Sul Giornale di ieri racconto la storia emblematica di un imprenditore di origine francese, Alain Houli, che vive e lavora da 30 anni in Italia, il quale sebbene abbia retto benissimo alla crisi senza mandare in cassa integrazione neanche un lavoratore, è ostacolato dalla Cgil che anzichè aiutarlo a risolvere i problemi con un manipolo di operai assenteisti cronici, li protegge, chiudendo gli occhi di fronte a minacce gravi in fabbrica. Anzi, fa di tutto per boicottare l’azienda e lo gratifica di un linguaggio da anni Settanta: lo accusa di “trattare gli operai come bestie”, i quali invece hanno stipendi superiori alla media e condizioni ineccepibili, di essere “un padrone che sfrutta i lavoratori” e via dicendo

Sia chiaro: io credo che il sindacato abbia un’utilità sociale e che certe lotte in presenza di soprusi. Non lo demonizzo, ma ho l’impressione che le organizzazioni più estreme, come la Cgil, anziché proteggere i lavoratoi onesti e meritevoli, sovente tuteli soprattutto quelli disonesti, gli assenteisti i fubri che, nelle aziende private e in quelle pubbliche, abusano dei diritti e delle protezioni garantite dalla legge.

Sarà forse per questo che sempre più persone decidono di non iscriversi al sindacato? Mi chiedo: quando avremo anche in Italia un sindacato moderno,capace di difendere i lavoratori senza danneggiare le aziende che danno ricchezza a questo Paese?

PS Se conoscete o siete stati protagonisti di storie come quelle di Houli inviatemele sul blog o al mio indirizzo di email, le considererò volentieri…

Da:http://blog.ilgiornale.it/foa