BERNASCONI

Ieri a Dubai, emirato arabo in piena crisi finanziaria, é stato inaugurato il più alto immobile del mondo. La Burj Dubai Tower supera gli 800 metri e dimostra che é possibile stabilire record anche su una marea di debiti. Ieri i mercati azionari sono balzati su nuovi massimi validi per le ultime 52 settimane. Malgrado che la recessione non sia ancora superata basta abbastanza liquidità per spingere le borse su nuovi livelli record. La domanda é se tutto questo é realistico e sostenibile...

Ieri l' "effetto gennaio" si é fatto sentire con tutta la sua forza spingendo le borse verso l'alto e su nuovi massimi. L'Eurostoxx50 ha chiuso a 3017 punti (+1.74%) nettamente sopra il nostro obiettivo a 3000 punti. Il rialzo é proseguito in America e l'S&P500 ha terminato la seduta a 1133 punti (+1.60%). I parametri tecnici confermano la rottura al rialzo e la solidità del movimento - il rapporto advances/declines mostra un forte 5:1, i nuovi massimi a 20 giorni salgono a 2134 e la volatilità VIX scende a 20.38. Solo i volumi restano magri (NYSE 1014 Mio.). La nostra opinione é da settimane invariata: "Per ora il rialzo é destinato a continuare al piccolo trotto - non aspettatevi troppo e prevedete con l'inizio dell'anno prossimo concreti problemi." e gli obiettivi restano quelli formulati il lunedì 14 dicembre: "A questo punto continuiamo a favorire l'aspetto stagionale e prevedere una continuazione del lieve trend rialzista. (...). Le nostre aspettative verso l'alto sono limitate. Il nostro obiettivo si situa a 1140-1150 punti di S&P500 per la prima settimana di gennaio 2010. Questo corrisponde a circa 3000 punti sull'Eurostoxx50. A medio termine abbiamo l'impressione che gli indici azionari stiano distribuendo e quindi, al termine di questa fase rialzista, una consistente correzione é possibile. Vedremo se nelle prossime due settimane appare quella debolezza strutturale, che al momento manca, necessaria ad innescare un ribasso." Pensiamo che il rialzo dovrebbe esaurirsi verso la fine di questa settimana e non vediamo molto potenziale verso l'alto dai livelli attuali - teoricamente solo ancora un +1%.

Il dollaro americano ha perso terreno. L'USD Index é sceso a 77.53 punti mentre il cambio EUR/USD stamattina é salito a 1.4440. Il dollaro americano sta tendenzialmente rafforzandosi e questa prima gamba di rialzo dovrebbe permettere all'USD Index di salire fino a 80 punti (rispettivamente 1.38/1.40 per EUR/USD). L'oro é stamattina a 1123 USD/l'oncia - la correzione in atto ha il potenziale di far ridiscendere il valore del metallo giallo sotto i 1000 USD. Il trend a lugo termine ö però rialzista ed i 1000 USD potrebbero costituire un'interessante livello d'acquisto. Non sembra che la forza del dollaro americano abbia un'influsso diretto sulle borse. Il rialzo della moneta americano prosegue però di pari passo con l'aumento dei tassi d'interesse sulla obbligazioni. Questo trend dovrebbe presto o tardi causare un collasso delle borse. Non abbiamo ancora segnali tecnici in questo senso ma seguiamo da vicino gli sviluppi della situazione.

Passiamo ora ad esaminare la situazione (charts a sei mesi) sui singoli mercati.

L'S&P500 (+1.60% a 1133 punti) é balzato ad un nuovo massimo confermando la nostra impressione che il calo di fine 2009 sotto i 1120 punti era solo un'incidente di percorso. Il nostro obiettivo di metà dicembre dovrebbe essere raggiunto questa settimana: "A questo punto abbiamo l'impressione che nelle prossime settimane un nuovo massimo marginale é possibile (1140-1150 punti)..." Vi ricordiamo però quanto scritto il 28 dicembre: "A medio termine la situazione é più complessa e la difficoltà riscontrata dall'indice a superare i 1120 punti indica distribuzione."

Il Nasdaq100 (+1.42% a 1886 punti) é salito come il resto del mercato. Il trend rialzista é ancora valido e solo una rottura del supporto a 1820 punti potrebbe metterlo a rischio. Il nostro obittivo é invariato: "Se l'indice riesce ad accelerare al rialzo sembra tecnicamente aver spazio fino ai 1950 punti."

L'Eurostoxx50 (+1.74% a 3017 punti) ha superato di slancio i 3000 punti raggiungendo un nuovo massimo. Ricordiamo quanto scritto ieri: "Difficile dire qualcosa di negativo su un'indice che termina l'anno a ridosso del massimo annuale e con una performance del +21%. Il trend rialzista é ancora valido e sullo slancio é probabile che questa prima settimana dell'anno sia positiva." A prima vista non vediamo forti resistenze fino ai 3090 punti ma dubitiamo fortemente che questi livelli possano essere prossimamente raggiunti.

Il DAX (+1.53% a 6048 punti) é risalito con decisione sopra i 6000 punti. La nostra valutazione di inizio settimana sembra corretta: "Malgrado che il nostro obiettivo a 6000 punti é stato raggiunto, l'indice resta in un trend rialzista e potrebbe almeno in questa settimana comportarsi bene. Il potenziale di rialzo sembra però limitato. Supporto é sui 5850 punti." Prossima forte resistenza é a 6150 punti.

L'SMI (+1.31% a 6631 punti) si é rafforzato come il resto dell'Europa. Fino a quando l'indice resta sopra il supporto a 6500 punti il rialzo é intatto e conoscete gli obiettivi teorici: "La prossima fascia di resistenza si trova solo a 6850-6890 (50% Fibonacci) punti."

Scenario 2010 Per i prossimi mesi prevediamo una sostanziale correzione delle borse dopo il rally di marzo - dicembre 2009. Probabilmento l'S&P500 toccherà nel corso di quest'anno un minimo tra i 740 ed i 820 punti. La performance annuale dovrebbe essere negativa e l'S&P500 dovrebbe terminare il 2010 intorno ai 900 punti. Gli analisti fondamentali stanno continuamente rivedendo le stime degli utili delle società. Ad un certo momento erano scesi fin sotto i 30 USD. Ora che la recessione sembra alle nostre spalle, le stime ufficiali per il 2009 (al 3 novembre 2009) sono risalite a 56.22 USD. Quelle per il 2010 sono addirittura al'incredibile livello di 74.99 USD. Capitalizzando gli utili 2009 con un P/E normale di 15/16 si arriva ad un valore teorico dell'S&P500 di 900 punti. In questi dati é però scontato un recupero marcato dell'economia ed un forte aumento degli utili delle imprese. Ricordiamoci che gli utili operativi 2008 delle società dell'S&P500 sono stati di 15.09 USD. Debitiamo inoltre che i dati relativi al 2010 siano realistici. Di conseguenze stimare ora correttamente gli utili delle società e determinare un giusto rapporto P/E per capitalizzare questo valore é un'impresa ardua. Troppe sono le variabili e le incognite. Se gli utili risalissero solo a 50 USD e la ripresa fosse anemica (come ritiene una buona parte degli economisti), un P/E di 12 sarebbe più adeguato portando il valore teorico dell'S&P500 a 600 USD. Riassumendo, tecnicamente e fondamentalmente i 1115 punti di S&P500 raggiunti a fine 2009 corrispondono secondo noi ad una sopravalutazione del mercato. La prossima dovuta sostanziale correzione ci dirà a quale punto si trova la congiuntura mondiale.

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