Non si arresta il credit crunch nell’Eurozona. I prestiti concessi al settore privato nei Paesi che adottano la moneta unica hanno subito infatti un nuovo ribasso, su base annua, nel mese di febbraio. Il dato ha fatto registrare un -0,4%, dopo il -0,6% del mese precedente. Secondo i dati - che comunque sono ancora provvisori - annunciati questa mattina dalla Banca centrale europea, si tratta dunque di una conferma della penuria di credito che ancora persiste nel Vecchio Continente, e che costituisce una vera e propria zavorra sulle spalle della ripresa economica.
La Bce ha anche specificato che il calo dei prestiti non è attribuibile unicamente ai “rubinetti chiusi” da parte degli istituti di credito: il problema è anche sul fronte della domanda, in particolare da parte delle imprese, che hanno congelato i loro investimenti a causa della crisi finanziaria globale. L’indice di massa monetaria M3, utilizzato dall’istituto centrale di Francoforte anche come indicatore delle tendenze inflazionistiche future, ha subito un calo identico a febbraio (-0,4%), ampiamente previsto dagli analisti dopo una leggera risalita (+0.1%) segnata a gennaio. L’M3 riunisce in un unico dato la massa di capitali complessivamente disponibili per l’acquisto di beni.
http://www.valori.it/italian/finanza-globale.php?idnews=2187
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