente il mio UFO si alimenta alternativamente). Grandi cambiamenti stanno arrivando nel comparto dell’industria petrolifera, soggetta ad un continuo aumento di domanda e di decrescita di scorte l’industria petrolifera deve abbandonare le strategie figlie dell’era del petrolio facile.

Purtroppo quasi ogni genere di bene contemporaneo è prodotto e/o trasportato con il petrolio. Le implicazioni sono dunque preoccupanti: aumenti generalizzati nel prezzo dei beni e dunque inflazione. Dove sta la buona notizia? Secondo il Guardian, che cita una ricerca dell’università svedese di Uppsala, l’attuale capacità di produzione giornaliera di 85 milioni di barili diventerà nel 2030 pari a 75 milioni di barili. Ovvero stiamo vivendo il “peak oil”, il picco della capacità estrattiva. Ma, accidenti, dove sta la buona notizia?

Sarebbe banale dire che la buona notizia è la possibilità di sfruttare il rialzo del prezzo del petrolio, in realtà quello che ritengo la buona notizia è questo: L’elevato prezzo del petrolio aiuterà molto i bilanci dei Paesi occidentali. E vi spiego perché. Da quest’anno inizierà tra i Paesi Sviluppati una fase di concorrenza nelle emissioni obbligazionarie, e alcuni dei Paesi detentori di liquidità (nonché storici massicci acquirenti di bond), ad esempio Cina ed India, stanno iniziando a dirottare i loro interessi verso l’oro, altri –il Giappone- hanno annunciato di aver interrotto gli acquisti di debito estero. Occorrono dunque nuovi acquirenti, non ci sarebbe disastro maggiore dell’insolvenza di Stato. Quale, dunque, acquirente migliore dei danarosi paesi OPEC? I prezzi alti del petrolio permetteranno elevati flussi di denaro per quei Paesi, e consentiranno loro di sottoscrivere la carta che verrà messa sul mercato. Inoltre un prezzo del petrolio elevato, con l’inflazione che ne segue, aiuta ad erodere i debiti pubblici. Eccovi servita una delle facce della exit-strategy…

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